Dopo il caos Superlega, la competizione privata fondata da 12 club europei in contrapposizione alla Champions League (Juventus, Inter e Milan in rappresentanza dell’Italia, affiancate da Barcellona, Real Madrid, Atlético Madrid, Manchester United, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Arsenal e Tottenham) saltata in meno di 48 ore a causa delle numerose proteste di tifosi, giocatori, allenatori (e non solo) e delle pesanti minacce di FIFA e UEFA, il calcio europeo potrebbe presto cambiare.
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Proprio mentre dodici delle più importanti squadre d’Europa e del mondo annunciavano la propria decisione di dare vita a una nuova competizione finanziata dalla banca statunitense JP Morgan per far fronte alle perdite economiche causate anche e soprattutto dalla pandemia, infatti, il Comitato Esecutivo della UEFA, riunitosi a Montreaux, in Svizzera, rendeva nota la nuova formula della Champions League, che a partire dalla stagione 2024-2025 sostituirà quella introdotta nel 2003-2004.
Rispetto al format attuale con 32 squadre (otto gironi da quattro squadre ciascuno), a prendere parte alla Coppa dalle grandi orecchie saranno 36 squadre. Queste ultime non verranno ripartite in gruppi distinti ma affronteranno un unico girone, con ogni squadra che giocherà almeno dieci partite (cinque in casa e cinque in trasferta) contro dieci avversari diversi rispetto alle sei gare attuali contro tre squadre.
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Le prime otto classificate raggiungeranno la fase a eliminazione diretta, mentre le squadre che si piazzeranno tra il nono e il ventiquattresimo posto parteciperanno ai playoff (match di andata e ritorno) per accedere agli ottavi di finale e quelle che non andranno oltre il venticinquesimo posto saranno prematuramente eliminate dalla coppa. Le squadre che arriveranno fino in fondo alla competizione, dunque, giocheranno ben diciassette partite, quattro in più di quelle che attualmente sono necessarie per approdare in finale.
A garantire l’accesso alla Champions League sarà sempre il piazzamento in campionato, con i quattro posti extra che verranno assegnati secondo vari criteri. Ben due di questi andranno alle squadre con i coefficienti più alti del ranking UEFA che centreranno i preliminari di Champions o un posto in una tra Europa League e Conference League, mentre un ulteriore slot sarà riservato alla terza classificata in un campionato della quinta federazione del ranking.
OFFICIAL: UEFA confirm the new Champions League format from 2024/25:
▪️ 36 teams (up from 32)
▪️ No groups — 1 league
▪️ 10-match first phase
▪️ 100 additional games pic.twitter.com/C0RJ9utMz6— Champions League on CBS Sports (@UCLonCBSSports) April 19, 2021
L’ultimo posto, infine, andrà alla vincitrice del campionato della nazione con il coefficiente più alto tra tutte le vincitrici del campionato che non raggiungeranno la qualificazione diretta alla fase a gironi di Champions League. Inoltre, tutte le partite prima della finalissima saranno sempre infrasettimanali, al fine di permettere alle squadre impegnate nel torneo di rispettare i calendari dei campionati nazionali.
Il nuovo formato della Champions League è stato approvato all’unanimità: tra i suoi principali sostenitori anche il proprietario del Paris Saint-Germain, lo sceicco Nasser Al-Khelaïfi, recentemente nominato presidente dell’ECA dopo le dimissioni del presidente della Juventus Andrea Agnelli, e il presidente del Bayern Monaco, nonché nuovo presidente onorario dell’ECA, Karl-Heinz Rummenigge.
Dal 2024/25 la nuova Champions League, tutti i cambiamenti: 36 squadre e minimo 10 gare https://t.co/5GuFEmA4L2
— TUTTOmercatoWEB (@TuttoMercatoWeb) April 19, 2021
Proprio il PSG e i campioni d’Europa in carica del Bayern Monaco sono le due principali big europee che hanno sin da subito snobbato il progetto della Superlega, preferendo lavorare al fianco della UEFA per cambiare alcuni aspetti del calcio che verrà. Nel frattempo, a cambiare è la Champions League, con il nuovo format che assicurerà maggiori entrate economiche ai club e più gare di cartello ai tifosi.
Dennis Izzo
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