Hanno fatto discutere, e non poco, le convocazioni di Roberto Mancini per la gara che questa sera vedrà contrapposte Italia e Inghilterra, sfida valevole per le qualificazioni agli Europei 2024. Il commissario tecnico, infatti, ha sorpreso in molti con la scelta di selezionare l’attaccante argentino classe ‘99 Mateo Retegui, in forza al Tigre, e il 17enne Simone Pafundi, che ha messo insieme appena due presenze in questa stagione con l’Udinese, ma soprattutto ha stupito il fatto che abbia deciso di non ritagliare spazio a Locatelli, Zaccagni (miglior marcatore italiano in Serie A con nove reti), Udogie, Parisi e Fagioli (questi ultimi tre sono stati convocati dall’Italia Under-21 di Nicolato).
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Non è certo la prima volta che un allenatore della Nazionale si trova a fare i conti con pesanti critiche circa le proprie convocazioni: tra le tante, spiccano le mancate convocazioni di Roberto Pruzzo, che nel 1982 vinse la classifica marcatori con la Roma ma non venne chiamato da Bearzot per il Mondiale in Spagna, poi vinto dall’Italia, Roberto Baggio, che Trapattoni non inserì nell’elenco dei partecipanti ai Mondiali di Corea e Giappone 2002, e Antonio Cassano, mai chiamato da Lippi nei suoi due bienni alla guida dell’Italia (2004-2006 e 2008-2010). Non una novità, dunque, soprattutto per Mancini, abituato a giudizi tutt’altro che positivi sul suo operato dopo la mancata qualificazione alla Coppa del mondo in Qatar.
Una delusione tanto cocente da mettere in secondo piano la straordinaria quanto inattesa vittoria a Euro 2020. Il calcio italiano sta vivendo un gran periodo, con ben sei squadre nostrane ancora in corsa nelle coppe europee (Napoli, Milan e Inter ai quarti di Champions League, Roma e Juventus ai quarti di Europa League e Fiorentina ai quarti di Conference League), ma la maggior parte dei giocatori italiani che dovrebbero rappresentare le certezze della Nazionale non sta affatto brillando, tra infortuni e prestazioni opache.
18 e 222 – Wilfried #Gnonto (18 anni e 222 giorni) è il più giovane marcatore nella storia della Nazionale Italiana, superato Bruno Nicolè (18 anni e 259 giorni nel 1958 contro la Francia). Gioventù.#GermaniaItalia #GERITA #NationsLeague pic.twitter.com/rMoBx3aN1F
— OptaPaolo (@OptaPaolo) June 14, 2022
Tra gli italiani all’estero, sorridono soltanto Willy Gnonto, sempre più centrale nel progetto del Leeds (2 gol e 3 assist in 16 presenze in Premier League sin qui) e Vincenzo Grifo (14 gol e 6 assist in 35 gare stagionali col Friburgo), mentre Gianluca Scamacca, pagato ben 36 milioni di euro più 6 di bonus la scorsa estate dal West Ham, non è riuscito a imporsi appieno in quel di Londra, tanto da non aver disputato nemmeno un minuto nelle scorse quattro giornate di campionato (appena 3 reti in Premier per lui, con gli Hammers, in cui milita anche Emerson Palmieri, attualmente appaiati al terzultimo posto), e Donnarumma e Verratti vivono uno dei periodi più complicati della loro esperienza al Paris Saint-Germain, con la squadra della capitale francese recentemente eliminata dalla Champions League agli ottavi per mano del Bayern Monaco (i due non hanno affatto brillato nel doppio confronto coi tedeschi, col portiere tutt’altro che impeccabile in occasione del gol di Coman all’andata e il centrocampista protagonista, suo malgrado, di una sciagurata palla persa che ha propiziato la rete di Choupo-Moting al ritorno).
Jorginho, dal canto suo, sta facendo nel complesso bene con l’Arsenal, ma non si è ancora imposto del tutto nello scacchiere di Arteta. Non va meglio a molti di quelli che giocano in Serie A: Pellegrini sta disputando la sua seconda peggior stagione da quando è a Roma in termini di gol (2) e assist (5), Politano è ormai a tutti gli effetti la riserva di Lozano a Napoli, Tonali non è riuscito a ripetere le prestazioni offerte lo scorso anno e Acerbi e Bonucci sono ben lontani dalla condizione dei tempi d’oro, soprattutto il secondo (appena 13 presenze in campionato, di cui soltanto 7 da titolare).
Verso il match con l'Inghilterra, Mancini: "Nessuna rinascita del calcio italiano"
Il ct parla da Coverciano, nel primo giorno di raduno per le gare di qualificazione europee, ridimensiona le tre italiane in Champions, dei convocati e ricorda Vialli
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Lo scorso 13 marzo, nel match pareggiato 1-1 in casa con la Salernitana, il Milan è sceso in campo senza nemmeno un giocatore italiano tra gli undici titolari per la prima volta nella sua storia (a partita in corso sono poi entrati Florenzi e Tonali). Come riporta Cronache di Spogliatoio, il primo allenatore a schierare una formazione composta da soli stranieri in Serie A fu proprio Roberto Mancini, in occasione della gara vinta 1-0 dall’Inter sul campo del Treviso il 18 gennaio 2006. “Abbiamo tre squadre tra le prime otto d’Europa, ma gli italiani sono 7-8, per cui non si può parlare di rinascita del calcio italiano, ma al massimo di rinascita della Serie A.”, ha dichiarato recentemente lo stesso Mancini.
Il ct non ha tutti i torti e numerosi dati, tra cui alcuni sopracitati, gli danno ragione: nelle rispettive formazioni tipo, Napoli, Lazio, Inter, Milan, Roma, Atalanta e Juventus, le prime sette forze della Serie A, arrivano a fatica a sommare 20 giocatori italiani titolari (media di poco meno di tre titolari per squadra), di cui meno della metà ha un posto di rilievo in Nazionale. I migliori realizzatori italiani in Serie A sono Zaccagni e Immobile, entrambi a quota 9 gol, mentre in Premier il miglior marcatore inglese è Harry Kane (21), in Spagna gli spagnoli più prolifici sono Iago Aspas, Joselu e Borja Iglesias (12), in Germania il tedesco Füllkrug è in vetta alla classifica marcatori con 15 reti e in Francia, a pari merito con David, c’è Mbappé a quota 19 gol.
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Al contempo, però, numerosi giovani italiani che stanno ben figurando in questa stagione di Serie A sono ancora tra le file dell’Under-21: su tutti, spicca Udogie, che quest’anno ha messo a referto 3 gol e 3 assist con la maglia dell’Udinese e l’anno prossimo si trasferirà al Tottenham, ma non è ancora stato convocato dall’Italia. Insomma, se da un lato il ragionamento di Mancini è pienamente comprensibile, soprattutto per ciò che concerne gli attaccanti – Immobile, Scamacca e Belotti sin qui, tra tutte le competizioni, hanno messo insieme lo stesso numero di gol segnati da Harry Kane in Premier (21) – è pur vero che tanti calciatori italiani si stanno mettendo in mostra in questa stagione, anche in squadra di prima fascia (Fagioli e Miretti alla Juventus, Bove alla Roma), e che molti azzurri sono stati penalizzati dagli infortuni (Immobile, Chiesa, Raspadori, Spinazzola e non solo).
Tra polemiche e riflessioni di varia natura, c’è una sola certezza: l’Italia intende partire col piede giusto nel cammino che porta a Euro 2024 e tornare a vivere la spensieratezza degli Europei vinti al termine di una cavalcata a dir poco memorabile, culminata con la vittoria ai rigori con l’Inghilterra a Wembley. Ed è proprio con gli inglesi che gli Azzurri inizieranno la missione qualificazione al campionato europeo, nel match in programma questa sera allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Nazionale italiana (Twitter)
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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