A Yerevan, l’Italia affronta la quinta gara delle qualificazioni agli Europei 2020. Reduci da quattro vittorie in altrettante gare disputate sin qui nel gruppo J, rispettivamente contro Finlandia, Liechtenstein, Grecia e Bosnia (13 gol fatti e appena uno incassato), gli Azzurri vivono un momento a dir poco speciale e si sono messi alle spalle in men che non si dica il periodo buio dell’era Ventura, culminata con l’eliminazione riportata nello spareggio di qualificazione ai Mondiali contro la Svezia.
Mancini, che deve fare a meno dell’infortunato capitan Chiellini, punta sulla coppia di centrali Bonucci-Romagnoli, con Florenzi e l’italo-brasiliano del Chelsea Emerson sulle fasce. L’altro oriundo in forza ai Blues, Jorginho, forma il terzetto di centrocampo con Barella e Verratti, mentre nel tridente offensivo agiscono Chiesa e Bernardeschi a supporto dell’unica punta Belotti. Tra le file dell’Armenia, invece, figura il nuovo arrivato in casa della Roma Mkhitaryan, schierato sulla trequarti con Barseghyan e Ghazaryan alle spalle dell’unica punta Karapetyan.
Proprio quest’ultimo si rende autore dell’inatteso vantaggio armeno dopo poco più di 10’, concludendo una bella azione dei suoi in contropiede con un bel destro che non lascia scampo a Donnarumma. L’Italia è abile a non subire il contraccolpo psicologico e a reagire immediatamente, tant’è che – dopo una serie di tentativi andati a vuoto – Belotti mette in rete il gol del pareggio, insaccando da vero bomber sugli sviluppi di un gran cross dalla sinistra di Emerson, abile a saltare un avversario e a mettere al centro dell’area un pallone che il centravanti granata deve soltanto spingere in rete. Per lui si tratta del sesto gol in maglia azzurra.
Nel finale della prima frazione, Karapetyan è ancora protagonista per l’Armenia, stavolta però non in senso positivo: l’attaccante armeno, infatti, allarga troppo il gomito in un contrasto aereo con Bonucci e viene espulso, lasciando i suoi in dieci uomini con poco più di un tempo da giocare. “La loro espulsione ci ha penalizzati.”, dirà Mancini nell’intervista post-partita: in effetti, i padroni di casa chiudono gli spazi e cercano di tenersi stretto il pareggio giocando col coltello tra i denti.
L’Italia, dal canto suo, non molla ma risulta sterile e poco cinica in fase di finalizzazione. Mancini getta nella mischia prima Pellegrini, subentrato in luogo di un evanescente Chiesa, poi Sensi, che prende il posto del suo nuovo compagno di squadra all’Inter Barella. I cambi sortiscono l’effetto sperato ed è proprio il centrocampista della Roma a segnare la rete del sorpasso a poco meno di un quarto d’ora dal fischio finale, con un gran colpo di testa su cross di Bonucci dalla destra. Primo gol in Nazionale per l’ex Sassuolo e rimonta completata.
A mettere il punto esclamativo è un sinistro di Belotti a meno di 10’ dal termine, con la palla che prima tocca il palo e poi viene spinta involontariamente in rete da Hayrapetyan. Sotto di due gol e in inferiorità numerica per un tempo, l’Armenia non ha più la forza di reagire, ma ha l’onore e il merito di aver seriamente messo in difficoltà gli Azzurri. Mancini – che nel finale concede spazio anche a Lasagna, inserito al posto di Bernardeschi – ha riconosciuto che i suoi non sono al meglio della forma, ma ha anche sottolineato la forza caratteriale del gruppo che ha permesso di cambiare il volto di una partita cominciata in salita.
L’Italia, dunque, porta a casa il suo obiettivo e vola a quota 15 punti in testa al gruppo J a punteggio pieno, centrando la quinta vittoria consecutiva nelle qualificazioni a Euro 2020, nonché il sesto successo di fila: non accadeva dal febbraio 2008, quando in panchina sedeva ancora Roberto Donadoni. Di mezzo tre Europei, tre Mondiali e due Confederations Cup, gioie indimenticabili e delusioni che sono ancora ferite aperte, ma che il tempo pian piano guarirà del tutto.
Gli Azzurri, del resto, sapevano bene che affrontare l’Armenia sul proprio campo, tra l’altro a inizio settembre, dopo appena due giornate di campionato disputate, non sarebbe stato affatto semplice. Sul piano del gioco, bisogna registrare qualche errore da matita rossa di troppo rispetto alle precedenti gare, ma la fame di vittoria e la voglia di lottare fino alla fine per raggiungere un obiettivo comune restano pressoché immutate. Domenica il primo vero crocevia verso gli Europei della prossima estate: la sfida in trasferta con la Finlandia, un’occasione d’oro per volare a +6 sugli scandinavi – secondi a quota 12 punti dopo il successo per 1-0 con la Grecia tra le mura amiche – e blindare il primo posto nel girone.
Dennis Izzo
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