La prima assoluta in Qatar della F1 sul circuito di Losail ci lascia un mondiale ancora più incerto e bello da vivere. Poteva costare caro a Max la leggerezza del sabato pomeriggio ma alla fine ne esce quasi indenne. Ora una piccola pausa prima dell’ultima doppietta in Arabia Saudita e Abu Dhabi dove ci si giocherà il mondiale fino all’ultima curva.
Lewis Hamilton, 8: Il vero colpo di magia lo fa al sabato con una pole position, la 102 della sua straordinaria carriera, annichilendo compagno di squadra e Verstappen. Tutto sommato vive una domenica tranquilla.
Max Verstappen, 9: Ci regala un primo giro da vivere col fiato sospeso per i sorpassi e per i rischi che si è preso. Mette una pezza all’errore, grossolano, del sabato quando viola la doppia bandiera gialla esposta da uno steward. Piccola attenuante il fatto che sulla propria dashboard non fosse segnalato nulla.
Fernando Alonso, 10 e lode: Unico a meritarsi la lode e il voto massimo nel GP del Qatar. Guida con la tenacia e la caparbia di un ragazzino, ma ha 40 anni. Perfetto.
Sergio Perez, 5: Stavolta non basta la buona prestazione in rimonta del messicano per salvarlo dalla insufficienza. Per ottenere il doppio titolo c’è bisogno di lui e non può essere utile se parte molto indietro come successo a Losail.
Esteban Ocon, 7: Completa con la sua posizione un weekend da sogno per l’Alpine. Fernando ha chiesto che lottasse con Perez come un leone e lo fa nei limiti del possibile. Ottimo bottino di punti sulle rivali AlphaTauri e Aston Martin.
Lance Stroll, 6.5: Il canadese a volte riesce a tirar fuori una prestazione degna di nota salvo poi sparire nelle retrovie nelle prove successive. In Qatar però è perfetto riuscendo pure a tenersi dietro le Ferrari.
Carlos Sainz Jr., 6 risicato: Sinceramente è una promozione senza troppi meriti quella dello spagnolo e della Ferrari sopratutto. La prestazione a Losail sarebbe stata da bocciatura senza possibilità di appello ma la fortuna stavolta bacia la scuderia di Maranello e il settimo e l’ottavo posto bastano per allungare sulla McLaren.
Charles Leclerc, 6.5: C’è da fare una mea culpa visto che dopo le qualifiche avevo scritto del pessimo risultato e che prestazione deludente avesse fornito il monegasco ma aveva una grossa attenuante che non potevo sapere quando scrissi il pezzo.
Lando Norris, 7: Molto sfortunato nella foratura ma fortunato ad accorgersene proprio in tempo per rientrare. Al netto del piccolo incidente, la gara dell’inglese era stata molto buona.
Sebastian Vettel, 6: L’orgoglio del campione viene fuori nella lotta con Russell non permettendo all’inglese di passare. Porta a punti l’altra Aston Martin. Bene cosi.
Pierre Gasly, 5: Partiva secondo con gomma soft e doveva attaccare Lewis ma non trova lo spunto buono al via.
Daniel Ricciardo, 4: Mai presente nelle inquadrature, mai protagonista. Assente. Urge un riscatto sia personale e per la scuderia.
Yuki Tsunoda, 5: Prestazione anonima dopo la buona prova in Brasile. Si accende a intermittenza e siamo sicuri che a Faenza però vorrebbero più continuità per ottenere un ottimo posto finale nel mondiale costruttori.
Kimi Raikkonen, 6: Conta i km che lo separano dal ritiro. Poco da dire.
Antonio Giovinazzi 6: Svuotato da ogni stimolo giustamente visto il benservito datogli dall’Alfa Romeo.
Mick Schumacher, 4: Il rientro in pista kamikaze è da ritiro della super licenza per fortuna non ha causato l’incidente con Alonso.
George Russell, 5: Sembra aver perso lo spunto per lottare con la Williams.
Nikita Mazepin, 5: Fa dei GP a parte.
Antonio Maimone
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