Consapevolezza dei mezzi a disposizione, fluidità di manovra, una trequarti che dà sempre maggiori certezze e la solita solidità difensiva che è ormai un marchio di fabbrica del Catania targato Mimmo Toscano. Sono queste le tematiche toccate nel weekend appena trascorso e negli uffici e le scuole del capoluogo di questo lunedì mattina. A parte l’anno della D, mancava da tempo una costanza nei risultati e soprattutto nelle prestazioni, dunque si respira un’aria di speranza tra i tifosi rossoazzurri.
“Il punto di penlizzazione? Non ne abbiamo neanche parlato“. Non poteva che essere questa la principale alibi di una squadra che comunque avrà un -1 in campionato che potrebbe pesare in una lotta tanto serrata come quella che ci apprestiamo a vivere per la cadetteria. E invece gli etnei hanno messo in campo un’altra prova di carattere ma, soprattutto, di supremazia tattica e tecnica rispetto a un avversario certamente modesto, sebbene la superiorità teorica rispetto all’avversario non sempre è stata garanzia di risultato nelle precedenti annate.
E allora, insieme a quella speranza di cui parlavamo poc’anzi, quasi filtra stupore nel vedere un Catania finalmente compatto e coeso verso l’obiettivo stagionale, con pochi fronzoli e concentrato al modo più efficace per ottenere il massimo dai 90 minuti. Seconda difesa del girone alle spalle solo dell’ottimo Monopoli, già battuto tra le mura amiche. E un attacco che attualmente si attesta nella media ma che sembra essere a una buona fase del rodaggio.
La trequarti formata da Stoppa e Jimenez potrebbe non essere un’esclusiva del match contro l’Altamura, sebbene, sulla carta, il rischio che mancasse quell’equilibro tanto richiesto da Toscano c’era. Il 21 e il 10 rappresentano il faro tecnico del reparto avanzato, nonchè i migliori rifinitori possibili per Montalto e Inglese. Il primo sembra ancora lontano dalla migliore condizione, il secondo invece, al di là del goal, continua la curva di crescita certificata da un maggior coinvolgimento nella manovra e, certamente, dalle 3 reti in 8 partite che rappresentano già un bottino invidiabile.
Il centrocampo, che spesso appare in sordina, fornisce sicurezza alla retroguardia e un contributo non indifferente negli ultimi 16 metri. Il secondo goal in campionato di Carpani non è un caso o frutto della buona sorte, ma di un attenzione maniacale ai dettagli come sulle seconde palle, su cui il Catania dimostra un piglio in più rispetto alle dirette concorrenti. Gli aggettivi positivi si sprecano, come sempre, per la retroguardia formata da Ierardi, Di Gennaro e Castellini: 0 goal subiti al Massimino la dicono lunga.
A proposito del Massimino: l’ambiente è stato spesso utilizzato come alibi per presunte pressioni su calciatori e staff tecnico nella passata stagione (e non solo). L’ex Cibali sta tornando ad essere, invece, quel fortino invalicabile per ogni avversario, su cui il Catania ha fatto leva per i migliori successi della sua storia. A dimostrazione del fatto che, forse, la costante di un ambiente sempre devoto ai colori rossoazzurri può diventare una marcia in più se vengono scelti gli uomini giusti alla guida dell’elefantino.
Francesco Mascali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»