A Barcellona è Hamilton a vincere grazie a una prova dominante che gli permette di allungare in campionato di ben 17 punti. La Mercedes sfrutta al massimo le buone impressioni di qualifiche e libere, piazzando una doppietta preziosissima in vista del mondiale costruttori. Gara totalmente da dimenticare, invece, per la Ferrari. Prima Raikkonen è costretto al ritiro, poi Vettel, da secondo, viene richiamato durante il regime di virtual safety car, perdendo un podio ormai certo. La strategia sbagliata da parte del cavallino aiuta Verstappen che conclude terzo, mentre Ricciardo arriva dietro il ferrarista, quinto.
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Si sono confermati, insomma, i presagi della vigilia. Anche se la Ferrari poteva fare molto di più vista la poca distanza in qualifica – solo un decimo separava Hamilton e Vettel – e l’ottima partenza a inizio gara. Al semaforo verde, infatti, è stato lo stesso Vettel a buttare la zampata decisiva, grazie a un ottimo sorpasso su Bottas. Raikkonen mantiene bene la posizione, mentre più dietro Grosjean combina l’ennesimo pandemonio. Il francese va in testacoda in curva 3, ma continua ad accelerare ritrovandosi in mezzo al tracciato. Il disastro è solo sfiorato, ma il danno è fatto comunque. Lo centrano Gasly e Hulkenberg, con i detriti che coprono tutta la traiettoria. Avevamo Lasciato l’Azerbaijan con il francese disperato per la sua ingenuità e la Safety-Car in pista. Nel circuito spagnolo l’epilogo ad inizio gara è pressoché identico.
La gara riparte al giro 7 e da quel momento prende piede l’egemonia di Lewis Hamilton. La Mercedes si dimostra sin da subito più competitiva rispetto alla rossa, con Vettel che in dieci giri perde oltre 6 secondi sul campione del mondo. Al giro 18, poi, il primo colpo di scena della Ferrari. il tedesco entra ai box per mettere la bianca, subentrando però settimo dietro Magnussen. Due giri più tardi è il turno di Bottas, che nel frattempo girava fortissimo. Vettel per evitare l’undercut prende la scia del pilota Haas per poi mettersi avanti al finlandese della Mercedes. Il rischio è enorme, ma l’attacco gli permette di conservare il secondo posto virtuale.
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Al giro 25, ancora una Ferrari protagonista. Raikkonen perde potenza, non ne ha più e rientra ai box per il ritiro. Brutta mazzata per il campionato costruttori. Hamilton, nel frattempo, forte del vantaggio accumulato, decide di fermarsi per la sosta. Al rientro è dietro al solo Verstappen, che come il compagno di squadra non ha ancora cambiato. Nei giri seguenti tutto procede senza molti capovolgimenti, tanto da attenzionare più i nuvoloni vicino Montmelò che i piloti in pista. Poi l’apparentemente innocuo ritiro di Ocon al giro 41 chiama la Virtual Safety Car.
Mancano 25 giri alla fine e l’evento sembra poter cambiare poco il corso della gara. Ma la Ferrari si fida ben poco della gomma bianca, facendo rientrare Vettel. Ai box i meccanici hanno problemi con la posteriore destra: il pit-stop dura 5 secondi e il ferrarista rientra quarto dietro Verstappen. Da lì in poi è un susseguirsi di rimorsi per la scuderia di Maranello. Bottas, che aveva montato la stessa gomma del tedesco al 20esimo giro, non accusa alcun decadimento, arrivando in fondo senza problemi. Verstappen, invece, forte delle gomme più fresche (era rientrato solo 6 giri prima) mantiene un distacco costante sui 2 secondi. Infine la pioggia, come da pronostico, sfiora il circuito della Catalogna con qualche goccia, senza mai abbattersi su di esso. Così fino al traguardo cambia davvero poco.
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Hamilton e la Mercedes esultano, come da copione, ritrovando la fiducia persa durante i primi 4 gp della stagione. L’inglese, nonostante la leadership conquistata a Baku, non aveva mai espresso il pieno potenziale della macchina. Adesso che l’ha fatto si trova a ben 17 punti da Vettel con la Ferrari che comincia a preoccuparsi seriamente. Per il tedesco questa è la terza gara consecutiva giù dal podio: In Cina l’incidente con Verstappen, a Baku la troppa irruenza su Bottas e oggi questa scellerata strategia. Poteva arrivare a Monaco con un cospicuo vantaggio su Hamilton. Sbarcherà al principato con due pesanti errori sul groppone e la consapevolezza di dover rincorrere il diretto rivale già dalla sesta tappa.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»