In netta ripresa agli ordini di Erik ten Hag, il Manchester United può finalmente festeggiare la vittoria di un trofeo, interrompendo un digiuno di ben sei anni. Tanti, troppi per una squadra che ha nel suo DNA l’abitudine a vincere in patria, in Europa e nel mondo. L’ultima coppa vinta dai Red Devils, infatti, risultava l’Europa League conquistata nel 2016-2017, anno in cui, sotto la guida di José Mourinho, il club inglese si aggiudicò anche il Community Shield e la Coppa di Lega. Ed è proprio in Coppa di Lega che il Manchester United interrompe una serie di quasi sei stagioni senza trofei, battendo per 2-0 il Newcastle a Wembley e mettendo in bacheca il trofeo per la sesta volta. Soltanto Liverpool (9) e Manchester City (8) vantano più successi nella storia della competizione. Nulla da fare, dunque, per gli ambiziosi Magpies, che non riescono a riscattare la sconfitta con lo United in FA Cup nel 1999, in occasione dell’ultima finale di un torneo tra le due squadre.
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La gara è bella ed avvincente sin dalle prime battute, ma bisogna attendere il finale del primo tempo per assistere ai primi gol, quelli che decidono il match. La rete che sblocca l’incontro porta la firma del solito Casemiro, che si conferma ancora una volta un giocatore capace di fare la differenza a tutto tondo, soprattutto nei momenti che contano. Il brasiliano ex Real Madrid porta in vantaggio il Manchester United con un gran colpo di testa al 35’, firmando il suo terzo gol stagionale. Dopo nemmeno cinque minuti di gioco, arriva il raddoppio propiziato dal solito Rashford, sulla cui conclusione di sinistro risulta decisiva la deviazione di Botman, che non lascia scampo a Karius. Si tratta di autogol del difensore olandese e non di rete del numero 10 dei Red Devils, che però contribuisce in maniera determinante al raddoppio e continua a vivere un’annata da incorniciare. In particolare, dalla ripresa dei campionati dopo il Mondiale in Qatar, il classe ‘97 ha messo a referto la bellezza di 16 gol in 19 partite, risultando il miglior realizzatore d’Europa.
Primo trofeo alla guida del Manchester United per Ten Hag, che raccoglie i frutti dell’ottimo lavoro svolto sin qui sulla panchina dei Red Devils. Non sono certo mancate alcuni ostacoli apparentemente insormontabili nel tortuoso percorso con cui l’allenatore olandese ha dovuto conquistare la fiducia di giocatori, tifosi e società. In primis, la grana Cristiano Ronaldo, col portoghese apertamente in rotta col tecnico prima della sua rescissione contrattuale cui ha fatto seguito l’approdo all’Al-Nassr. Una volta risolti tutti i problemi, sia in campo che fuori, però, Ten Hag ha impresso il suo indelebile marchio sulla crescita dello United, riuscendo laddove avevano fallito (o erano riusciti soltanto in parte) i suoi predecessori: ridare un’identità precisa a uno dei club più storici e importanti al mondo e riportare il sereno in un ambiente che da tempo era una vera e propria bomba a orologeria. Non occorreva certo un trofeo per rendersi conto della bontà del lavoro svolto da Ten Hag, ma al contempo la vittoria di un titolo dopo quasi sei anni certifica ciò che tutti ormai avevano notato da tempo: il Manchester United è tornato e non intende fermarsi sul più bello.
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Se in Premier League alcuni punti persi per strada potrebbero risultare decisivi (l’Arsenal capolista ha attualmente otto lunghezze di vantaggio sugli uomini di Ten Hag), lo United è ancora in corsa in Europa League, avendo recentemente estromesso dalla competizione il Barcellona ai sedicesimi di finale (pareggio per 2-2 al Camp Nou all’andata, successo per 2-1 a Old Trafford al ritorno). Agli ottavi, ci sarà un’altra squadra spagnola sulla strada degli inglesi, ossia il Real Betis (andata il 9 marzo a Manchester, ritorno il 16 marzo a Siviglia). Lo United, inoltre, è impegnato anche in FA Cup, dove affronterà il West Ham nel match del quinto turno in programma il 1 marzo.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Manchester United (Twitter)
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