Dopo aver vinto il campionato europeo di F3 nel 2018, il cognome Schumacher è tornato alla ribalta. Un campionato vinto senza gli aiuti dei grandi costruttori. Anche e soprattuto per questo si è scatenato un tira e molla con le accademy più importanti del panorama automobilistico: Red Bull, Mercedes e Ferrari, con quest’ultima a spuntarla. Il 2019 come anno di rodaggio nella cadetteria. Quello successivo per l’all-in prima del grande salto. Schumacher si laurea campione del mondo in Formula 2 2020, dopo una stagione pazza ed equilibrata. Un biennio che è bastato, al cavallino, per puntare su di lui: le porte della F1 si sono aperte, nuovamente, a uno dei cognomi più importanti dell’intero motorsport. Dal 2021 sarà accostato alla scuderia Haas, che da anni collabora con Maranello e i suoi motoristi.
Nonostante il 18esimo posto dell’ultimo round a Sakhir, il tedesco ha potuto alzare il pugno al cielo alla bandiera a scacchi. Il principale rivale di questa stagione, Callum Ilott, altro pilota della Ferrari Driver Academy, ha lottato con le unghia e con i denti, ma è stato al dir poco fatale l’erroraccio dello scorso weekend proprio per tentare un sorpasso sul tedesco. Esser scivolato fuori dalla zona punti durante l’ultimo round, infine, ha consegnato il mondiale a Schumi. 14 i punti di vantaggio, grazie soprattutto all’incredibile rimonta in Gara 1 dal 18° al 7° posto.
Non il campionato più scontato del mondo, c’è da dirlo. Per molti era il compagno di squadra in Prema, il russo Robert Shwartzman ad avere le carte in regola per vincere e fare il salto nella categoria regina. Poi il già citato Ilott e Mazepin, futuro compagno di squadra di Schumi jr in Haas. A fare la differenza sono stati la concentrazione, la costanza e il sangue freddo del tedesco numero 20, che ha mostrato anche notevoli abilità in partenza. Il tutto condito da due strepitosi successi a Monza e Sochi. In mezzo altri 6 podi e tanti ottimi piazzamenti. Tanto basta per avere la meglio sui giovani avversari, spesso più vincenti (Tsunoda 3 vittorie come Ilott, Shwartzman addirittura 4) ma protagonisti di troppi svarioni durante la stagione.
Le voci su un possibile approdo in Formula 1 si rincorrevano veloci sin dalla fine dell’estate. Schumi era già al comando della classifica e i sedili in classe regina cominciavano a vacillare per molti piloti. Alfa Romeo o Haas? Questo il dilemma, poi risolto indirettamente dall’annuncio di Steiner di scaricare Grosean e Magnussen, coppia Haas già da diversi anni. Inutile aspettarsi grandi numeri, visto il mezzo. Ma la sensazione è che con i tempi giusti, il giovane Mick Schumacher saprà farsi valere anche “tra i grandi”. E con un campionato di F2 in tasca, tanto meglio.
Francesco Mascali
Fonte foto: Eurosport
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