Tra le storie più belle che il campionato italiano ci racconta anno dopo anno, un posto di rilievo spetta alla favola dell’Atalanta, che si sta imponendo ai vertici del calcio nostrano (e non solo) dopo tanti anni trascorsi a lottare per la salvezza. Dopo l’inatteso quarto posto centrato nel 2016-2017, la squadra orobica sembrava aver già speso tutte le sue energie, tanto che il settimo posto dell’anno seguente diede a molti addetti ai lavori la convinzione che il sogno di diventare grande fosse già giunto al capolinea. Lo scorso anno, l’Atalanta è riuscita a rendersi protagonista di un vero e proprio traguardo memorabile, piazzandosi terza alle spalle di Juventus e Napoli, cosa mai avvenuta prima nella sua storia, e arrivando a un passo dalla Coppa Italia, perdendo in finale con la Lazio.
I ragazzi di Gian Piero Gasperini stanno addirittura facendo meglio quest’anno, non tanto in campionato, dove il trend è molto simile a quello della passata stagione (quarto posto con 60 punti, a sole quattro lunghezze di distacco dall’Inter terza), quanto piuttosto in Champions League, competizione in cui i nerazzurri stanno letteralmente stupendo tutti: dopo un’insperata qualificazione agli ottavi di finale, arrivata nonostante tre sconfitte nelle prime tre gare della fase a gironi, grazie a sette punti nelle ultime tre partite (pareggio per 1-1 col già qualificato Manchester City a San Siro e vittorie convincenti con Dinamo Zagabria e Shakhtar Donetsk), l’Atalanta ha liquidato senza particolari patemi d’animo il Valencia: netto 4-1 al Meazza e successo per 4-3 al Mestalla, con uno storico poker di un ritrovato Josip Iličić.
Quest’ultimo sta offrendo prestazioni da consumato top player, con le solite giocate di qualità e un mancino mai così pungente: lo sloveno, infatti, non aveva mai vissuto un’annata del genere dal punto di vista realizzativo, con la bellezza di 21 reti in 31 presenze tra campionato e coppe. Basti pensare che a Palermo segnò 25 gol in tre anni e nel quadriennio alla Fiorentina non andò oltre quota 37. Al di là dei numeri, lo sloveno è una delle punte di diamante della squadra abilmente guidata da Gasperini, che fa particolare affidamento anche sulla personalità e sulla classe di Alejandro Gómez .
El Papu, numero 10 e trascinatore della Dea, a 32 anni non vuole proprio saperne di smettere di stupire e continua a rappresentare un tassello insostituibile nel ben collaudato sistema di gioco dei nerazzurri. Al pari del sopracitato Iličić, anche Gómez sembrava destinato a concludere la carriera in tono minore rispetto alle aspettative, ma a Bergamo è tornato a mettere in bella mostra il meglio del suo sconfinato repertorio tecnico, tanto che quest’anno è già a quota 15 assist.
Ai gol, oltre a un Iličić capace di vestire con inaspettata disinvoltura i panni del bomber, ci pensa Duván Zapata. Per l’esperto centravanti colombiano vale lo stesso discorso fatto poc’anzi per sintetizzare al meglio l’impatto di Iličić e Gómez in quel di Bergamo: accantonato senza troppi complimenti dal Napoli, il classe ’91, dopo una buona annata alla Sampdoria, ha dominato la scorsa stagione con la maglia dell’Atalanta, rendendosi autore di ben 28 reti in 48 apparizioni stagionali, di cui 23 gol in 37 partite di campionato. Pare superfluo sottolinearlo, ma è indispensabile farlo: anche Zapata, come Iličić quest’anno e Gómez nel 2016-2017 (in termini puramente statistici), ha messo in vetrina la sua miglior versione alla corte di Gasperini, tanto che nel corso di questa stagione, pur avendo saltato numerose gare a causa di un infortunio, è già a quota 15 gol in 23 partite. In due anni a Bergamo, il possente numero 91 colombiano ha già segnato più di quanto fatto in quattro anni tra Napoli e Udinese.
E poi ci sono le frecce inesauribili che dominano le corsie esterne: Hateboer e Castagne su quella di destra e, soprattutto, Robin Gosens su quella di sinistra. Il tedesco, in particolar modo, è senza ombra di dubbio uno dei giocatori più importanti e seguiti della formazione bergamasca ed è facile intuirne la ragione. Prossimo al compimento dei 26 anni, l’ex Heracles Almelo è letteralmente esploso quest’anno, confermando le ottime cose fatte vedere nelle scorse due stagioni e salendo di livello in fase offensiva, con ben 10 reti in 34 presenze sin qui. Un rendimento, quello di Gosens, che ha attirato l’interesse di numerosi club di prima fascia, tra cui Inter e Juventus.
Nel frattempo, però, l’Atalanta non pensa alle voci di mercato e si tiene stretta tutti i tasselli principali del suo mosaico. Tra le tante, la figura fondamentale è quella dell’allenatore, Gian Piero Gasperini, che ha raggiunto l’apice della sua carriera, dimostrando pienamente di essere capace di allenare a certi livelli. Non ci era riuscito, invece, all’Inter, dove non fu capace di risollevare i nerazzurri dalle macerie post Triplete.
Approdato a Bergamo nel 2016, il nativo di Grugliasco ha portato l’Atalanta per la prima volta nella sua storia al terzo posto e alla fase gironi di Champions League e, con la recente vittoria per 2-0 contro il Napoli al Gewiss Stadium, ha stabilito il nuovo record di partite consecutive vinte dal club orobico (7). L’Atalanta, dunque, non solo entusiasma e diverte, proponendo un calcio per certi versi all’inglese, spettacolare e spumeggiante, ma soprattutto vince e convince tutti. Con 82 gol fatti in 29 partite, l’attacco atalantino è per distacco il migliore della Serie A, con ben sedici reti in più rispetto alla Lazio seconda (66). Già miglior attacco del torneo 2018-2019 (77 gol), quello dell’Atalanta è un reparto offensivo capace di far registrare numeri da antologia: basti pensare ai roboanti successi con Udinese (7-1), Milan (5-0), Parma (5-0), Torino (0-7), Lecce (2-7).
Gasperini schiera i suoi col 3-4-3, con Gómez e Iličić a supportare l’unica punta Zapata, ma all’occorrenza il modulo può diventare un 3-4-1-2, con El Papu trequartista alle spalle della coppia d’attacco composta dallo sloveno e dal colombiano, oppure Gómez in tandem con Zapata in attacco e Malinovskiy a fare le veci dell’argentino da trequartista. In alcune circostanze, come avvenuto nella recente sfida contro il Napoli, per ovviare all’assenza di Iličić, Gasperini ricorre a Mario Pašalić sulla trequarti: mezzala di professione, il croato ex Chelsea, recentemente riscattato dagli orobici, è un calciatore molto duttile e si è trovato a meraviglia nello scacchiere di Gasp, risultando spesso e volentieri letale grazie alla sua capacità di inserirsi negli spazi e punire le difese avversarie.
Diversi ma allo stesso tempo simili i volti dell’Atalanta in fase di possesso e non possesso: quando gli uomini di Gasperini hanno il pallone, uno dei tre centrali difensivi avanza sulla linea mediana e i due esterni di centrocampo si spingono in avanti; nel momento in cui sono chiamati a recuperare il possesso, invece, i nerazzurri si ricompattano, con gli esterni alti che passano a fare i terzini per supportare i tre centrali difensivi e Gómez che si abbassa a centrocampo se gli avversari hanno il pallone nella metà campo dell’Atalanta. Il segreto della macchina perfetta targata Gasperini è la rapidità con cui tutti i giocatori eseguono alla perfezione i propri compiti, passando in men che non si dica da uno schieramento a trazione anteriore (2-3-1-4) per mettere alle corde la difesa avversaria – con Gómez trequartista e Hateboer/Castagne e Gosens a dare manforte a Zapata/Muriel e Iličić – a uno più accorto e compatto per recuperare nel minor tempo possibile il possesso del pallone (5-3-1-1).
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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