Dopo un inizio di stagione piuttosto sottotono e non in linea con le aspettative della società, il Chelsea ha deciso di esonerare Thomas Tuchel. Nonostante l’avvio stentato del club londinese, già tre sconfitte in sette gare tra Premier League e Champions League, la decisione di sollevare dall’incarico il tecnico tedesco rappresenta un vero e proprio fulmine a ciel sereno. I Blues, che hanno speso più di ogni altra squadra nella sessione di mercato da poco conclusasi, sono attualmente al sesto posto in campionato, a -5 dall’Arsenal primo, con ben due sconfitte e nove reti incassate nelle prime sei gare, e hanno perso il primo match della fase a gironi di Champions League con la Dinamo Zagabria. Arrivato al Chelsea il 26 gennaio 2021, in sostituzione dell’esonerato Frank Lampard, Tuchel lascia Londra un anno e mezzo dopo con tre trofei in bacheca, ossia una Champions League, una Supercoppa europea e un Mondiale per club, e il record di finali disputate alla guida del club (quattro, di cui due di FA Cup, una di Coppa di Lega e una di Champions League).
Chelsea Football Club part company with Thomas Tuchel.
— Chelsea FC (@ChelseaFC) September 7, 2022
Tra le ragioni che hanno portato all’esonero dell’ex tecnico di Mainz, Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain, oltre ai già citati problemi difensivi (dieci gol subiti in sette partite tra Premier League e Champions League) e la scarsa continuità di rendimento e risultati, pesano anche e soprattutto alcune scelte prese da Tuchel in disaccordo col nuovo proprietario del Chelsea Todd Boehly, tra cui ad esempio la decisione di non ingaggiare Cristiano Ronaldo, dato per mesi in uscita dal Manchester United e poi rimasto alla corte di Ten Hag. 49 anni compiuti lo scorso 29 agosto, Tuchel è il primo allenatore esonerato da Boehly ed era già stato sollevato dall’incarico dal PSG nel dicembre 2020, appena sette mesi dopo aver portato il club parigino a sfiorare il Triplete (vittoria della Ligue 1 e della Coppa nazionale, sconfitta in finale di Champions League col Bayern Monaco).
Se è vero che a pagare per tutti è (quasi) sempre l’allenatore, è pur vero che Tuchel aveva dimostrato in più occasioni di avere tutte le carte in regola per proseguire il proprio ciclo alla guida del Chelsea. I Blues, rivoluzionati la scorsa estate, con le partenze di Rüdiger, Lukaku, Werner, Marcos Alonso, Hudson-Odoi e Christensen e gli arrivi di Sterling, Koulibaly, Cucurella, Aubameyang, Zakaria e Fofana, avevano certamente bisogno di tempo per ingranare e permettere ai nuovi acquisti di adattarsi al sistema di gioco del tecnico tedesco e cambiare il volto di una stagione sin qui abbastanza altalenante. Tuchel, alla luce anche e soprattutto del recente passato, difficilmente faticherà a ripartire da un nuovo progetto stimolante, mentre il Chelsea dovrà affrettarsi alla ricerca del sostituto.
#Chelsea: #Potter, #Pochettino e #Zidane tra i possibili sostituti dell'esonerato #Tuchel https://t.co/MjT3W1Kzxb
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) September 7, 2022
Tra i nomi più plausibili in questo senso, figura senz’altro Mauricio Pochettino, che potrebbe compiere il medesimo percorso di Tuchel (dall’esonero al PSG alla panchina del Chelsea) e che ha già lavorato in quel di Londra, al Tottenham, dal 2014 al 2019. Il sogno della proprietà americana sarebbe Zinédine Zidane, ma il francese avrebbe da tempo in testa soltanto la panchina della Nazionale francese, con Didier Deschamps che verosimilmente saluterà Les Bleus al termine della rassegna iridata in programma in Qatar tra novembre e dicembre. L’opzione più realistica per il Chelsea sarebbe Graham Potter, l’attuale allenatore del Brighton che ha il permesso di intavolare una trattativa con un altro club, ma non è da scartare la pista che porta a Brendan Rodgers, che potrebbe separarsi dal Leicester e conosce benissimo l’ambiente londinese, avendo lavorato nelle giovanili del Chelsea dal 2004 al 2007, quando sulla panchina della prima squadra c’era José Mourinho.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Goal.com
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