Francesco Bagnaia vince il Gp di Thailandia, terzultima tappa del motomondiale, successiva a quella australiana. Secondo posto per Jorge Martin (Ducati Pramac), leader della classifica. Il terzo posto, è destinato al giovanissimo Pedro Acosta (GasGaS-Tech3).
Ottima gara per Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46), quarto davanti alle Ktm di Jack Miller e Brad Binder. Maverick Vinales, invece, in Aprilia, si classifica settimo.
Grazie a questo successo, il distacco fra Pecco Bagnaia – attuale campione del mondo – e Jorge Martin, attuale leader della classifica, si riduce a soli diciassette punti. Rimangono, adesso, le ultime quattro gare da disputare negli ultimi due appuntamenti stagionali: due sprint race e due gare della domenica. Al pilota spagnolo della Pramac, basterebbero due secondi posti per aggiudicarsi il titolo, indi per cui Bagnaia è obbligato a vincere e sperare in piazzamenti non così alti del suo diretto rivale per il titolo.
Oggi Pecco Bagnaia, pilota Ducati, ha dato lezioni di guida corsaiola sul bagnato. Il suo passo gara è stato magistrale. Soprattutto, se si considerano le condizioni avverse che hanno reso il tracciato thailandese particolarmente “scivoloso”. Marquez, durante la prima fase del gran premio, ha tentato l’attacco sul torinese, quest’ultimo, però, si è difeso da maestro.
Addirittura, lo stesso Marc Marquez, durante il quattordicesimo giro, scivola per terra. Ad influire sulla caduta, sicuramente, la sua guida molto aggressiva che gli ha causato un degrado gomma maggiore rispetto alla norma. Quella dello spagnolo, però, non è stato l’unico episodio del genere avvenuto in gara. Anche Enea Bastianini, vincitore della sprint de sabato, è caduto durante il nono giro.
Lo stesso Franco Morbidelli, purtroppo, a causa del poco grip, non riesce ad arrestare la moto e finisce su Fabio Quartararo. Out anche Fernandez, Savadori e Rins. Tutti questi eventi sono la prova fattuale che oggi le condizioni non erano, minimamente, favorevoli alla guida.
Oggi Pecco si è dimostrato superiore a tutti. Ieri aveva dichiarato di dover “vincere” e così ha fatto. Ha dimostrato un’intelligenza tattica che rasenta la perfezione e, soprattutto, è riuscito a trovare il limite senza mai sforarlo. Una capacità che solo i campioni hanno.
Come sopracitato, Pecco “è obbligato a vincere“, altrimenti, matematicamente, il titolo andrà a Jorge Martin. L’impresa da realizzare è ardua, a maggior ragione se si considera che, l’ultima tappa del motomondiale è Valencia, la pista preferita del pilota Pramac.
Il medesimo, nel gran premio di casa, ha già dimostrato una velocità che non ha eguali. Dal canto opposto, però, Martin ha dimostrato una certa “fragilità” in condizioni avverse. A differenza, proprio di Pecco Bagnaia, il quale ha brillato per la sua “adattabilità” in pista.
“Sono felicissimo di questa vittoria, che voglio dedicare alla mia squadra. Se lo merita“, dichiara Francesco Bagnaia dopo il successo nel Gp di Thailandia, il suo nono della stagione in MotoGp. “Dopo il warm-up di questa mattina non ero contento (nono il suo tempo, ndr.) ma il team ha fatto un ottimo lavoro e abbiamo sistemato la moto – ha aggiunto il pilota Ducati. In gara c’era più acqua sull’asfalto e questa situazione mi ha un po’ favorito“.
“Ho avuto grosse grosse difficoltà oggi, c’era davvero poca aderenza e in qualche punto ho davvero rischiato di cadere, come successo a Marc Marquez. Quando Bagnaia è scappato ho cercato di recuperare ho cercato di recuperare, ma poi ho visto che non era cosa e ho pensato di portar a casa il secondo posto, cercando di controllare quelli dietro“. Così Jorge Martin commenta a caldo il secondo posto nel Gp della Thailandia. “Forse non tanti capiscono quanto veloce si va in queste condizioni difficili ma spesso siamo davvero al limite“, aggiunge lo spagnolo in merito alla pista bagnata che ha causato molte cadute.
Oggi Pedro Acosta, si è aggiudicato il gradino più basso del podio. Il giovane pilota, ha dimostrato in precedenza di possedere una tecnica di guida eccezionale, però, ha più volte forzato il manico nel corso di questa stagione realizzando un numero molto alto di cadute.
Tale fenomeno ha portato a due sostanziali interpretazioni: la prima interpretazione considera “corretto” che Pedro Acosta spinga sul gas, poiché, solo tendendo il passo dei piloti più veloci, Pedro può rubare loro, tecniche e segreti del mestiere, ad esempio: come gestire il passo affinché si possa restare davanti ma, al tempo stesso, preservare la gomma.
La seconda interpretazione vede Acosta ancora troppo immaturo, in quanto considera, come capacità più elevata di un pilota, quella di portare a casa il numero maggiore di punti possibile. Proprio perché, come peraltro stanno dimostrando Pecco e Jorge, il titolo di campione del mondo spesso lo si vince per pochi punti e quindi ognuno di essi è indispensabile.
Se, però, la verità sta nel mezzo di queste due “interpretazioni”, allora non possiamo non dire che Pedro Acosta, oggi, ha dimostrato sia grande velocità e sia grande maturità.
La sprint race questo weekend se la è aggiudicata Enea Bastianini, il quale ha concluso il GP in prima posizione, rispettivamente davanti a Jorge Martin e Pecco Bagnaia classificatosi terzo. Pecco ha successivamente dichiarato di aver avuto problemi nella gomma anteriore e Martin ha preferito non esagerare.
Fonte foto in evidenza: “Pecco Bagnaia X”
Vincenzo Rapicavoli
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