Alex Schwazer torna a essere di nuovo sportivamente libero. Dopo una battaglia legale durata ben otto anni, il 7 luglio 2024 termina la sua pena per doping. A causa della presunta positività al doping, avvenuta alla vigilia dei Giochi di Rio del 2016, la carriera agonistica del marciatore olimpionico di Pechino (2008) si era chiusa.
“Oggi scade il termine dell’ ingiusta squalifica che ho dovuto scontare per intero” afferma Schwazer in una dichiarazione all’Ansa.“Mi auguro che a nessun atleta venga mai riservato il trattamento che ho dovuto subire in tutti questi otto anni per difendere e tutelare il mio onore e la mia dignità. Per provare la mia innocenza, per cercare di ottenere giustizia e per dimostrare la verità“.
In sede legale, il caso dell’ex azzurro era stato archiviato. Parte dei giudici di Bolzano aveva riconosciuto che all’epoca ci fu una manipolazione della provetta. Tuttavia, la tesi su cui si basava la dimostrazione della sua innocenza non era stata riconosciuta. Infatti, in sede sportiva avevano respinto anche le istanze richiedenti uno sconto della pena per dare a Schwazer la possibilità di qualificarsi alle Olimpiadi di Parigi 2024.
La squalifica del 2016 non era la prima per Schwazer. Già alla vigilia delle Olimpiadi di Londra aveva ottenuto una squalifica di tre anni e sei mesi, per l’assunzione di EPO, e lì l’atleta aveva ammesso di essere colpevole. Dopo aver scontato la squalifica, Schwazer aveva deciso di ritornare all’agonismo, affidandosi a Sandro Donati, allenatore paladino della lotta al doping.
La squalifica subita nel 2016, invece, è sempre stata contestata sia da Schwazer, che da Donati. L’atleta ha tentato di dimostrare pedissequamente che i campioni avevano subito un’alterazione. La vicenda ha perfino oltrepassato le piste d’atletica, per approdare a libri e documentari sempre dalla parte di Alex Schwazer. Tuttavia, il Tas gli ha imposto di rinunciare alle Olimpiadi 2024. L’ex azzurro, però, non si è arreso, continuando ad allenarsi con costanza, con il sogno di ritornare a competere come atleta.
“Ringrazio tutti quelli (pochi) che mi sono stati vicini in questo doloroso (ed infernale) percorso” ha continuato Schwazer, nella sua dichiarazione. “Quelli che non mi hanno mai abbandonato, quando sarebbe stato facile farlo. Quelli che hanno lottato con me e sofferto assieme a me per l’ingiustizia che dovevo sopportare e per il trattamento che mi veniva riservato. Ringrazio, infine, quelli (molti) che dopo aver compreso la mia innocenza ed estraneità ai fatti di cui ero stato accusato, mi hanno fatto sentire (seppur a distanza) il loro affetto e vicinanza“.
Il suo pensiero, per ora, è quello di mettere da parte “il buio e le tenebre per l’ingiustizia subita“, in modo da fare “posto alla luce di un nuovo giorno nel quale potrò accompagnare i mei figli a gareggiare in una piscina o in una pista di atletica senza per questo incorrere in squalifiche“.
Fonte foto in evidenza: Cosmopolitan.com
Valentina Contarino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.