Messo in cascina anche questo appuntamento spagnolo ferragostano, è tempo di dare i soliti voti. GP di Spagna non particolarmente emozionante sia il sabato in qualifica che in gara. Domina e stravince Hamilton, Verstappen fa il terzo incomodo e Ferrari che annaspa tristemente fra una vettura che non è competitiva e qualche problema di affidabilità di troppo.
Lewis Hamilton, 10: Manca il grand chalem in Spagna a causa del giro veloce di Bottas. La gara è stata fin troppo facile per lui. Ottiene una pole pazzesca ma è normale amministrazione. Alieno.
Max Verstappen, 9: Altro weekend sontuoso dell’olandese volante a bordo della sua Red Bull. L’unico che prova a insidiare la supremazia della Mercedes e che spesso si mette in mezzo ai due alfieri di Brackley.
Valtteri Bottas, 5,5: Il giro veloce lo salva dall’insufficienza piena. Gara di sofferenza fin dall’avvio quando si fa sorprendere da Stroll e Verstappen. Non è possibile ottenere questi risultati con un razzo simile.
Lance Stroll, 7: Partenza assolutamente perfetta che fa accarezzare il sogno di un podio per il canadese. Poi si è avvicinata una Mercedes e tutto svanisce ma sta facendo ricredere i tanti detrattori. Ben fatto Lance.
Sergio Perez, 6 Weekend positivo dopo i due round saltati a causa del COVID19, prende una penalità discutibile e finisce ancora dietro al compagno. Speriamo faccia il salto di qualità nei prossimi GP. Bentornato.
Carlos Sainz, 8: A casa sua fa la parte del torero e conquista punti fondamentali per il team. Ci ha fatto vedere delle difese aggressive ma regolari. La sua attuale scuderia è terza nel costruttori, avanti alla Ferrari. Che sia un po’ pentito?
Sebastian Vettel, 9: Perdonali Seb, non sanno quel che fanno! Pilota, ingegnere e stratega, ormai il tedesco fa tutto in Ferrari. Perde le staffe quando essendo sicuro di dover fare la sosta usura le gomme salvo poi ricevere in radio la suggestione di finire la gara con quel set. Emozionante il team radio di risposta. Orgoglio vero di un vero campione del mondo.
Alexander Albon, 6: Vittima sacrificale sull’altare del più talentuoso compagno di squadra. Difficile giudicarlo ma ha messo grinta nei pochi sorpassi visti oggi. La Red Bull sembra costruita a puntino su Verstappen: lui la fa rendere da Dio, gli altri arrancano, Alex compreso.
Pierre Gasly, 7: Indubbiamente l’Alpha Tauri è la sua dimensione. Altra gara a punti e altro round terminato davanti al russo. Maturato. Chissà se avrà un’altra chance in qualche big. Se dovesse portare gli stessi risultati la risposta è assolutamente sì: gran pilota se messo nelle condizioni giuste.
Lando Norris, 6: Arriva a punti in Spagna, forse non il bottino che si augurava ma è stata una domenica complicata per lui.
Daniel Ricciardo, 6: Cala giù la visiera e va all’attacco di tutti. Non arriva a punti ma può ritenersi soddisfatto di questo round spagnolo, mentre la sua scuderia è ancora una volta una piccola delusione.
Daniill Kvyat, 5.5: Visto il risultato del suo compagno di squadra avrebbe dovuto fare qualcosa in più per arrivare quantomeno in zona punti. Non male ma contro Gasly sembra non esserci storia.
Esteban Ocon, 5,5: Da ritiro della patente di guida l’errore in FP3 quando si distrae per guardare gli specchietti e non si accorge di Magnussen davanti a lui. Gara anonima per il francese, come le ultime uscite.
Kimi Raikkonen, 6,5: Mette l’Alfa Romeo in Q2, poi una gara concreta per il 40enne finlandese. Deprimente vederlo lì in quello che sarà probabilmente il suo ultimo anno in F1. Forza Kimi.
Kevin Magnussen, 6: Quanto meno sta in pista e non fa errori.
Antonio Giovinazzi, 6: Rimedia a una qualifica indecente con una gara solida. Bravo Antonio.
George Russell, 5,5: Preoccupato dall’abolizione del “Party Mode” si è dimenticato di andare forte in gara. Lo aspettiamo a SPA.
Nicolas Latifi, 5: Vorremmo dargli di più ma lui non si impegna.
Romain Grosjean, 4: Inguardabile. Eppure le premesse del venerdì sembravano presagire un weekend diverso per il francese. Inaccettabile la manovra quasi assassina su Raikkonen.
I ritirati
Charles Leclerc, 6: Ci stava facendo divertire cercando di passare gli avversari. Poi il problema elettrico. Peccato.
Antonio Maimone
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Classe 1990, fin da piccolo viene soprannominato “Attila” per la sua vivacità. Si laurea in Comunicazione Pubblica e Giornalismo e collabora “Sicilians” da qualche anno. Si narra che la prima parola che il piccolo Antonio abbia detto non sia stata papà o mamma, ma Ayrton Senna. Amante di tutti gli sport ma le quattro ruote sono il suo primo grande amore. La sua frase? “Dammi 3 parole: freno frizione acceleratore”