Si conclude con un’amara sconfitta in finale il cammino della Nazionale italiana ai Mondiali di Beach Soccer in Paraguay. In quel di Asunción, infatti, gli Azzurri si arrendono per 6-4 al cospetto del Portogallo, già vincitore del torneo nel 2015, davanti al proprio pubblico. La storica cavalcata degli uomini di Emiliano Del Duca, tuttavia, non può passare inosservata: l’Italia, infatti, ha offerto ottime prestazioni sin dalla prima gara, vincendo il gruppo B con Uruguay, Tahiti e Messico ed eliminando la Svizzera ai quarti (5-4) e la Russia in semifinale (8-7), non riuscendo però a superare l’ultimo, decisivo ostacolo, quello che avrebbe potuto permetterci di festeggiare la nostra prima Coppa del Mondo di Beach Soccer.
Per l’Italia si tratta della seconda finale dei Mondiali disputata nella sua storia, dopo quella del 2008 in Francia (sconfitta col Brasile). Un’occasione sfumata per mettere in bacheca un altro trofeo, dopo l’Europeo vinto lo scorso anno contro la Spagna ai rigori, ma allo stesso tempo il cammino mondiale in Paraguay ha messo in mostra il meglio del repertorio di una Nazionale che può crescere e puntare a far meglio nelle prossime competizioni. Del resto, la sconfitta, per quanto possa far male, rappresenta probabilmente il modo migliore per fare un passo avanti, sia mentalmente che tecnicamente. Quel che è certo è che le basi degli Azzurri siano ottime e che quanto di buono fatto vedere ai Mondiali sia soltanto un punto di partenza e non d’arrivo.
Dopo pochi minuti l’Italia passa in vantaggio con Emmanuele Zurlo, che firma il suo decimo gol in quest’edizione dei Mondiali con un destro potente su cui non può nulla Andrade. La risposta del Portogallo non si fa attendere e pochi istanti più tardi arriva il pareggio di Leo Martin, a segno su calcio di punizione. La prima frazione di gioco si conclude dunque sull’1-1, ma nella seconda, dopo un buon inizio dei nostri, i lusitani ribaltano il punteggio con Jordan, ben assistito da Leo Martin, e André, che mette in rete da posizione ravvicinata sugli sviluppi di una respinta corta di Del Mestre, portandosi così all’inizio del terzo e ultimo tempo in vantaggio per 3-1.
All’inizio della terza frazione, l’Italia ha l’occasione di riaprire la gara con un calcio di rigore, ma Gabriele Gori si fa ipnotizzare da Andrade. Si tratta del secondo errore dagli undici metri per l’esperto bomber della Nazionale, che aveva già fallito un tentativo contro la Svizzera ai quarti. Ed è proprio il rigore sbagliato a tagliare, o quasi, le gambe agli Azzurri, col Portogallo che ne approfitta e archivia la pratica. A rendere meno amara la sconfitta sono le reti di Ramacciotti, che duetta con Zurlo e beffa Andrade, e del diciannovenne Josep Junior Gentilin, che trova il gol di testa e tiene vive le nostre speranze fino alla fine.
Gori ha poi l’ultima vera occasione del match e va vicinissimo a riscattare l’errore dal dischetto, ma la rovesciata di Tin Tin si stampa sul palo. Il Portogallo, nel complesso superiore all’Italia nei 36′ di gioco, raccoglie così un meritato trionfo, ma gli Azzurri possono essere comunque soddisfatti per aver dato filo da torcere a una squadra molto forte, nonché campione d’Europa in carica, e per aver sfiorato una vera e propria impresa. Ennesimo risultato più che positivo per l’Italia del Beach Soccer, sperando di avere un pizzico di cinismo e fortuna in più nei prossimi tornei, a partire dalla prossima edizione dell’Euro Beach Soccer League.
Dennis Izzo
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