Parte molto bene il cammino dell’Italia nelle qualificazioni agli Europei 2020: gli Azzurri, infatti, superano per 2-0 la Finlandia allo stadio Friuli di Udinese, grazie alle reti di Nicolò Barella in apertura di gare e di Moise Kean nel finale. Per entrambi si tratta della prima rete in Nazionale: una ventata d’aria fresca che lascia ben sperare.
Il centrocampista classe ‘97 del Cagliari e l’attaccante della Juventus (primo giocatore nato nel 2000 a giocare con la Nazionale maggiore), però, non sono gli unici giovani talenti cui Mancini dà fiducia: il commissario tecnico schiera Donnarumma tra i pali e punta forte su Bernardeschi, che sta vivendo il miglior periodo della sua carriera ed è stato riconosciuto come leader dai compagni, tanto da indossare la maglia numero 10.
L’Italia parte col piede giusto, dando vita sin da subito a un monologo offensivo che porta al gol di Barella dopo nemmeno 10’ di gioco: il centrocampista del Cagliari calcia di prima sugli sviluppi di una respinta corta del reparto arretrato finlandese. Decisiva la deviazione di Väisänen – difensore del Crotone in prestito dalla SPAL – che spiazza il proprio portiere.
Sbloccato il match, gli Azzurri non si accontentano e provano subito a raddoppiare, sfiorando a più riprese la rete del 2-0 prima dell’intervallo, in particolar modo con un tentativo di Piccini al volo e con le opportunità capitate ai vari Bernardeschi, Biraghi e Kean. Tra le tante note positive per l’Italia, a deludere ampiamente le aspettative è Ciro Immobile, per l’ennesima volta a secco in Nazionale.
Il centravanti della Lazio appare poco ispirato e lo dimostra in avvio di ripresa, sprecando una ghiotta occasione su assist di Verratti. Poco dopo l’ora di gioco si segnala il primo e di fatto unico vero pericolo corso dagli uomini di Mancini nella serata friulana, con un tentativo di Pukki da distanza ravvicinata che per un soffio non riporta in parità la gara.
A un quarto d’ora dalla fine, gli Azzurri raccolgono i frutti della loro pressione offensiva, archiviando la pratica Finlandia grazie al gol di Moise Kean, che batte Hrádecky in uno contro uno e sigla la sua prima rete in Nazionale maggiore al debutto da titolare, proprio come aveva fatto con la maglia della Juventus contro l’Udinese, in quel caso con una doppietta.
Nel finale il c.t. getta nella mischia Fabio Quagliarella, capocannoniere della Serie A con 21 reti con la maglia della Sampdoria, la cui ultima presenza con la maglia azzurra risaliva addirittura all’amichevole pareggiata 1-1 con la Romania a Klagenfurt il 17 novembre 2010 (in cui peraltro andò a segno), più di otto anni fa. Il classe ‘83 si rende subito pericoloso con un colpo di testa che impegna seriamente Hrádecky, costretto alla deviazione in calcio d’angolo, quindi colpisce una traversa che gli nega la gioia del gol.
Il 36enne si mostra visibilmente commosso a fine partita per avere avuto un’opportunità di salire su quel treno che sembrava essere ormai passato da tanto, troppo tempo. La gioia dell’attaccante della Sampdoria, tra i veterani più affidabili per plasmare i tanti giovani nostrani che si stanno affacciando con fame e personalità sulla scena calcistica internazionale, è anche quella dei tifosi, che finalmente intravedono concretezza nel gioco e nell’atteggiamento e quella voglia di lottare che era tanto mancata nell’ultimo biennio.
Per tornare definitivamente ad alti livelli ci vorrà ancora molta pazienza, anche perché andranno messi a punto tanti aspetti fondamentali, ma l’Italia promette bene in ottica presente e futura e le qualificazioni a Euro 2020, in questo senso, sono il banco di prova ideale per una squadra intenzionata a cancellare il più grande fallimento della sua storia. L’obiettivo è trovare definitivamente la continuità di rendimento per continuare su questa strada: appuntamento a martedì sera, quando gli Azzurri sfideranno il Liechtenstein al Tardini di Parma.
Dennis Izzo
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