All’AdventHealth Arena di Orlando va in scena gara-5 delle NBA Finals tra i Los Angeles Lakers e i Miami Heat. I gialloviola arrivano all’appuntamento forti del vantaggio per 3-1 ottenuto dopo le prime quattro gare, con la possibilità di archiviare la pratica e rimettersi l’anello al dito dopo dieci anni di attesa. L’ultimo, conquistato nel 2010 (4-3 contro gli acerrimi rivali dei Boston Celtics), vide tra i suoi protagonisti Kobe Bryant, MVP delle Finali con 28.6 punti, 8 rimbalzi, 3.9 assist e 2.1 recuperi.
Proprio per onorare al meglio la memoria del Black Mamba, scomparso tragicamente in seguito a un incidente in elicottero insieme alla figlia tredicenne Gianna, i Lakers hanno unito le forze e compiuto una marcia eccezionale fino all’ultimo atto. Miami, dal canto suo, non ci sta affatto ad arrendersi in sole cinque gare al cospetto dei gialloviola, come già fatto nei turni precedenti da Portland, Houston e Denver.
La gara è intensa e combattuta sin dai primi possessi, con gli Heat che partono col piede ben piantato sull’acceleratore e i Lakers che nelle prime battute appaiono leggermente in difficoltà a costruire attacchi efficaci e a contenere l’esplosività degli avversari in attacco, pur rimanendo sempre in partita. A destare serie preoccupazioni è un problema fisico occorso a Anthony Davis. Quest’ultimo cade male sul piede destro senza subire alcun contatto e si tocca la gamba, non riuscendo a trattenere il dolore.
Si teme la rottura del tendine d’Achille, che già nelle scorse Finals mieté una vittima illustre: Kevin Durant, che giocò appena 12 minuti nella serie persa per 4-2 dai Golden State Warriors contro i Toronto Raptors. I Lakers, però, possono tirare un sospiro di sollievo, perché il dolore di Davis è dovuto semplicemente a un aggravamento del problema al tallone con cui l’ex Pelicans convive da tempo. Il classe ‘93 torna in men che non si dica in campo e al centro dell’attenzione torna immediatamente il duello tra Miami e LA.
Gli uomini di Spoelstra, ancora costretti a fare a meno dell’infortunato Goran Dragić (miglior realizzatore degli Heat in questi playoff prima della serie coi Lakers), si affidano al solito Jimmy Butler, che non delude le aspettative e ancora una volta si carica il peso della squadra sulle spalle, sia in attacco che in difesa, chiudendo il primo tempo con ben 22 punti, 6 rimbalzi, 6 assist e 3 palle rubate col 70% dal campo (7/10) e il 100% da dietro l’arco (1/1).
I Lakers sembrano accusare il colpo nel secondo quarto, andando anche sul -11 (41-30), ma le giocate fenomenali di LeBron James consentono loro di tenere la situazione sotto controllo e impedire che gli Heat allunghino eccessivamente il parziale: il numero 23 segna due triple di rara bellezza (oltre che importanza) e con una serie di ripartenze in transizione mostra che a quasi 36 anni di atletismo ne ha ancora da vendere. Alla pausa lunga, LeBron ha già 21 punti, 4 rimbalzi, 4 assist e un recupero con l’82% al tiro (9/11) e il 75% dalla lunga distanza (3/4), ma i suoi sono ancora sotto di quattro lunghezze (60-56).
Nella ripresa, i Lakers sentono l’odore del sangue e alzano il livello in entrambe le metà campo, con gli Heat che perdono una quantità industriale di palloni. Ciò nonostante, Miami riesce non solo a conservare, ma anche ad aumentare il proprio vantaggio, chiudendo il terzo quarto sul +6 (88-82), grazie soprattutto ai giochi da quattro punti di Crowder prima e Robinson poi: due triple pesantissime per due degli elementi di spicco del supporting cast della squadra di Spoelstra.
Nel quarto quarto la gara si accende, con canestri pesantissimi da una parte e dall’altra. La tensione si taglia col coltello, il margine d’errore è minimo e entrambe le squadre sentono la pressione: chiudere la serie per conquistare il titolo è l’imperativo dei Lakers, vincere per prolungare la sfida e non uscire sconfitti proprio sul più bello è quello degli Heat.
35 PTS, 12 REB, 11 AST for Jimmy Butler and the @MiamiHEAT FORCE A GAME 6 Sunday at 7:30pm/et on ABC! #NBAFinals #HEATTwitter pic.twitter.com/O7GA2Hlvlc
— NBA (@NBA) October 10, 2020
Nel finale, due liberi fondamentali di Butler portano avanti Miami (109-108) a poco più di quindici secondi dal termine, quindi i gialloviola sfruttano malissimo l’ultima opportunità per riportarsi in vantaggio: LeBron penetra al ferro e attira su di sé tutta l’attenzione della difesa avversaria, quindi scarica sul perimetro, dove Danny Green sbaglia clamorosamente la tripla del possibile +1.
Errore ancor più decisivo è quello commesso da Markieff Morris, che a circa cinque secondi dalla sirena del quarto periodo ha la possibilità di riscattare l’errore del compagno, ma sbaglia il passaggio e restituisce il possesso a Miami. Gli Heat hanno quindi la possibilità di mettere in cassaforte la vittoria con due tiri liberi del rookie Tyler Herro, che si porta a 12 punti totali e fissa il punteggio sul 111-108.
LeBron James vive una serata da incorniciare, chiudendo a quota 40 punti, 13 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi col 71% al tiro (15/21) e il 67% da tre (6/9), ma stavolta a supportarlo sono davvero in pochi. Si salvano soltanto Anthony Davis (doppia doppia da 28 punti e 12 rimbalzi) e Kentavious Caldwell-Pope, autore di 16 punti, mentre delude ampiamente le aspettative Kyle Kuzma (appena 7 punti con 3/10 dal campo, 0/4 dalla lunga distanza e plus/minus di -17).
L’uomo copertina di gara-6 è Jimmy Butler, che sforna un’altra prestazione degna di nota: per lui tripla doppia da 35 punti, 12 rimbalzi, 11 assist, 5 palle rubate e una stoppata col 58% al tiro (11/19). L’ex Bulls, Timberwolves e Sixers mette a referto la sua seconda tripla doppia in queste Finals, le prime della sua carriera: nelle precedenti 70 gare disputate in post season, non ne aveva fatta registrare nemmeno una.
Miami manda ben sei giocatori in doppia cifra (tutto il quintetto titolare più il sesto uomo Kendrick Nunn, autore di 14 punti): tra questi, spicca Duncan Robinson, che in uscita dai blocchi è letale e ha un rilascio elegante che ricorda molto quello di Klay Thompson. Per lui ben 26 punti con sette delle tredici triple tentate a bersaglio. Gli Heat sono duri a morire e lo dimostrano ancora una volta, riuscendo in un’ulteriore impresa.
Dopo gara-5, la serie sembrava già chiusa, ma la squadra rivelazione della stagione 2019-2020 non intende fermare la propria cavalcata. Per la prima volta in questi playoff, i Lakers dovranno giocare la sesta partita di una serie: non accadeva addirittura dal primo turno del 2012, vinto per 4-3 contro i Denver Nuggets. Inoltre, i californiani non avevano mai perso con indosso la Black Mamba Jersey (quattro vittorie nelle precedenti quattro partite con l’iconica maglia nera). cuore enorme dei ragazzi di Spoelstra ha altre sorprese in serbo per gli appassionati?
Dennis Izzo
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