Un anno dopo è sempre l’inno di Mameli a risuonare all’interno del circuito di Monza. Pierre Gasly e l‘AlphaTauri hanno vinto un Gp d’Italia ricco di emozioni. Positive, quando al via Norris supera alla Roggia uno spento Bottas, negative quando la Ferrari( voto 0) è costretta al ritiro per guai di affidabilità. L’errore di Leclerc infine completa un weekend, l’ennesimo, da dimenticare per il Cavallino, che pare essersi trasformato in un pony impaurito. Infine, salutiamo una famiglia storica della F1: l’addio al Circus della famiglia Williams non può che meritare il 10 alla carriera.
Pierre Gasly, 10 e lode: Ha il dieci sulla vettura, che trasporta in pagella idurante questo GP di Monza assolutamente pazzesco per lui. Monoposto che sui rettilinei del circuito brianzolo si adattava benissimo già dal venerdì. Poi un pò la fortuna, un po’ la bravura del pilotino francese regalano all‘AlphaTauri (prima Toro Rosso), un successo assolutamente straordinario e inaspettato. Chapeu Pierre.
Carlos Sainz. 9: Animo Carlos! La vittoria era li a portata di mano, ma il weekend del pilota spagnolo è assolutamente di livello. Peccato per la Monza senza pubblico, chissà quanti applausi avrebbe ricevuto dalla marea rossa.
Lance Stroll, 7.5: A ogni gara pazza lo troviamo davanti. Non sarà un caso. Altro weekend davanti al ben più quotato compagno di squadra. Alla faccia della valigia!
Lando Norris, 7: Sorpasso pazzesco su Bottas in avvio che gli vale mezzo punto in più, ma siamo certi che voleva far di più.
Valtteri Bottas, 4.5: Ha la macchina migliore ma lui riesce a non vincere pure quando Hamilton incappa in errori clamorosi. Rimane bloccato a lungo e non fa nemmeno un sorpasso, anzi, viene superato pure dalle monoposto dietro, lamentandosi in radio della mappatura del motore. Mediocre, oggi.
Daniel Ricciardo, 5.5: Deludente la Renault dopo la bella prova di Spa. I gialloni francesi mai realmente competitivi su un circuito di motore come quello di Monza.
Lewis Hamilton, 7.5: Prende una penalità sacrosanta per essere entrato ai box quando la pit-lane era chiusa a causa della monoposto di Magnussen, ferma all’ingresso della corsia. Riparte a 26 secondi dal gruppo e arriva a punti. Dimostra di essere il re di questa epoca.
Esteban Ocon, 5.5: Fa peggio del compagno durante tutto il weekend e il quasi incidente con Kimi al sabato fa piombare il suo voto verso il basso. Mezzo voto in più per il team radio a fine gara quel “non è un buon risultato, abbiamo perso un’occasione” mostra consapevolezza. Ma non basta.
Daniil Kvyat, 6.5: Buona gara del russo che già prima della SC e della bandiera rossa aveva un buon passo, ma era comunque dietro a Gasly.
Sergio Perez, 5.5: Leggermente insufficiente solo perchè alla fine è a punti ma con quella macchina doveva e poteva fare di più. Ancora una volta preso a schiaffi dal compagno.
Nicolas Latifi, 6.5: Zitto zitto stava per mettere la Williams a punti nel weekend dell’addio di sir Frank e Claire. Bello il team radio dopo la corsa.
Romain Grosjean, 6: Ci ha pensato davvero a tirare la staccata a Lewis. Visto il mezzo gli fa grande merito, potrà sbagliare spesso ma è un combattente nato.
Kimi Raikkonen, 6: Un pò il tifo per lui, chi scrive, lo ha fatto, quando lo ha visto nelle prime posizioni dopo la bandiera rossa. La scelta della soft ha pagato solo nei primi 20o metri, peccato ci fossero una ventina di giri da fare ancora.
George Russell, 4.5: Male. Non c’è molto da dire.
Alexander Albon, 4: Disastroso e mai in gara. Al via un contatto di gara con Gasly gli fa perdere forse un pò di concentrazione. Prende pure una penalità. Non guiderà la stessa monoposto del compagno di squadra ma il ragazzo pare aver mollato a livello mentale. Dispiace: altro disastro firmato Helmut Marko.
Antonio Giovinazzi, 6: Clamoroso l’errore al box che gli rovina la gara. Buona la prestazione fino a quel punto del pugliese, ma sarebbe calato come il compagno.
I RITIRATI
Max Verstappen, 5: Impatta male il weekend con l’incidente all’Ascari del venerdì ma la sua Monza quest’anno è da dimenticare. Peccato: poteva essere un’occasione d’oro per rimontare su Hamilton, invece prende altri 7 punti di svantaggio.
Charles Leclerc, 5: Ha una macchina inguidabile, instabile, che fatica in curva quanto in rettlineo, ma l’errore è tutto suo alla Parabolica. Ha buttato al vento l’opportunità di prendere punti importanti.
Sebastian Vettel, SV: Sinceramente, che volete dirgli? Ha una macchina indecente a livello di velocità e pure poco affidabile. Fortunatamente l’impianto frenante lo abbandona sul rettilineo che porta alla Prima Variante dove c’è l’unico spiazzo abbastanza grande per rallentare l’auto senza conseguenze. L’ultima Monza vestito di rossa se l’immaginava diversa, e pure noi.
Kevin Magnussen, SV: Inquadrato solo quando parcheggia la sua monoposto all’entrata dei box.
Antonio Maimone
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Classe 1990, fin da piccolo viene soprannominato “Attila” per la sua vivacità. Si laurea in Comunicazione Pubblica e Giornalismo e collabora “Sicilians” da qualche anno. Si narra che la prima parola che il piccolo Antonio abbia detto non sia stata papà o mamma, ma Ayrton Senna. Amante di tutti gli sport ma le quattro ruote sono il suo primo grande amore. La sua frase? “Dammi 3 parole: freno frizione acceleratore”