Nella quarta partita del gruppo A di Nations League, l’Italia non va oltre il pareggio per la seconda volta consecutiva, fermandosi sull’1-1 con l’Olanda al Gewiss Stadium di Bergamo. Ad assistere alla gara, tra i 1000 spettatori consentiti, medici, infermieri, i sindaci della provincia di Bergamo e l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini. All’illusorio vantaggio di Lorenzo Pellegrini dopo poco più di un quarto d’ora di gioco risponde prontamente la rete di Donny van de Beek, che impiega meno di dieci minuti per battere Donnarumma – imbattuto dal match pareggiato 1-1 con la Bosnia lo scorso 4 settembre – e riportare il risultato in equilibrio.
Gli Azzurri, che non pareggiavano per due gare consecutive addirittura da più di due anni (1-1 proprio con l’Olanda il 4 giugno 2018 e medesimo risultato con la Polonia il 7 settembre dello stesso anno), si affidano al solito 4-3-3: rispetto alla gara pareggiata a reti bianche con la Polonia a Danzica domenica scorsa, Mancini cambia gran parte del pacchetto arretrato, con Chiellini che torna a far coppia con Bonucci e D’Ambrosio e Spinazzola sulle fasce a completare il quartetto a protezione della porta difesa da Donnarumma.
A centrocampo confermati Barella, Jorginho e Verratti, mentre in attacco l’unica novità è il centravanti titolare, con Immobile che torna a giocare dal primo minuto e Chiesa e Pellegrini, confermato nell’inedita veste di vice Insigne, alle sue spalle. L’Italia parte meglio, ma non riesce a imporre il proprio gioco a un’Olanda che approccia alla gara con coraggio, proponendo Aké, Van Dijk e De Vrij al centro della difesa e due terzini capaci di farsi valere anche in fase offensiva, quali Hateboer e Blind.
Dopo poco più di quindici minuti, gli Azzurri trovano il vantaggio: Barella scambia con Chiesa e trova Pellegrini con una splendida palla in diagonale che coglie impreparata la retroguardia degli Orange. Per il centrocampista della Roma è un gioco da ragazzi battere Cillessen e siglare il suo secondo gol in Nazionale, più di un anno dopo quello segnato nella vittoria per 3-1 sul campo dell’Armenia nelle qualificazioni agli Europei.
Pochi istanti più tardi, Immobile ha una ghiotta occasione per portare il risultato sul 2-0, ma il centravanti della Lazio non sfrutta a dovere l’ottimo assist di Verratti, suo ex compagno di club al Pescara. Gol sbagliato, gol subito: la dura legge non scritta del calcio punisce gli Azzurri. Al 25’, infatti, l’Olanda riesce a pareggiare la gara in maniera piuttosto rocambolesca, con un traversone di Blind che pesca van de Beek: il centrocampista passato dall’Ajax al Manchester United nella recente sessione di mercato fulmina Donnarumma con un destro potente che vale l’1-1.
Il match diventa sempre più combattuto e gli uomini di De Boer hanno anche l’occasione per passare in vantaggio, ma De Jong di testa spreca clamorosamente un ottimo cross di un Blind in grande spolvero, mandando il pallone sul fondo da pochi passi. L’Italia sembra accusare il colpo, ma riesce a reagire e a ritrovare la fiducia necessaria per riproporsi in avanti nel finale di primo tempo: ci provano, nell’ordine, Spinazzola, D’Ambrosio e Bonucci, ma in tutti e tre i casi gli Orange si salvano e vanno all’intervallo sull’1-1.
Pellegrini mette la palla in rete a tu per tu con Cillessen e porta l’Italia in vantaggio.
Nella ripresa, da segnalare un incredibile errore di Immobile, il secondo della sua serata tutt’altro che da incorniciare: il detentore della Scarpa d’oro non approfitta di uno sciagurato retropassaggio di Hateboer, calciando il pallone addosso a Cillessen in uscita. Un errore inaccettabile, soprattutto per un centravanti del suo livello, capace di segnare 39 reti in 44 presenze nella scorsa stagione e di eguagliare il record di Higuaín di gol in un singolo campionato (36).
Mancini prova l’assalto finale per vincere la gara, passando dal 4-3-3 al 3-5-2, con D’Ambrosio scalato al centro della difesa con Bonucci e Chiellini e Florenzi, nel frattempo subentrato all’autore del gol Pellegrini, schierato come esterno di centrocampo. L’Italia ha un problema da non sottovalutare in zona gol e nemmeno l’ingresso in campo di Kean riesce a risolverlo. Manca terribilmente un centravanti in grado di fare la differenza sotto porta e soprattutto di garantire continuità di rendimento e prolificità.
Immobile, al suo settimo anno in Nazionale, non ha mai convinto del tutto e il suo magro bottino di 10 reti in 42 presenze testimonia appieno le difficoltà del centravanti della Lazio di farsi valere in un modulo a lui poco congeniale. Per il 4-3-3 di Mancini, infatti, l’ideale sarebbe un attaccante in grado di dialogare coi compagni, un finalizzatore che sappia intendersi a meraviglia con gli esterni e creare occasioni interessanti. Belotti e Caputo, da questo punto di vista, non danno più garanzie di Immobile, titolare più che altro per l’assenza di un 9 adatto al sistema di gioco di Mancini.
Il prossimo 15 novembre, al MAPEI Stadium di Reggio Emilia, gli Azzurri torneranno in campo per affrontare la Polonia nella quinta giornata di Nations League e riprendersi il primo posto nel gruppo A. In seguito al pareggio con l’Olanda e al netto successo per 3-0 proprio della Polonia, contro la Bosnia, sono i biancorossi a guidare la classifica con 7 punti, uno in più dell’Italia, che resta comunque l’unica squadra imbattuta nel girone A e una delle quattro, insieme a Portogallo, Germania e Francia, in tutta la competizione e colleziona il diciannovesimo risultato utile consecutivo.
Dennis Izzo
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