Nella decima giornata di Premier League, il Tottenham mantiene il primato in classifica, pareggiando per 0-0 sul campo del Chelsea, in un match tutto sommato equilibrato, ma con più occasioni da gol per i Blues: per gli Spurs dell’ex di turno José Mourinho si tratta del nono risultato utile consecutivo in campionato, mentre gli uomini di Frank Lampard non perdono da tredici gare tra Premier e coppe e Mendy mantiene la porta inviolata per la quinta volta in sei presenze.
⛔ @ChelseaFC’s Edouard Mendy has kept more clean sheets than any other goalkeeper in the #PL this season, totting up 5 in his first 6 matches in the competition#CHETOT pic.twitter.com/3ZJuMvo8as
— Premier League (@premierleague) November 30, 2020
Resta in testa alla classifica, a pari punti con gli Spurs, il Liverpool, pur non andando oltre l’1-1 in casa del Brighton: il solito Diogo Jota apre le marcature per i Reds, raggiunti però nel finale da un rigore del tedesco Pascal Groß. Nel primo tempo, Maupay fallisce il rigore del possibile vantaggio, mentre nella ripresa i campioni in carica si vedono annullare dal VAR due gol per fuorigioco, segnati rispettivamente da Salah e Mané. Entrambe le squadre, dunque, devono accontentarsi del pareggio dopo aver avuto serie possibilità di portare a casa l’intera posta in palio.
Tre punti a testa per le due di Manchester, col City di Guardiola che ritrova la vittoria in grande stile, travolgendo per 5-0 il malcapitato Burnley all’Etihad (tripletta di Mahrez e reti di Mendy e Ferrán Torres), e lo United che si affida a Bruno Fernandes e Cavani per superare l’ostacolo Southampton: al St Mary’s Stadium, i padroni di casa chiudono il primo tempo in vantaggio per 2-0, grazie ai gol di Bednarek e Ward Prowse, ma nella ripresa il gol del portoghese – quarto giocatore a segnare per cinque trasferte consecutive con la maglia del Manchester United, dopo Van Nistelrooy, Van Persie e Ibrahimović – e la doppietta del Matador, vecchie conoscenze del campionato italiano, regalano una preziosa vittoria in rimonta ai Red Devils.
Ancelotti si commuove per Maradonat.co/xhsgTMZdD4
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Giornata da dimenticare, invece, per Everton e Arsenal, entrambe costrette al ko interno: i Toffees di Carlo Ancelotti – apparso visibilmente commosso nel corso del minuto di silenzio in onore di Diego Armando Maradona – cadono a Goodison Park col Leeds di Marcelo Bielsa, in virtù di un gol di Raphinha nel finale di gara, mentre i Gunners, al cospetto del Wolverhampton, fanno registrare il terzo ko consecutivo in casa in Premier League. Si decide tutto nel primo tempo, con le reti dei portoghesi Pedro Neto e Daniel Podence che nel giro di un quarto d’ora ipotecano la vittoria per 2-1 per i Wolves, rendendo vano il gol del momentaneo pareggio siglato da Gabriel. Degno di nota il grave infortunio occorso a Raúl Jiménez, che ha riportato una frattura al cranio in seguito a uno scontro con David Luiz: il centravanti messicano, svenuto e portato immediatamente in ospedale, sta bene ma dovrà stare lontano dai campi per un bel po’ di tempo.
Ai piani alti della classifica, cade anche l’Aston Villa, sconfitto per 2-1 sul campo del West Ham nel Monday Night, non senza polemiche: gli Hammers trovano la via del gol all’inizio del primo e del secondo tempo, rispettivamente con Ogbonna e Bowen, mentre i Villans, a segno con Jack Grealish, autore del momentaneo 1-1 e direttamente coinvolto in dieci gol quest’anno (5 reti e altrettanti assist per il talentuoso playmaker), sbattono su un Fabiański in stato di grazia (il polacco ex Arsenal si rende autore di almeno cinque parate decisive). La goccia che fa traboccare il vaso per gli uomini di Dean Smith è il calcio di rigore del possibile 2-2 sbagliato da Ollie Watkins, che colpisce la traversa dagli undici metri.
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Stessa sorte per il Leicester, che spreca una ghiotta occasione: in una giornata in cui Tottenham, Liverpool e Chelsea – le uniche tre squadre che hanno fatto meglio dei ragazzi di Brendan Rodgers in quest’avvio di Premier League – non riescono a portare a casa la vittoria, infatti, le Foxes avrebbero potuto agguantare gli Spurs e i Reds al primo posto con una vittoria contro il Fulham, sempre sconfitto dal loro attuale tecnico nei precedenti sette confronti in carriera (soltanto Guardiola ha un record migliore, con otto vittorie in altrettante gare disputate contro Bournemouth e Watford).
I Cottagers, però, non fanno sconti e sorprendono i rivali, imponendosi per 2-1 al King Power Stadium e centrando la prima vittoria stagionale lontano da Craven Cottage, nonché il primo successo contro una tra le prime quattro squadre in classifica che mancava dal marzo 2013. A regalare i tre punti agli uomini di Scott Parker sono le reti di Ademola Lookman e Ivan Cavaleiro, con quest’ultimo che interrompe la maledizione dei rigori in casa Fulham, mentre ai padroni di casa non basta la rete di Ashley Barnes, che riapre la gara nel finale.
Raul is comfortable following an operation last night, which he underwent in a London hospital.
He has our love and support as he begins a period of recovery.
We're all with you, @Raul_Jimenez9.
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Sempre in ottica salvezza, fondamentale vittoria per un’altra neopromossa, il West Bromwich, che batte di misura uno Sheffield United sempre più in crisi: decisivo Conor Gallagher, giovane centrocampista in prestito dal Chelsea, che con il suo gol permette ai Baggies di centrare la prima vittoria stagionale. Proprio le Blades, in virtù del ko al The Hawthorns, il quinto di fila e il nono in dieci giornate, risultano l’unica squadra a non aver mai vinto nemmeno una gara nell’attuale edizione della Premier League.
Da segnalare anche il successo del Newcastle, che passa per 2-0 sul campo del Crystal Palace, in maniera piuttosto beffarda: a Selhurst Park, infatti, fino a due minuti dal termine, il match sembra destinato a concludersi con un pareggio a reti bianche, ma tra l’88’ e il 90’, Callum Wilson prima e Joelinton poi regalano tre punti pesantissimi ai Magpies, che scavalcano proprio le Eagles in classifica.
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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