Verstappen vince senza occasioni di replica da parte di Lewis Hamilton, che comunque non molla e ottiene il massimo possibile. Il giro veloce all’ultima possibilità non era previsto e Bottas ha provato a mettere i bastoni tra le ruote al compagno. Ma con questo super Max c’era poco da fare, trionfante a Zandvoort e acclamato dalla folla orange festante. GP d’Olanda totalmente dominato, a 35 anni dall’ultima volta, quando vinceva il compianto Niki Lauda.
Dopo le gare di Silverstone e dell’Hungaroring la via del mondiale sembrava diretta verso Hamilton, poi deviata di nuovo verso Verstappen con la gara/non gara di SPA (e 12,5 punti in saccoccia senza correre) e la bella vittoria di oggi. Una vittoria meritata dal primo all’ultimo giro, vinta con una prova di forza maiuscola. Solo le briciole a Lewis Hamilton, che comunque è a 3 punti dal rivale ma senza più la serenità del pre sosta.
Driver of the day il compagno Red Bull Perez, ormai veterano delle rimonte: dalla pit-lane all’ottavo posto. Un altro grande risultato che però fa storcere il naso, perchè la Mercedes, grazie anche alla costanza di Bottas, è ancora prima in campionato. Per il messicano più picchi rispetto al finlandese, che però colleziona, anno dopo anno, podi su podi. E la stella a 3 punte continua a dominare il costruttori. Sempre in orbita Red Bull merita menzione Gasly, quarto al traguardo e nono in classifica, subito dietro Ricciardo (a soli 2 punti) e avanti a Ocon, vincitore di un gran premio quest’anno. Il Francese numero 10 merita un’altra chance in un top team? I numeri da ormai 2 anni e mezzo dicono sì. Ma Horner ha altri piani (rinnovando Perez) per il compagno di Verstappen.
La Ferrari arrivava da un Weekend disastroso. In Olanda invece, durante il venerdì, collezionava addirittura un 1-2 ai limiti dell’illusorio. Il quinto e il settimo posto non è quel che volevano i tifosi. Ma il ritmo era buono e con un Gasly e un Alonso così in forma c’era poco da fare. A proposito di Alonso: il buon vino con il tempo migliora. E lui migliora gara dopo gara, nonostante i 40 anni d’età. Stoico, talentuoso, mai domo. Dopo il capolavoro dell’Hungaroring, questo. Partito nono, conclude la gara sesto, in un circuito dove sorpassare è al limite dell’impossibile. Una gioia per gli occhi degli appassionati.
Not bad comunque, perchè nonostante un deludente Sainz, rispetto alla solidità a cui ci ha abituato da 4 anni, la Ferrari è terza nel costruttori. E quasi nessuno, a inizio anno, si aspettava una rossa sul terzo gradino del podio. Fondamentali, a tal proposito, i flop alternati di Ricciardo e Norris, con quest’ultimo che però riesce a metterci una pezza: decima piazza e un punticino portato a casa, dopo la partenza dalle retrovie. L’australiano invece si perde dopo un filotto di gare positive. Chi invece sta dimostrando di essere entrato nel meccanismo è Ocon, che consegna altri punti importanti alla Alpine con il suo nono posto.
Il nostro Antonio Giovinazzi, purtroppo, scende terribilmente in classifica. Partiva settimo dopo la grande qualifica di ieri, poi decimo dopo le prime curve gestito male, quindi solo 14° a causa di una foratura. In base alle forme in campo niente di eccelso, essendo arrivato dietro Ricciardo e le due Aston Martin, ben più competitive. Ma va detto che Antonio non viene assistito dalla dea bendata durante questa stagione. E quando accade, il box ci mette il suo (come in Ungheria).
La sensazione è che a Monza si rivedrà una grande Mercedes, per un gp sicuramente più movimentato di quello odierno. Le squadre sono totalmente focalizzate sul 2022 e saranno i dettagli a decretare il campione del mondo 2021, con Verstappen ed Hamilton che non molleranno l’osso fino all’ultimo.
Francesco Mascali
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