Una partita senza storia, una finale senza storia. L’Italia batte gli Stati Uniti per tre set a zero. Ogni set distanziati di oltre cinque punti. L’Italia femminile del volley vince le sue prime Olimpiadi lasciando dietro di loro una scia di vittorie schiaccianti perdendo un solo set in tutto il torneo contro la Repubblica Dominicana. Olanda, Serbia, Turchia, ed infine gli Stati Uniti non sono riuscite nemmeno a vincerne uno di set.
Ciò è frutto dei risultati ottenuti negli ultimi anni sia per quanto riguarda i club che il lavoro svolto con la nazionale. Il lavoro sporco di Monica De Gennaro nel recuperare palloni che sembravano perduto. Le schiacciate di Sarah Fahr, Paola Egonu, Anna Danesi ed Ekaterina Antropova. Le battute di Caterina Bosetti e Alessia Orro. Le finezze di Myriam Sylla. Tutto è funzionato alla grande. L’Italia si prende questo oro dimostrando ancora una volta di essere tra le più forti, se non la più forte.
Una medaglia che è storia e che ancora una volta dimostra come il movimento del volley femminile, ma anche maschile, stia regalando non solo risultati, ma anche emozioni. E pensare che il ct Julio Velasco è arrivato nemmeno un anno sulla panchina della nazionale italiana.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.