Il primo importantissimo mattone della sua carriera è stato posato. Non un mattone qualunque, ma qualcosa di molto di più. Mick Schumacher, figlio del grande Michael, ha vinto il campionato europeo di F3. Lo ha fatto con Prema, grande scuderia delle serie minori, mettendoci 2 anni in meno rispetto al padre, che il primo titolo lo conquistò sempre in F3, ma a 21 anni. Sentire di uno Schumacher campione del mondo fa venire la pelle d’oca anche se la carriera del giovane Mick (19 anni compiuti a marzo) è solo all’inizio.
Titolo conquistato dopo una cavalcata strabiliante iniziata nel mese di luglio: 5 vittorie nelle ultime 7 gare, 9 podi nelle ultime 10. Il primo successo è arrivato a SPA, dove suo padre per la prima volta afferrò il volante di una F1 (una Jordan nel campionato del ’91): da lì in poi è stato un autentico uragano, senza sbagliare un colpo. Sembra uno scherzo del destino, o forse no, che il titolo sia arrivato proprio ad Hockenheim, davanti al pubblico di casa e soprattutto sotto gli occhi della storica manager Sabine Kehm e della madre Corinne.
Ich kann es noch gar nicht fassen. Ich bin so dankbar, dass ich meinen Traum leben darf und dass ich so ein unglaublich starkes Team hinter mir habe. Es wird noch etwas dauern, bis das bei mir angekommen ist, aber das Gefühl ist riesig. #SCM #QuickMick #KeepFighting #BestFansEver pic.twitter.com/SwItBCYR9C
— Mick Schumacher (@SchumacherMick) October 13, 2018
Lui, che fino ai campionati kart il cognome della madre lo usava per gareggiare. Mick Betsch, casco giallo e il desiderio di destare poche attenzioni sul fatto che fosse “figlio di”. Roba peraltro inevitabile, quando tuo padre è il pilota più vincente della storia della Formula 1. Dan Ticktum, rivale in stagione del giovane Mick, non ha perso tempo a muovere degli attacchi nei suoi confronti dovuti a presunti favoritismi per il cognome pesante. Gli stessi, poi, prontamente ritirati dal giovane del team junior della Red Bull. I successi, arrivati una gara dopo l’altra hanno placato le malelingue. Ma, niente e nessuno potrà impedire il loro ritorno in futuro.
Adesso il grande sogno: la Formula 1. Sogno possibile, peraltro, solo da quest’anno: i primi due posti nel campionato F3 garantiscono la superlicenza FIA, passaggio fondamentale per l’approdo nella classe regina. Ma è meglio pensare «un passo alla volta – tuona lo stesso Mick -. Essere figlio di Michael può aprire delle porte in Formula 1, ma bisogna sempre dimostrare il proprio valore». E così, il grande salto può aspettare: il prossimo anno si va in F2, sempre con Prema. Nel frattempo gira voce che Helmut Marko, storico talent scout della Red Bull, abbia preso i contatti con l’entourage del ragazzo per aggiungere un altro giovane di talento nella sua franchigia. La palestra per il giovane Schumacher non è ancora finita, ma sembra che non manchi molto al ritorno del cognome più vincente di sempre nel circus.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»