Momento particolare per la Roma di Mourinho, che pareva aver ritrovato le certezze inizialmente smarrite dopo un filotto di tre vittorie consecutive senza subire gol tra campionato e Conference League, rispettivamente contro Genoa (0-2 a Marassi), Zorya (4-0) e Torino (1-0). Il recente ko col Bologna al Dall’Ara (1-0 propiziato da un gol di Svanberg), però, ha fatto riemergere tanti interrogativi circa le reali potenzialità del gruppo giallorosso, chiamato immediatamente a voltare pagina contro una delle squadre più in forma del campionato, l’Inter.
La corsa di Mourinho dopo la vittoria al fotofinish col Sassuolo dello scorso 12 settembre. (Fonte foto: globaltimes.cn)
Un compito decisamente non semplice, da portare a termine, peraltro, senza poter contare su numerose pedine di primo piano, tra cui spiccano il laterale Karsdorp, capitan Pellegrini, El Shaarawy, il talentino in rampa di lancio Afena-Gyan e il centravanti Tammy Abraham (tre gol nelle ultime tre partite). Esito scontato o scherzetto dell’ex in vista? Mourinho, di certo, non si farà condizionare dalla particolarità della sfida, perlomeno dal calcio d’inizio al fischio finale, e cercherà a tutti i costi di far suoi i tre punti.
Il tecnico portoghese, si sa, è un serio professionista e ha allenato un po’ ovunque nel corso della sua carriera (Portogallo, Inghilterra, Italia e Spagna), trovandosi a dover far fronte a situazioni molto diverse tra loro e lasciando sempre e comunque un segno indelebile del suo passaggio. In Inghilterra è stato per anni un simbolo della voglia di rivalsa dell’ambizioso Chelsea, per poi tornare oltremanica per difendere i colori delle rivali Manchester United prima e Tottenham poi.
In Spagna ha guidato il Real Madrid e in Italia, dopo l’Inter, è approdato a Roma, una delle piazze più complicate, calde ed esigenti di tutta la Serie A. Nonostante abbia ben poco da dimostrare circa il suo valore come allenatore e sia altamente preparato ad affrontare qualsiasi situazione e/o difficoltà, anche Mou – dopo oltre vent’anni di carriera – dovrà fare i conti con una particolare “prima volta”, affascinante ma al contempo insidiosa.
José Mourinho ha vinto cinque trofei alla guida dell’Inter, tra cui la Champions League nel 2010. (Fonte foto: uefa.com)
Fin qui, infatti, lo Special One non aveva mai affrontato l’Inter in gare ufficiali dopo aver lasciato i nerazzurri nel 2010, al termine di una stagione culminata con la conquista dello storico Triplete (Serie A, Coppa Italia e Champions League), il primo e finora unico riuscito ad una squadra italiana. Quest’oggi (calcio d’inizio alle 18) riabbraccerà il suo passato nerazzurro, ma dal calcio d’inizio in poi il suo pensiero sarà esclusivamente rivolto al presente e al futuro, rigorosamente tinti di giallorosso.
L’avvio stagionale non è stato affatto impeccabile, con la Roma che dopo quindici giornate ha cinque punti in meno rispetto alla scorsa stagione, peraltro a dir poco tribolata, con un altro portoghese, Fonseca, in panchina. Invertire la rotta il prima possibile è la parola d’ordine nella capitale. Farlo con l’Inter all’Olimpico avrebbe un sapore ancor più speciale.
Il bilancio delle prime partite da ex di Mourinho in campionato è tutt’altro che positivo, con appena tre vittorie e ben sette sconfitte in tredici partite (tre, invece, i pareggi) tra Manchester United (2016-2018), contro il Chelsea, e Tottenham (2019-2021), contro Blues e Red Devils. In casa, però, il portoghese ha un ruolino di marcia leggermente migliore e più incoraggiante, con due vittorie, un pareggio e tre sconfitte in quattro gare.
Momento complicato per la Roma di Mourinho, chiamata a risollevarsi nel big match con l’Inter. (Fonte foto: football-italia.net)
Se affrontare l’Inter non sarà semplice per tutti i ricordi felici che i colori nerazzurri rievocano nella mente del pluridecorato tecnico, di certo non lo sarà nemmeno sul piano tecnico. Dopo le difficoltà iniziali, principalmente dovute all’inserimento dei tanti nuovi innesti e di un allenatore ben diverso dal precedente, infatti, l’Inter sembra aver trovato la via di mezzo ideale tra la gestione Conte, culminata con la vittoria dello Scudetto lo scorso anno, e il nuovo corso targato Inzaghi.
Dal pesante ko per 3-1 sul campo della Lazio, i nerazzurri hanno messo in fila ben otto vittorie e due pareggi in dieci gare, di cui sette risultati utili consecutivi in campionato (cinque vittorie e pareggi con Juventus e Milan), con più punti conquistati (17), più gol fatti (13) e meno subiti (4) rispetto alle altre rivali. Tale bottino ha permesso ai campioni in carica di portarsi a -1 dal Milan secondo e a -2 dal Napoli primo.
Due squadre, Roma e Inter, reduci da momenti decisamente diversi, ma con un obiettivo in comune: portare a casa i tre punti per dare una significativa svolta alla propria stagione e sfruttare l’effetto Mourinho, che non conosce vie di mezzo. Per l’Inter, un successo contro l’allenatore più influente della sua storia recente sarebbe una gran prova di maturità, mentre per la Roma e per lo stesso Mourinho, battere i nerazzurri sarebbe la medicina ideale per curare la scarsa continuità di risultati e dimostrare di poter dire la sua ai piani alti della classifica.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Profilo Twitter Express Sport
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