La notizia era nell’aria da svariate settimane, ma da ieri l’accordo tra le parti è stato definitivamente raggiunto. Il Milan cambia proprietà e passa nelle mani di Investcorp, società di gestione degli investimenti fondata nel 1982 a Manama, in Bahrain, da Nemir Kidar e guidata dal 2015 da Mohammed Mahfoodh Al Ardhi, vice maresciallo dell’aeronautica in pensione e consigliere di amministrazione di Investcorp dal 2008.
Ecco il Milan di Investcorp: firme a inizio maggio. Clamorosa novità, lo stadio rossonero https://t.co/mZ38JSiG0z
— La Gazzetta dello Sport (@Gazzetta_it) April 28, 2022
Con quest’ultimo nel ruolo di presidente esecutivo, il fondo è passato da circa 11 miliardi di dollari di asset di gestione a poco più di 41. Il prossimo step sarà toccare quota 100 in sette anni e, in questo senso, l’acquisto del Milan rappresenta una mossa ideale per riuscire nell’intento. L’interesse di Investcorp per l’Italia non è affatto recente. Nel 1987 entrò in Gucci, diventandone azionista di maggioranza sette anni più tardi e rilanciando la disastrata casa di moda fiorentina fino a decuplicarne il valore.
Lo scorso 16 aprile, Al Ardhi ha pubblicato un tweet per congratularsi col Milan dopo il successo interno col Genoa, facendo anche gli auguri di buona Pasqua a tutti i tifosi rossoneri. Poco prima del calcio d’inizio della gara di San Siro con la formazione ligure, il direttore dell’area tecnica del Milan Paolo Maldini aveva rilasciato delle dichiarazioni in merito alla possibile vendita della società, lasciando intendere che l’ipotesi di una cessione fosse molto concreta.
Milan, progetto Investcorp ad alta fedeltà: insieme almeno 10 anni https://t.co/7yDEt1FWIk
— La Gazzetta dello Sport (@Gazzetta_it) April 23, 2022
Due settimane dopo, si registrano passi avanti importanti nella trattativa tra Elliott e Investcorp. La due diligence e il controllo dei conti e dei bilanci del Milan sono andati a buon fine, con le firme che potrebbero arrivare all’inizio di maggio (tra giovedì 5 e venerdì 6). Investcorp verserà 1 miliardo e 180 milioni di dollari nelle casse di Elliott Management Corporation, società di gestione degli investimenti fondata nel 1977 a New York dall’imprenditore statunitense Paul Singer.
Quest’ultimo, nel luglio 2018, rilevò le quote di maggioranza del Milan dal cinese Yonghong Li, sborsando un totale di poco più di 300 milioni di dollari e immettendone quasi 700 in quattro anni nelle casse del club per riportarlo ad alti livelli. Con l’arrivo di Elliott, il Milan ha ritrovato in breve tempo un’identità vincente, tornando a lottare stabilmente per il campionato e ritrovando, nel 2020, una qualificazione alla fase a gironi di Champions League che mancava dal 2013.
https://twitter.com/brfootball/status/1438097663690424322?s=21&t=FPT13IQjVCnIBdS_j6AVJQ
Il tutto grazie a una politica di contenimento dei costi, con acquisti mirati e low cost (tra cui giovani talenti come Maignan, Tonali, Leão, Theo Hernández, Tomori, Saelemaekers e Brahim Díaz e veterani del calibro di Kjær e Giroud) e il ritorno del fuoriclasse Zlatan Ibrahimović nei panni del leader in campo e in spogliatoio e uomo immagine fuori dal rettangolo di gioco.
Elliott, dunque, ha ampiamente centrato l’obiettivo, riportando il Milan in alto all’insegna della sostenibilità finanziaria ed economica. Un modello virtuoso che ha ampiamente premiato l’ottimo lavoro dell’icona rossonera e direttore dell’area tecnica Paolo Maldini, del direttore sportivo Frederic Massara, dell’amministratore delegato Ivan Gazidis e dell’allenatore Stefano Pioli.
Congratulations to #ACMilan back on top of the italian league. Happy Easter to the club, it’s fans and everyone observing this occasion #SempreMilan
— محمد محفوظ العارضي (@MMAlardhi) April 16, 2022
Con Investcorp, l’asticella degli obiettivi si alzerà. Il fondo del Bahrain, infatti, punta a rendere il Milan ciò che era fino a poco più di un decennio fa: un top club in Italia e in Europa, capace di ambire ogni anno alla vittoria sia in campionato che in Champions League. Un obiettivo da perseguire continuando a tenere fede in buona parte ai valori che hanno ispirato il lavoro del duo Maldini-Massara e del fondo Elliott.
Del resto, tenere i conti in ordine sarà ancor più fondamentale dopo l’approvazione del nuovo regolamento UEFA in materia di licenze per club e sostenibilità finanziaria. Il Milan, insomma, darà in gran parte continuità alla politica che ha fruttato ottimi risultati sia sportivi che economici negli ultimi anni. Al contempo, cercherà di ridurre il gap con le big d’Europa in termini economici e tecnici, mentre per ciò che concerne l’appeal, i rossoneri non hanno mai avuto nulla da invidiare ai principali top club europei e mondiali, nemmeno negli anni più complicati del post Berlusconi.
Investcorp e il nuovo #stadio del #Milan: avrà la capienza di San Siro. Tutti i segreti https://t.co/i58llnPPQd
— La Gazzetta dello Sport (@Gazzetta_it) April 29, 2022
Investcorp, che rappresenterà la prima proprietà araba in Serie A, rimarrà alla guida del Milan per una decina di anni e, non appena l’acquisto del club sarà ufficiale, affronterà anche la questione del nuovo stadio. Bloccato l’avveniristico progetto della Cattedrale, che avrebbe dovuto essere il nuovo stadio di Milan e Inter a partire dal 2027, rossoneri e nerazzurri hanno iniziato a valutare la possibilità di un nuovo stadio in comune a Sesto San Giovanni.
Investcorp, però, sta prendendo in considerazione uno scenario decisamente diverso: un impianto di proprietà esclusiva del Milan, non più in condivisione con i cugini dell’Inter, e con la stessa capienza di San Siro. I rossoneri, attualmente in vetta alla classifica con due lunghezze di vantaggio sui nerazzurri campioni in carica, inseguono il diciottesimo Scudetto. Metterlo in bacheca sarebbe il modo migliore per dare ufficialmente il via a una nuova era di successi e imprese memorabili.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Profilo Twitter Gulf Daily News
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
“Se c’è un libro che vuoi leggere, ma non è stato ancora scritto, allora devi scriverlo.”