Dimenticatevi il rombo dei motori, il sound che accompagnava i buoni intenditori di motorsport fino all’alba degli anni ’10. Non è più una novità, piuttosto una certezza che continua a coinvolgere, divertire e far parlare di sé.
Ancora una settimana e sul tracciato cittadino di Dirʿiyya, in Arabia Saudita, scatterà il mondiale 2019-2020 di Formula E, la serie full electric giunta alla sua sesta edizione che si preannuncia essere la più spettacolare (e ricca) della storia.
Sei stagioni, due ricambi generazionali e l’ingresso graduale di grandi costruttori e case automobilistiche hanno legittimato la posizione che questa categoria, amata dagli innovatori, al contempo ripudiata dai “puristi” delle quattro ruote, ha nel panorama internazionale delle competizioni motoristiche FIA.
Le vetture da competizione della Formula E, categoria destinata solo ed esclusivamente alle vetture dotate di motore elettrico, torneranno in pista per sfidarsi dal prossimo 22 novembre al 26 luglio lungo i dodici tracciati presenti nel calendario ufficiale. Quattordici saranno le tappe in totale, con gli appuntamenti proprio in Arabia Saudita e in Gran Bretagna (per il round finale) che regaleranno un doppio appuntamento agli appassionati e dunque una chance doppia ai piloti di collezionare punti e vittorie.
Appurato e ben superato il salto generazionale dei veicoli Gen2, monoposto che hanno mostrato una performance nettamente superiore alle vetture delle prime quattro rassegne iridate, per la stagione 19-20 le uniche novità in seno al regolamento sono la riduzione da due a un unico componente MGU per costruttore ed il livello di potenza dell’attack mode, (modalità di gara che consente ai piloti di disporre di una potenza extra per un massimo di due slot a gara) quest’anno aumentato a 235kW.
Nessun pit-stop anche per questa stagione, sebbene le scuderie abbiano espresso più di una perplessità sulla conservazione della batteria, elemento che ha reso al cardiopalma diverse gare della passata stagione. La ricerca del limite sarà ancora una volta appannaggio del pilota, vero protagonista di una serie che non vede favoriti e dominatori.
Infine, una chiosa regolamentare d’obbligo riguarda il sistema di punteggio, canonico come nella Formula 1. 25 punti confermati al vincitore fino ad arrivare al decimo, con il poleman che potrà beneficiare di 3 punti bonus e l’autore del giro veloce di un punto.
Si riparte daJean-Eric Vergne. Il francese di Puntoise, detentore del titolo e unico bi-campione della categoria elettrica. È l’alfiere della DS Techeetah, il favorito numero 1 al titolo per la stagione 19/20. 8 vittorie nel palmarès ma anche due titoli in tasca. Merito di un pilota arcigno, sportivamente antipatico ma allo stesso tempo concreto. Lo scorso anno Vergne fu infatti veloce e intelligente, sebbene ad agevolare la sua corsa al titolo, ad onor del vero, ci abbiano pensato pure gli avversari.
Il francese è però terribilmente affamato e, questo è un dato di fatto estremamente rilevante, al giorno d’oggi può vantare di aver vinto i due campionati a cavallo del cambio regolamentare e generazionale, a dimostrazione del suo gran pedale.
E gli avversari? Saranno della battaglia, gli esperti e sempre presenti Sebastian Buemi e Lucas Di Grassi, alfieri rispettivamente della Nissan eDams e dell’AudiSportAbt. Lo svizzero, vicecampione della passata stagione, è il pilota con più affermazioni (13) nella categoria full-electric; Di Grassi, vittorioso nel 2016/17, vorrà senz’altro riscattare l’ultima tribolata annata.
Non va assolutamente sottovalutata l’Envision Virgin di Sam Bird e Robin Frijns, driver aggressivi e apparsi fin troppo inclini all’errore. Qualora si dimostrassero competitivi, vettura permettendo, il loro rendimento potrebbe sparigliare le carte e aumentare quel gusto già frizzante presente in griglia.
Una menzione speciale, sia per curiosità, sia per le doti messe in mostra nel suo anno da prima-guida in Bmw, la merita Antonio Felix Da Costa, vincitore della gara inaugurale della passata stagione. Quest’anno, in coppia con Vergne in Techeetah, Antonio difficilmente vestirà i panni da comprimario. A parità di prestazione con l’abile transalpino, dovrà svelare tutto il suo talento senza alibi.
Se vogliamo, la novità più interessante, quella che ha accalappiato più attenzioni dai fan di categorie diverse, per il blasone e la scia che da esse ne sono scaturite. Mercedes e Porsche sono le new entry di lusso della Formula E targata 2019/2020.
La news aveva fatto scalpore già all’alba del 2019, la conferma è arrivata in estate. Fuori dalla DTM per sposare in toto la filosofia elettrica. La Mercedes entra a pugno chiuso nella massima competizione elettrica per ribadire una supremazia motoristica che nell’ultimo quinquennio ha sbaragliato la concorrenza in Formula 1. In termini di progetto e ambizione, la stella a tre punte vuol fare incetta di successi anche in Formula E, dove per puntare al titolo ha affidato il sedile al velocissimo Nick De Vries, fresco campione di F2 con la ART GrandPrixe “scartato” dalla F1 per ragioni di posto (o di sponsor). L’olandese ha lo spirito per calarsi senza troppi patemi d’animo nella categoria.
Da Stoccarda a…Stoccarda, quartiere Zuffenhausen,sede della Porsche, che per dare un’idea dell’investimento motoristico in Formula E, ha scelto coraggiosamente di abbandonare il WEC.
Il tempo dirà se e quanto sia stato conveniente un cambio di rotta così risoluto.
Un aspetto è certo: alla base di una crescita progressiva e, si spera per Porsche, fruttuosa in termini di risultati, è stata posta l’esperienza. Ne è un esempio il ritorno nel campionato di Neel Jani (piccola parentesi in Dragon nel 2018) ma soprattutto l’innesto di André Lotterer, esperto tedesco tre volte campione della 24 ore di Le Mans, gara che lo ha visto spesso e volentieri affrontare e fare a sportellate proprio con Jani, vincitore nel 2012. Questa volta i due uniranno le forze, per provare a scrivere una nuova pagina di storia della categoria.
C’è chi ancora giura amore eterno solo al rombo dei motori a cilindri, chi al contrario ha scelto di approcciarsi alla serie elettrica per respirare un’aria di cambiamento nel mondo del motorsport. In un’epoca dove l’attenzione all’impatto ambientale e il tema emissioni stanno entrando a gamba tesa nel “quotidiano” sportivo e motoristico, Formula E potrebbe mettere d’accordo tutti con lo spettacolo in pista. Amanti del futuro delle corse, benvenuti a bordo.
Giovanni D’Antoni
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