Una bella pagina di storia del calcio italiano in un momento particolarmente difficile per l’Italia intera: la vittoria della Nazionale per 2-0 sul campo della Bosnia, infatti, permette agli Azzurri di piazzarsi al primo posto nel gruppo 1 della Lega A della Nations League, guadagnandosi l’accesso alle Final Four del torneo per la prima volta (lo scorso anno, nel gruppo 3, furono i futuri campioni del Portogallo a soffiarci il posto) e la possibilità di essere una delle teste di serie al sorteggio delle qualificazioni ai Mondiali 2022 che si terrà il 7 dicembre.
Tre successi in altrettante partite disputate nell’arco di poco più di una settimana, un tour de force iniziato col 4-0 all’Estonia in amichevole al Franchi di Firenze lo scorso 11 novembre (doppietta di Grifo e reti di Bernardeschi e Orsolini) e proseguito col doppio impegno in Nations League: prima il 2-0 rifilato alla Polonia al Mapei Stadium di Reggio Emilia domenica scorsa, grazie ai gol di Jorginho e Berardi, quindi la vittoria col medesimo risultato in quel di Sarajevo, in virtù delle reti di Belotti e Berardi.
Il commissario tecnico Roberto Mancini, costretto a guardare il match da casa a causa del Covid (a sostituirlo c’è nuovamente Alberico Evani), effettua un solo cambiamento all’undici titolare rispetto alla gara vinta pochi giorni fa con la Polonia, con Berardi che sostituisce Bernardeschi, partendo dal primo minuto nel tridente d’attacco con Insigne e Belotti.
I tre centrocampisti titolari sono Locatelli, Jorginho e Barella, mentre il quartetto difensivo è composto da Florenzi, Acerbi, Bastoni e Emerson e a difendere i pali c’è Donnarumma. La Bosnia, dal canto suo, deve fare a meno del suo capitano e leader di tutti i tempi per presenze (112) e reti (59), il centravanti della Roma Edin Džeko, fermato anch’egli dal coronavirus, mentre sono regolarmente a disposizione gli “italiani” Gojak e Krunić, rispettivamente in forza al Torino e al Milan, e l’ex Roma e Juventus Miralem Pjanić, passato al Barcellona nella scorsa sessione di mercato.
L’Italia ha un ottimo approccio al match e mette sin da subito in difficoltà un avversario modesto e rimaneggiato dalle tante assenze (sette giocatori positivi al Covid, tra cui il difensore dell’Arsenal Sead Kolašinac), ma al contempo determinato a terminare il proprio cammino in Nations League nel miglior modo possibile, come dichiarato da Pjanić prima della gara. Belotti è il primo azzurro a mettere in apprensione la retroguardia bosniaca, ma il colpo di testa dell’attaccante del Torino su cross di Florenzi termina di poco sul fondo. È proprio il Gallo a sbloccare la gara, battendo Pirić con un gran destro al volo su assist di Insigne dopo poco più di venti minuti di gioco.
Il classe ‘93 ritrova così il gol con la maglia della Nazionale dopo un anno, portandosi in doppia cifra in maglia azzurra: la sua ultima rete, infatti, risaliva al 15 novembre 2019, proprio in occasione di una vittoria in casa della Bosnia (3-0 a Zenica nelle qualificazioni agli Europei 2020). La chance del raddoppio capita sui piedi di Insigne, che appare particolarmente ispirato e si rende autore di un’altra prestazione da incorniciare: il tentativo di destro a giro del capitano del Napoli, però, colpisce il palo esterno.
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L’Italia è ben messa in campo e ha in mano il pallino del gioco, ma rischia anche di subire la rete del pareggio, con Donnarumma che sbarra la strada del gol a Prevljak e permette ai suoi di rimanere in vantaggio con una gran parata. Nella ripresa, gli Azzurri cercano di chiudere la partita in tutti i modi e sfiorano il raddoppio dopo un’ora di gioco con Acerbi, la cui conclusione mancina si spegne non di molto sul fondo. Poco più tardi, Locatelli manda in porta il suo compagno di squadra Berardi, che non lascia scampo a Pirić e archivia la pratica Bosnia, andando a segno per la seconda volta consecutiva.
Nel finale di partita, Bernardeschi, subentrato proprio a Berardi, va vicinissimo al tris, colpendo la traversa. Al triplice fischio dell’arbitro portoghese Artur Soares Dias esplode la gioia dell’Italia, con i giocatori che festeggiano negli spogliatoi insieme a Mancini, collegatosi tramite video per complimentarsi per l’ennesima impresa di una Nazionale che continua a vincere e convincere. Il ct è stato in grado di riportare entusiasmo e identità a una Nazionale che sembrava in caduta libera dopo il clamoroso flop con la Svezia tre anni fa: in 27 partite sotto la guida del Mancio, l’Italia ha raccolto ben 18 vittorie, segnando ben 62 gol e subendone appena 14.
Gli Azzurri, inoltre, non perdono da ben due anni, con l’ultima sconfitta che risale addirittura al 10 settembre 2018 (ko per 1-0 in casa dei campioni in carica del Portogallo, all’Estadio Da Luz di Lisbona, in Nations League, per effetto di un gol dell’ex attaccante del Milan André Silva): da quel momento, sono arrivati ben quindici successi e cinque pareggi in venti gare, con una media gol di 2.3 reti a partita e tredici clean sheets (tra Conte, Ventura e Di Biagio, l’Italia ha mantenuto la porta inviolata in 18 occasioni in 37 partite).
Oltre a ciò, Mancini ha avuto il coraggio di dare fiducia a tanti giovani talenti che sono già protagonisti nel nostro campionato, come Bastoni, Locatelli, Barella e Kean, ha dato modo a un giocatore del calibro di Insigne di esaltarsi anche nel sistema di gioco della Nazionale e ha risolto tanti dei difetti e dei problemi con cui gli Azzurri hanno convissuto per anni, tra cui le difficoltà in zona gol e in termini di creazione di gioco. E i traguardi, più che meritati, non sono altro che il frutto dei tanti anni di intenso lavoro di ct, giocatori e staff.
Dennis Izzo
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