Lo scorso weekend si è conclusa ufficialmente la stagione 2022-2023 di Premier League, con il Manchester City che festeggia la vittoria del nono titolo della sua storia, laureandosi campione per la terza volta consecutiva, nonché la quinta negli ultimi sei anni. Un dominio a dir poco incontrastato, cui soltanto il formidabile Liverpool targato 2019-2020 ha opposto resistenza. Non è bastato il miglior campionato dell’Arsenal dal 2015-2016 ad oggi per impedire agli uomini di Guardiola di aggiudicarsi la vittoria del torneo. Dal 1992-1993, anno in cui venne istituita la Premier League, i Citizens hanno trionfato in sette occasioni. Meglio, sin qui, hanno fatto soltanto i cugini del Manchester United, che possono vantare tredici Premier in bacheca.
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Festeggia anche il Brighton di Roberto De Zerbi, che per la prima volta nella sua storia disputerà l’Europa League. Stagione da dimenticare, invece, per Leicester e Leeds, che retrocedono in Championship. Non va meglio alle londinesi Chelsea, Tottenham e West Ham, tutte fuori dalle coppe europee (gli Hammers hanno l’occasione di staccare il pass per l’Europa League vincendo la finale di Conference League con la Fiorentina). Di seguito la Top 11 della Premier League 2022-2023, schierata col modulo 4-3-3.
Nick Pope (Newcastle) – Approdato alla corte di Eddie Howe per circa 10 milioni di sterline, il portiere classe ‘92 si è sin da subito fatto apprezzare dai tifosi dei Magpies, mettendo a referto ben 14 reti inviolate in 37 presenze (a pari merito con Alisson e dietro soltanto a De Gea, primatista a quota 17) e contribuendo in maniera determinante al ritorno in Champions League del Newcastle (miglior difesa del campionato, a pari merito col Manchester City campione) dopo ben diciannove anni;
Kieran Trippier (Newcastle) – L’esperto terzino ex Tottenham, acquistato dal Newcastle nella sessione di mercato invernale dello scorso anno, si è rivelato uno degli acquisti migliori dei Magpies, contribuendo alla loro risalita dai bassifondi della classifica verso una tranquilla salvezza nella passata stagione e una storica qualificazione in Champions League nell’annata da poco conclusasi. Per il classe ‘90, che non ha saltato nemmeno una partita di campionato, ben 7 assist e un gol;
Lisandro Martínez (Manchester United) – Pagato poco meno di 60 milioni di sterline, il difensore argentino ha fatto ricredere chi riteneva che non valesse la cifra spesa per acquistarlo dall’Ajax, conquistando in poco tempo la fiducia dell’ambiente e di Ten Hag, già suo allenatore in Olanda, a suon di prestazioni autorevoli che gli hanno permesso di ritagliarsi un posto da titolare a discapito di capitan Maguire. I problemi difensivi delle passate stagioni sono ormai un lontano ricordo, anche e soprattutto grazie all’innesto del centrale campione del mondo;
William Saliba (Arsenal) – Alle prese con un infortunio dallo scorso 16 marzo, il giovane difensore francese si è ambientato senza particolari problemi in Premier League, rivelandosi un vero e proprio pilastro della retroguardia dell’Arsenal e mettendo anche a referto due gol e un assist in campionato. Se i Gunners hanno ritrovato solidità in difesa, molti meriti vanno all’ex Marsiglia: con lui in campo, sono 25 i gol subiti in 27 gare (ben 18 in appena 10 gare, invece, le reti incassate nelle partite saltate da Saliba);
Pervis Estupiñán (Brighton) – Un altro debuttante in Premier League che ha impiegato davvero poco a imporsi in terra d’Albione è il terzino ecuadoriano che il Brighton ha acquistato dal Villarreal la scorsa estate. Classe ‘98, Estupiñán è stato tra i principali protagonisti della stagione da incorniciare dei sorprendenti Seagulls di De Zerbi, mettendo a referto un gol e 5 assist in 35 presenze e facendosi apprezzare anche per le sue qualità in fase difensiva, che lo rendono un esterno a tutta fascia perfetto per il sistema di gioco del Brighton e per il calcio inglese;
Casemiro (Manchester United) – Il suo acquisto dal Real Madrid si è rivelato azzeccato e non poco sotto tutti i punti di vista, con il centrocampista brasiliano che ha sin da subito conquistato i tifosi dei Red Devils con la sua grinta, contribuendo enormemente al miglioramento esponenziale del club in termini di personalità dei giocatori e risultati conseguiti. Per Casemiro, inoltre, 4 gol e 3 assist al suo primo anno in Premier League;
Kevin De Bruyne (Manchester City) – Passano gli anni ma il numero 17 dei Citizens continua a offrire prestazioni incredibili e a risultare un’insostituibile pedina nello scacchiere di Guardiola. Superate le difficoltà iniziali, il classe ‘91 è tornato a rendere come sempre, chiudendo a quota 7 reti e 16 assist (primo in Premier League per ciò che concerne i passaggi vincenti) in 32 partite e dispensando giocate d’alta scuola con una facilità e una continuità semplicemente ineguagliabili;
Martin Ødegaard (Arsenal) – La stagione della svolta per il centrocampista classe ‘98 è finalmente arrivata. Se al Real Madrid faticava a trovare continuità d’impiego e di rendimento, infatti, all’Arsenal il danese ha trovato l’ambiente ideale per esprimersi al meglio, ripagando la fiducia di Arteta con 15 gol e 7 assist in 37 partite. Oltre ad essere il centrocampista più prolifico della Premier, davanti a pari ruolo col vizio del gol come De Bruyne, Bruno Fernandes, Maddison, Ward-Prowse, Eze e Mac Allister, Ødegaard è anche diventato il primo centrocampista a segnare almeno 15 reti in una sola stagione con l’Arsenal;
Bukayo Saka (Arsenal) – Al pari del sopracitato centrocampista norvegese, Saka è stato senza alcun dubbio tra i migliori giocatori del campionato, rendendosi autore di giocate sublimi e risultando spesso e volentieri decisivo per le sorti dei Gunners. Il 21enne inglese è andato in doppia cifra sia per gol (14) che per assist (11), risultando l’unico giocatore della Premier League a riuscire nell’impresa insieme a Salah. Nei top cinque campionati europei, soltanto Kvaratskhelia, Messi, Neymar, Griezmann, Kolo Muani e Musiala hanno totalizzato almeno dieci gol e altrettanti assist;
Erling Haaland (Manchester City) – Il bomber norvegese ha smentito in men che non si dica chi sosteneva che avrebbe fatto fatica in Inghilterra, sbriciolando record su record, tra cui soprattutto quello del maggior numero di reti segnate in una singola edizione di Premier League (34, quota centrata da Andy Cole col Newcastle nel 1993-1994 e da Alan Shearer col Blackburn nel 1994-1995), segnandone 36 in 35 presenze, con ben quattro triplette, di cui due consecutive, e vincendo sia il campionato che i premi di Miglior giocatore e Miglior giovane della stagione;
Marcus Rashford (Manchester United) – Il numero 10 dei Red Devils è letteralmente esploso dopo i Mondiali, mettendo a referto ben 13 gol e 3 assist in 21 presenze in Premier League dal 27 dicembre in poi, toccando così quota 17 reti e 5 passaggi vincenti in campionato e risultando uno dei giocatori più determinanti di una stagione in cui lo United ha ripreso a puntare in alto su tutti i fronti, qualificandosi alla prossima edizione della Champions League e vincendo la Carabao Cup.
All. Pep Guardiola (Manchester City) – Numerosi allenatori si sono segnalati in positivo (De Zerbi ha portato il Brighton in Europa per la prima volta nella sua storia, Howe ha riportato il Newcastle in Champions League dopo vent’anni, Emery ha risollevato l’Aston Villa portandolo in Conference League e Arteta ha sfiorato il titolo con l’Arsenal), ma lo spagnolo merita il riconoscimento per quanto fatto col City, vincendo con tre turni d’anticipo un campionato che ha visto quasi sempre l’Arsenal al comando della classifica, grazie a una striscia di dodici vittorie di fila. Terza Premier consecutiva, nonché quinta negli ultimi sei anni, per il City, che ora si concentrerà sulle ultime, importantissime due gare (finale di FA Cup col Manchester United e finale di Champions League con l’Inter), per completare uno storico treble.
Nella Top 11 della stagione 2022-2023 della Premier League mancano numerosi giocatori che si sono messi in evidenza nel corso di questa stagione (i vari Harry Kane, Salah, Toney, Mahrez, Martinelli, Gündoğan, Maddison, Rúben Dias, Rodri, Alexander-Arnold, De Gea, Ederson, Ramsdale), ma a molti di questi sono stati preferiti giocatori che oltre a vivere una grande annata a livello individuale hanno centrato un traguardo degno di nota col proprio club (Pope e Trippier sono tra i pilastri del Newcastle che ha riconquistato un posto in Champions League dopo diciannove anni, Saliba, Ødegaard e Saka hanno contributo in maniera determinante alla miglior stagione dell’Arsenal dal 2016 ad oggi, Lisandro Martínez, Casemiro e Rashford sono tra i tre principali protagonisti della rinascita del Manchester United e De Bruyne e Haaland hanno formato il miglior duo della stagione, mettendo a referto 43 gol e 24 assist in due e aggiudicandosi la Premier League).
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Mancano giocatori del Chelsea, che ha vissuto la stagione più negativa dal 1995-1996, e del Tottenham, che ha chiuso il campionato con un deludente ottavo posto, del Liverpool, che non è riuscito a centrare un posto in Champions League per la prima volta dal 2016, e del Tottenham, out da tutte le coppe europee. In attacco, nel ruolo di centravanti, ottime le annate di Harry Kane (28 reti e 3 passaggi vincenti col Tottenham), Ivan Toney (20 gol e 4 assist col Brentford) e Callum Wilson (18 gol e 5 assist con la rivelazione Newcastle), ma la stagione superlativa di un implacabile Erling Braut Haaland – capocannoniere del torneo con 36 reti (record all-time) e campione d’Inghilterra – ha spazzato via in largo anticipo ogni possibile dubbio relativo alla scelta del terminale offensivo della Top 11 di Premier League.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: City Chief (Twitter)
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