Riparte la MotoGP, stavolta in pista a Jerez, in Andalusìa, primo dei circuiti iberici in programma. Weekend di gara che si apre con molteplici annunci di grosso calibro: Aprilia, Suzuki e Sky Racing Team VR46 rinnovano in MotoGP fino al 2026. Il team di Valentino Rossi sigla un colossale accordo con la principale compagnia petrolifera saudita Aramco. Quest’ultima, dunque, dopo essere diventata global partner con F1 nel 2020, esordirà anche in MotoGP. Con tutta probabilità, chi ne pagherà dazio, venendo estromesso dal campionato, sarà il Team Esponsorama.
Buone notizie in casa Pramac invece, in attesa del ritorno di Jorge Martin, viene designato il suo sostituto: sarà Tito Rabat a farne le veci. Il pilota di Barcellona, dunque, si ricongiunge con l’ex compagno Johann Zarco. Tuttavia, non trova il giusto feeling, gira piano e scatterà dall’ultima casella; diversamente, il compagno francese, si aggiudica il 6° posto in griglia.
Ancora una volta, e per la quarta consecutiva, il poleman di Jerez è Fabio Quartararo. El Diablo non si placa, 4 pole su 4 nel tracciato iberico da quando gareggia in classe regina. Mai nessuno come lui in Andalusìa. Subito dietro un meraviglioso Morbidelli porta in 2ª posizione la sua M1 depotenziata. Parole dolceamare dell’italo-brasiliano in conferenza, il quale si aspettava qualche aiuto in più dalla casa di Iwata date le sue prestazioni. Ricordiamo che Franco è vicecampione del mondo e miglior pilota Yamaha dello scorso campionato.
A completare la prima fila ci pensa Jack Miller: 3°. Segue la Desmosedici del compagno di box Pecco Bagnaia che apre la seconda fila. Sorpresa anche in casa Honda: Nakagami scatta dalla 5ª casella dopo gli acciacchi di Portimão. Il team Repsol schiera una wildcard, già nota al pubblico per aver sostituito Márquez: si tratta di Stefan Bradl, 12° in qualifica. Griglia dunque che si estende a 23 partecipanti in quest’occasione.
In terza fila firma il settimo tempo Maverick Viñales, seguito dal sempre costante Aleix Espargaró con la sua Aprilia. A chiudere le prime dieci caselle troviamo Alex Rins e Joan Mir, rispettivamente 9° e 10°.
Migliore per le KTM Brad Binder: 11°. Tra i grandi protagonisti assenti troviamo Marc Márquez in 15ª casella e Rossi in 17ª. Il pilota di Cervera, forse condizionato dalla brutta caduta nelle FP3 (e dall’incidente dello scorso anno proprio qui a Jerez), rallenta il ritmo. «Adesso la priorità ce l’ha il fisico anziché la gara. Prima magari era l’opposto.»
La domenica comincia con la gara al cardiopalma di Moto3: altra strepitosa vittoria in volata del rookie maravilla Pedro Acosta. Con la sua KTM, lo spagnolo classe ‘04, è sempre più leader del mondiale. Terza vittoria consecutiva per lui, 95 punti totalizzati su 100 disponibili. Sta nascendo una piccola stella? Forse è troppo presto per dirlo. I margini ci sono, le qualità anche. Il tempo decreterà il verdetto.
Il prosieguo della mattinata vede protagonista la Moto2: suona l’inno di Mameli per Fabio Di Giannantonio. Il pilota romano classe ‘98 esegue un perfetto holeshot, restando in testa dalla prima curva sino al termine. Dominio assoluto. Secondo Marco Bezzecchi, terzo Sam Lowes.
Sono le 14.00, si spengono le luci del semaforo e parte la MotoGP.
Partono male Johann Zarco e Fabio Quartararo, il francese della Yamaha perde tre posizioni allo start. Bene le due Ducati ufficiali in avanti, mentre Morbidelli mantiene la seconda posizione. Al primo giro curva 7 miete vittime, cade Alex Márquez (nel corso del weekend, un copioso numero di piloti è caduto in quel tratto di pista). Al secondo giro cade anche Brad Binder, curva 2, chiusura dell’anteriore. Poco dopo anche Alex Rins è costretto ad abbandonare le sue ambizioni: perde lentamente il controllo della sua Suzuki a seguito di una curva impostata male.
Nell’imporre il suo ritmo, Quartararo recupera e si riporta in testa. Nota di merito anche per un Aleix Espargaró in grande spolvero che si porta ai margini del podio. Altra vittima della curva 2 è Enea Bastianini: chiusura dell’anteriore per l’italiano che scivola rovinosamente nella ghiaia nel corso decimo giro. El Diablo prende il largo, seguito a distanza da Jack Miller. A contendersi il terzo posto troviamo i due piloti dell’academy di Tavullia: Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia.
Seconda metà di gara che vede in difficoltà grandi piloti dal calibro di Viñales, Zarco e Márquez. Tutti e tre inglobati tra l’ottava e la decima posizione. Nel frattempo, lì davanti, l’australiano della Ducati riprende il leader della corsa Fabio Quartararo, accendendo l’animo dei tifosi. Il francese soffre molto il calo delle gomme e alza di parecchio i suoi tempi. Il progressivo calo della sua M1 favorisce anche la Ducati di Francesco Bagnaia, che lo passa, saluta e ringrazia. Pochi giri dopo, ne approfittano anche Morbidelli, Nakagami, Mir, Espargaró e persino il terzetto Viñales-Zarco-Márquez. Un tracollo davvero importante. La casa di Iwata avrà davvero da lavorare.
Vince Miller in rimonta, seguito dal compagno di box Pecco Bagnaia. Doppietta Ducati, nonostante il favore dei pronostici li avesse Yamaha. Il ducatista italiano adesso è leader del mondiale. Al terzo posto troviamo Franco Morbidelli, ancora una volta il miglior pilota Yamaha. Ottime le rimonte di Nakagami e Mir, concludono rispettivamente 4° e 5°. Fabio Quartararo termina 13°, complice sì il calo della moto, ma, nel post-gara, palesa anche un problema fisico.
I primi 15 classificati:
Luca Lazzaro
Fonte foto: pagina facebook MotoGP Ducati
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»