Il circuito del Sachsenring ospita l’ottavo appuntamento della MotoGP. Ci troviamo in Germania, nel regno di un certo Marc Márquez. Per l’otto volte campione del mondo, il circuito sinistrorso, è sempre stato terra fertile. Non a caso, nelle ultime dieci occasioni (di cui sette in MotoGP), ha sempre raggiunto il gradino più alto del podio. Le sue chance, tenendo in considerazione l’infortunio subito, stavolta, parrebbero essere ridotte. Ma il pilota di Cervera non si dà per vinto: parte dalla 5ª casella. Che sia un trampolino di rilancio per lui?
La pole position la porta a casa Johann Zarco, soffiando all’ultimo quella che sarebbe stata la sesta pole consecutiva del connazionale Fabio Quartararo, immediatamente dietro. Chiude la prima fila uno straordinario Aleix Espargaró con la sua Aprilia. Piccola curiosità: la casa di Noale, in 21 anni di MotoGP, non era mai riuscita a piazzare un suo pilota in prima fila.
Jack Miller con la sua Ducati apre la seconda fila, mentre, il vincitore del Montmelò, Miguel Oliveira, la chiude. Bene anche Jorge Martín: 7°. Pecco Bagnaia chiude la top 10.
Difficoltà, invece, per molti dei piloti più blasonati. Peggior qualifica di sempre per Maverick Viñales, il quale partirà dalla penultima casella. Sfortunato lo spagnolo: nel suo giro lanciato, quando sembrava aver trovato il ritmo giusto per passare in Q2, viene fermato dalla bandiera gialla. Bandiera esposta a causa della caduta di Franco Morbidelli, anch’egli sfortunato, non riesce a terminare il giro promettente: scatta dalla 18ª casella.
Parole amare di Valentino Rossi: il nove volte campione del mondo ce la mette tutta, non si arrende mai, ma inizia a non divertirsi più. I risultati tardano ad arrivare ed il tempo non è dalla sua parte. Il Dottore parte dalla 16ª casella; l’impressione generale è che possa appendere presto il casco al chiodo.
Molto male Suzuki: Alex Rins rientra dall’infortunio e fa 11°; l’iridato Joan Mir anche peggio: 17°.
Pillola statistica: per la prima volta dall’inizio della stagione MotoGP, lo schieramento di partenza prevedrà tutti i piloti ufficiali in sella alle loro moto.
La domenica dei motori si infiamma con la quarta vittoria stagionale di Pedro Acosta in Moto3. Il rookie maravilla allunga in campionato. Il nostrano Dennis Foggia giunge terzo grazie ad una penalità conferita ad Alcoba. In Moto2 un consueto Remy Gardner porta a casa altri 25 punti in scioltezza, una spanna sopra tutti. Team Red Bull KTM Ajo che festeggia la domenica in entrambe le categorie, ottenendo la massima ricompensa. Anche qui, l’Italia va sul podio grazie a Marco Bezzecchi: con la sua Kalex fa terzo.
Alle 14:00 è il turno della MotoGP. Novità dell’ultima ora per Enea Bastianini: viene retrocesso di tre posizioni in griglia per guida irresponsabile durante le qualifiche. L’italiano della Ducati passa da 15° a 18°. Semaforo spento e si parte:
Cominciano i 30 giri del Sachsenring: scatto poderoso di Marc Márquez e Aleix Espargaró. Gli spagnoli conquistano la testa della corsa nella fase iniziale, dandosele di santa ragione. Zarco perde due posizioni, rimanendo in agguato. Bene anche Oliveira: il portoghese risale giro dopo giro con la sua KTM. Molte le bagarre iniziali, le quali portano alla formazione di un bel gruppo, folto e compatto.
Al quinto giro abbandonano la corsa sia Danilo Petrucci che Alex Márquez, a causa di un incidente che li ha visti coinvolti in curva 1. Il passaggio dopo, è il turno di Lorenzo Savadori: perde il controllo della sua Aprilia in curva 10.
Colpo di scena durante il corso del nono giro: i marshall sventolano bandiera bianca. Il meteo gioca brutti scherzi, inizia a piovere. I piloti, notando la scarsa intensità delle precipitazioni, evitano di rientrare ai box per il cambio moto. Ne approfitta Marc Márquez prendendo il largo, mettendo tra sé ed i suoi inseguitori 2 secondi di vantaggio. Aleix Espargaró, nel frattempo, accusa la pressione delle prime posizioni: commette qualche errore a favore di Oliveira e Miller.
Johann Zarco, come già pre-annunciato dalle sue sensazioni, non riesce a trovare il passo gara desiderato. Perde diverse posizioni. Diversa la situazione del connazionale Fabio Quartararo: il transalpino su M1 recupera Miller portandosi in terza posizione.
Marc Márquez conduce straordinariamente la gara, contro ogni aspettativa. Il pilota HRC sente la pressione di uno scalmanato Oliveira, il quale, nel frattempo, ha messo al sicuro la seconda posizione, lasciando tra sé e Quartararo oltre 4 secondi.
Menzione d’onore per Pecco Bagnaia, nonostante la qualifica ed una partenza non all’altezza. Il pilota dell’academy VR46 trova un buon passo nella seconda parte di gara, scalando diverse posizioni in classifica.
Sul finale Brad Binder sorpassa Jack Miller, il sudafricano ha la meglio e si piazza in quarta posizione. Le prestazioni della KTM ormai non passano più inosservate.
Taglia il traguardo per primo Marc Márquez, visibilmente commosso. Torna alla vittoria dopo più di un anno. Secondo Miguel Oliveira: il portoghese conferma il suo periodo di forma strabiliante. Chiude il podio Fabio Quartararo, quasi in sordina, porta a casa una terza posizione fondamentale per la lotta mondiale. Pecco Bagnaia rimonta fino alla 5ª posizione; malissimo Viñales e Morbidelli: ultimo e penultimo.
I primi 15 classificati:
Luca Lazzaro
Fonte foto: HRC Honda Racing Corporation
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»