Quinta vittoria consecutiva per l’Italia, la quarta in altrettante gare sin qui disputate nel gruppo J delle qualificazioni agli Europei 2020. Gli Azzurri, infatti, si impongono per 2-1 in rimonta sulla Bosnia all’Allianz Stadium di Torino, blindando il primo posto a punteggio pieno. L’approdo alla rassegna continentale in programma l’estate prossima è ormai a un passo.
Mancini conferma Sirigu tra i pali, schiera titolare il giovane dell’Atalanta Gianluca Mancini sulla corsia di destra nella linea difensiva a quattro con Bonucci, Chiellini e Emerson, dà fiducia al terzetto di centrocampo Verratti-Jorginho-Barella e punta su Bernardeschi e Insigne a supporto dell’unica punta Quagliarella nel tridente offensivo.
Prosinecki, dal canto suo, si affida a tre “italiani”: Zukanović in difesa, il “padrone di casa” Pjanić in cabina di regia e Dzeko in avanti, rispettivamente in forza a Genoa, Juventus e Roma. In avvio di gara una delle prime occasioni degne di nota per l’Italia capita sui piedi di Quagliarella, il cui tentativo di destro termina sul fondo. Poco dopo la mezzora di gioco, la Bosnia trova il gol del vantaggio con Dzeko, che insacca a porta vuota su assist rasoterra di Visca. Per il centravanti della Roma, vicinissimo all’Inter, si tratta del gol numero 56 in 103 presenze in Nazionale, di cui il classe ‘86 è primatista sia per partite disputate che per reti segnate.
L’Italia non ci sta e risponde con una potente conclusione di Quagliarella, con Šehić che si oppone alla grande al tentativo dell’attaccante della Sampdoria, capocannoniere del campionato da poco conclusosi.
Nella ripresa, Mancini getta immediatamente nella mischia Chiesa, che rileva Quagliarella. Il modulo non cambia, ma dal punto di vista tattico l’Italia gioca senza un vero centravanti di ruolo, con il giovane esterno offensivo della Fiorentina che va ad affiancarsi a Insigne e Bernardeschi. A inizio secondo tempo la Bosnia va vicina al raddoppio che avrebbe potuto sigillare una storica vittoria, ma il colpo di testa di Gojak non inquadra lo specchio della porta di Sirigu.
Poco più tardi, Insigne rimette in equilibrio la gara con un autentico capolavoro che vale l’1-1. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Bernardeschi dalla destra, l’attaccante del Napoli si coordina splendidamente al limite dell’area e beffa Šehić con una gran conclusione al volo. Secondo gol consecutivo e sesto assoluto con la maglia azzurra per il classe ‘91, che con Mancini sembra aver finalmente trovato la sua collocazione ideale anche in Nazionale.
Gli ospiti reagiscono con un tentativo di Visca, ma Sirigu è bravissimo a deviare il tiro in calcio d’angolo, quindi gli Azzurri si salvano in occasione di un’azione personale di Dzeko che non va a buon fine. Poco dopo l’ora di gioco, Insigne manda in porta Chiesa con un assist dei suoi, ma il classe ‘97 non riesce a segnare il gol del vantaggio da buona posizione.
Qualche minuto dopo, i due si scambiano i ruoli: Chiesa mette in mezzo per Insigne, il cui colpo di testa viene respinto in calcio d’angolo da Šehić. Il portiere bosniaco è poi chiamato in causa da un altro potente colpo di testa, stavolta di Chiellini, ma anche in questo caso la sua risposta non si fa attendere. I minuti passano e l’Italia, nonostante le numerose occasioni, non riesce a trovare la rete del 2-1. Mancini si gioca dunque la carta Belotti, che va a sostituire Bernardeschi.
A quattro minuti dal termine della gara, Insigne si accentra sulla fascia sinistra e appoggia al centro un invitantissimo rasoterra per Verratti, suo ex compagno di squadra al Pescara di Zeman qualche anno fa, con il centrocampista del Paris Saint-Germain che con un gran destro angolato e preciso lascia di sasso Šehić e segna il suo terzo gol in Nazionale.
L’Italia, dunque, chiude nel migliore dei modi la propria stagione, mostrando grande carattere e determinazione e non scomponendosi mai, nemmeno dopo il gol di Dzeko e le tante occasioni sprecate prima della definitiva rimonta. Fino a qualche mese fa, invece, gli Azzurri non avevano una tale personalità, tanto da gettare al vento numerose partite che parevano già messe in cassaforte.
Mancini ha senza dubbio cambiato la mentalità del gruppo, lanciando tanti giovani talenti e continuando a puntare sui veterani più meritevoli e indispensabili. Il tutto nel giro di pochi mesi, riportando entusiasmo e ridando credibilità a una Nazionale ancora scossa dalla mancata qualificazione ai Mondiali 2018. L’Italia tornerà in campo il 5 settembre per la sfida all’Armenia, quinta gara del gruppo J delle qualificazioni a Euro 2020.
Dennis Izzo
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