Un cannibale. 90 pole, 86 vittorie. Lewis Hamilton sta annichilendo la Formula 1, avvicinando il record di Schumacher a sole 5 vittorie. Terza vittoria consecutiva per Mercedes su tre gare, che piazza anche Bottas a podio. Gran gara di Verstappen, che come in Stiria condivide il podio con i due contendenti al mondiale. Vettel e Leclerc ci provano, ma vuoi gli errori del muretto, vuoi il crollo di una vettura non competitiva, concludono come possono questo appuntamento (sesto e undicesimo). Davvero deprimente assistere ad uno show del genere, per i tifosi Ferrari.
Il colpo di scena arriva prima della partenza, con Verstappen che va a muro nel giro d’allineamento. Gran lavoro dei meccanici Red Bull che in soli 20 minuti riescono a rimettere in sesto la vettura numero 33.
Alla partenza Hamilton parte come un razzo. Sbaglia completamente Bottas, che perde addirittura 6 posizioni. Bene Stroll e le Ferrari che avanzano di una posizione. Tutti i piloti partono con intermedie, ma il repentino miglioramento dell’asfalto costringe a un valzer dei pit-stop già ai primi giri. Cambiano tutte le carte in tavola: al quarto giro Hamilton è primo, poi Verstappen, le due Haas (partite dalla pit con le soft), Stroll, Leclerc e Bottas. Impressionanti sia Magnunssen e Grosjean, usciti in Q1 ieri, sia Verstappen, che qualche minuto prima rischiava di partire dalla pit-lane.
Man mano che le vetture più prestazionali prendono ritmo si riassestano gli equilibri. Stroll passa al giro 7 Grosjean, mentre Bottas 3 giri più tardi affonda il colpo su Leclerc. Male Vettel che al giro 12 va lungo e si fa passare da Albon, partito 13esimo. Hamilton dà 3 secondi a tutti, mentre il muretto Ferrari completa il disastro: Leclerc non riesce a sostenere un buon ritmo e si fa passare prima da Albon e poi dal compagno di squadra. L’anteriore sinistra è disintegrata e al giro 21 arriva il secondo pit-stop della gara con notevole ritardo. Incomprensibile una lettura del genere da parte di Binotto & co.
Nei successivi 10 giri le Haas scendono notevolmente in classifica, ma l’essere presenti in top 10 è già un gran risultato a 40 dalla fine. La situazione al giro 30 è la seguente: Hamilton, Verstappen, Stroll, Bottas, Magnussen, Albon, Grosjean, Vettel, Perez e Ricciardo. Il 44 va il doppio rispetto a tutti, mentre le Ferrari faticano, tanto che Leclerc occupa la 15esima piazza. Tra il 30esimo e il 40esimo giro succede veramente poco in pista, con gli unici movimenti da segnalare ai box con Hamilton, Vettel e qualche altro pilota a centro gruppo. Arrivati a 2/3 di gara la top 5 vede la situazione invariata con Hamilton, Verstappen, Bottas, Stroll e Ricciardo. L’australiano della Renault è l’unico pilota a non essere entrato. Una bella rivincita dopo la brutta qualifica di ieri. Leclerc decimo e Vettel sesto sono la sintesi della situazione Ferrari a metà gara.
La superiorità delle Mercedes comincia a diventare davvero imbarazzante. Hamilton passeggia e mantiene Verstappen a 20 secondi. Bottas, invece, riesce a costruire un vantaggio tale da Stroll da potersi permettere un pit-stop per provare a prendere il pilota Red Bull. Due astronavi. Con la speranza che Bottas non si addormenti ancora in partenza per non rendere questo mondiale un altro assolo di Lewis Hamilton (il settimo, in caso).
Arriviamo dunque al giro 55 con la seguente situazione: Hamilton, Verstappen, Bottas, Stroll, Vettel, Albon, Perez, Ricciardo, Magnussen e Leclerc. Al giro 62 fa la voce grossa Sainz, che sorpassa il futuro compagno di squadra nel primo settore. Crolla anche l’altra Ferrari, con Vettel costretto al bloccaggio e a subire, di nuovo, il sorpasso di Albon al giro 67. Nel frattempo Hamilton ha montato la gomma rossa per prendere il punto addizionale del giro veloce, che fa segnare all’ultimo giro.
Vince dunque Lewis Hamilton, che bissa il successo del’ultima gara. Imbarazzante sotto ogni punto di vista la superiorità della Mercedes. Il campione del mondo in carica è stato capace di doppiare anche Vettel, giunto sesto. La casa di Stoccarda sta letteralmente tramortendo un campionato, mentre la rossa di Maranello mette a terra, weekend dopo weekend, l’umore dei suoi sostenitori. Albon dopo aver passato Vettel ha dato al 4 volte campione del mondo ben 7 secondi in soli 3 giri. Sainz in 8 giri ne ha dati 18 a Leclerc.
Grande prova di Verstappen, con un secondo posto da antologia per come stava iniziando la domenica. Bene anche Stroll, quarto davanti al compagno e Albon, quinto. Vettel prova a salvare la faccia della Ferrari con l’ottavo posto, mentre Magnussen è l’altro motorizzato Ferrari in top 10: un risultato insperato. Delude tanto Perez, chiamato a una gara da podio ma conclusa in settima posizione. Sorridono anche Ricciardo e Sainz, giunti davanti ai compagni reclusi al di sotto della decima posizione.
Ottava vittoria per Hamilton, qui in Ungheria. Conquistata contestualmente la vetta della classifica. Sembra di essere tornati nel 2014, con la Mercedes assoluta padrona del campionato. Scoraggiante.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Dopo aver conseguito il diploma scientifico nel 2015 intraprende gli studi universitari presso il dipartimento di Giurisprudenza di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»