Spettacolo e emozioni a non finire nel match valevole per gli ottavi di finale di FA Cup tra Chelsea e Liverpool, con i Blues capaci di imporsi per 2-0 grazie alle reti di Willian e Ross Barkley e di infliggere ai Reds il secondo ko consecutivo, nonché il terzo nelle ultime quattro gare disputate, considerando anche la sconfitta per 1-0 nell’andata degli ottavi di finale di Champions League sul campo dell’Atlético Madrid.
Frank Lampard deve rinunciare ancora una volta agli infortunati Kanté, Pulisic, Abraham e Hudson-Odoi e schiera dal primo minuto il giovanissimo centrocampista scozzese Billy Gilmour. Proprio quest’ultimo si rende protagonista di una prestazione a dir poco autorevole, esibendosi in giocate d’alta scuola degne di un veterano e non mostrandosi mai intimorito dal confronto con avversari ben più esperti di lui.
Torna titolare Kepa Arrizabalaga, che aveva perso il posto di numero uno del Chelsea in favore dell’argentino Wilfredo Caballero in seguito a una serie di prestazioni tutt’altro che formidabili: lo spagnolo approfitta nel migliore dei modi della chance concessagli da Lampard, riuscendo a mantenere la propria porta inviolata e dando sicurezza all’intero reparto difensivo. La fotografia della sua serata è l’azione in cui riesce nell’impresa di compiere tre parate decisive, una dietro l’altra, per impedire al Liverpool di pareggiare l’incontro.
A protezione della porta difesa dall’ex Athletic Bilbao ci sono Rüdiger, che festeggia il ventisettesimo compleanno, e Zouma, con gli spagnoli Azpilicueta e Marcos Alonso sulle corsie laterali, mentre in mezzo al campo, al fianco del sopracitato Gilmour, trova posto Kovačić, con Willian, Barkley e Pedro sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Olivier Giroud, già a segno contro il Liverpool nella Supercoppa europea dello scorso 14 agosto.
Klopp, dal canto suo ripropone tra i pali Adrián, eroe di quella notte di Istanbul in cui il Liverpool vinse ai rigori. I centrali difensivi sono Van Dijk e Joe Gomez, con il giovanissimo Neco Williams e Robertson sulle fasce. In mezzo al campo spazio a Lallana, Fabinho e Curtis Jones, altro prodotto del settore giovanile, mentre Mané, Minamino e Origi compongono il tridente offensivo.
In avvio di gara, il Liverpool ha un paio di occasioni per sbloccare la gara, ma è il Chelsea a prendere in mano il pallino del gioco con maggior convinzione sin dalle prime battute. I Blues assaltano la porta difesa da Adrián e sbloccano il risultato dopo poco meno di un quarto d’ora di gioco, approfittando proprio di un errore grave dell’estremo difensore spagnolo, il quale interviene in malo modo su un destro potente, ma centrale, di Willian.
Sulle ali dell’entusiasmo e spinto dal supporto incessante del proprio pubblico, il Chelsea continua a mettere in seria difficoltà il Liverpool, con Marcos Alonso che colpisce la traversa con un sinistro dei suoi calcio di punizione. L’ex Fiorentina, autore di una doppietta nel recente match di Premier League pareggiato per 2-2 sul campo del Bournemouth, sfiora dunque quello che sarebbe stato il suo terzo gol in due partite.
I Reds provano a rispondere a tono, ma appaiono più compassati e meno sciolti rispetto al solito. E, quando sembrano fare tutto nel verso giusto per rimettere in equilibrio la situazione, trovano sulla loro strada un Kepa Arrizabalaga che neutralizza ogni loro tentativo: lo spagnolo, del resto, ci tiene a fare bella figura per riprendersi il posto da titolare soffiatogli da Caballero.
Il Chelsea ha un paio di occasioni per portarsi sul 2-0 prima dell’intervallo, ma non riesce a trovare la via del gol, con Van Dijk che fa il possibile per tenere in piedi i suoi. Poco prima della pausa, i padroni di casa perdono Kovačić per infortunio, con Lampard che decide di mandare in campo Mason Mount, tenendo in panchina Jorginho.
Quest’ultimo entrerà in avvio di secondo tempo in luogo dell’autore del gol Willian, anch’egli vittima di un infortunio: la sorte, in questo senso, non è dalla parte del Chelsea, la cui infermeria è a dir poco piena e fatica a svuotarsi. Il brasiliano, tra l’altro, era tornato titolare col Liverpool dopo alcune gare in cui era stato tenuto in panchina in via precauzionale da Lampard, con l’obiettivo di non rischiare un altro infortunio.
Nella ripresa, il copione non sembra cambiare: i Blues, nonostante il vantaggio maturato nel primo tempo, non arretrano di un centimetro, con Lampard che ci tiene a mantenere un assetto spregiudicato e offensivo, senza però trascurare la fase difensiva. Il reparto arretrato dei padroni di casa, infatti, risulta più convinto e solido rispetto alle precedenti uscite, in controtendenza rispetto a un andamento stagionale da brividi (appena cinque le gare con la porta inviolata in campionato).
Ci si attenderebbe una risposta concreta del Liverpool, ma i campioni d’Europa in carica, nonché prossimi a diventare campioni d’Inghilterra dopo trent’anni (l’ultimo titolo vinto dai Reds risale alla stagione 1989-1990, quando il campionato inglese si chiamava ancora First Division) non riescono a invertire la tendenza, eccezion fatta per qualche tentativo velleitario che non impensierisce Kepa e compagni.
A questo punto, il Chelsea capisce che è arrivato il momento di fare quello che avrebbe già potuto fare nel primo tempo, ossia archiviare la pratica per mettere in ghiacciaia la qualificazione ai quarti di finale di FA Cup. Poco dopo l’ora di gioco, Barkley parte in contropiede a tutta velocità dalla propria metà campo, con Pedro che accompagna la sua falcata: il centrocampista inglese arriva al limite dell’area e conclude con un destro potente e preciso che non lascia scampo a Adrián, trovando la prima rete in carriera contro il Liverpool dopo undici gare a secco contro i Reds.
È il gol del raddoppio per il Chelsea, la rete che taglia le gambe al Liverpool e che fa malissimo agli ospiti, anche perché Barkley si è affermato nel calcio che conta con la maglia dei rivali dell’Everton, per poi passare sulla sponda blu del Tamigi nel gennaio 2018. Klopp prova a scuotere i suoi gettando nella mischia Firmino e Milner, rispettivamente al posto di Origi e Jones, ma il doppio cambio non sortisce gli effetti sperati e serve a poco anche l’ingresso dell’ex di turno Salah, in luogo di uno spento Lallana.
Il Chelsea continua ad attaccare col piede ben piantato sull’acceleratore e sfiora a più riprese il terzo gol, in particolar modo con Giroud, che si invola verso la porta di Adrián, mantiene l’equilibrio e calcia di sinistro, cogliendo la traversa (terza della serata dopo quelle colpite da Alonso e Mount), e con Pedro, fermato miracolosamente da Adrián a tu per tu.
Nel finale c’è spazio anche per Reece James, che rileva Giroud, col Chelsea che nei cinque minuti di recupero si limita a gestire il doppio vantaggio e non corre particolari pericoli in fase difensiva. Al triplice fischio dell’arbitro Chris Kavanagh, il pubblico di casa esplode di gioia per una vittoria pesantissima che permette ai Blues di raggiungere i quarti di FA Cup per la quarta volta negli ultimi cinque anni e di centrare la settima vittoria in undici gare di coppa contro il Liverpool.
Quest’ultimo, dal canto suo, si ferma agli ottavi della coppa nazionale per la terza occasione negli ultimi cinque anni: l’ultima volta che i Reds raggiunsero il quinto turno, nel 2014, vennero sconfitti per 2-1 da un’altra squadra londinese, l’Arsenal. Dopo la sonora batosta col Watford (3-0 a Vicarage Road), che ha impedito loro di continuare a inseguire l’obiettivo di chiudere il campionato senza nemmeno una sconfitta, dunque, gli uomini di Klopp devono fare i conti con una sconfitta che chiude definitivamente le porte al possibile treble, estromettendoli dalla FA Cup.
Dennis Izzo
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