Gioco, partita incontro si direbbe nel tennis, ma ad Austin Lewis Hamilton chiude definitivamente la questione mondiale con una prestazione da campione vero. Sciolinare i numeri del 44 inglese per dimostrare la sua superiorità in questa era turbo hybrid sarebbe troppo facile ma la cosa che stupisce è la fame di vittoria che continua ad avere, gli bastava un ottavo posto ma ieri lui voleva vincere e quasi ci riusciva. Vittoria invece che è andata, anche meritatamente, al suo compagno di squadra autore di una guida perfetta sabato e conclusa con una gara quasi sempre in testa la domenica (bravo nel sorpasso sul compagno). Altra gara buia per la Ferrari invece, che raccoglie molto poco a causa di problemi strutturali e di gestione gomme. Pochi drammi perchè questa stagione è andata via ma se si vuol lottare con le Frecce d’Argento sarà necessario un passo in avanti complessivo. Bene Ricciardo, Perez e Albon.
Appuntamento per il GP del Brasile fra due settimane.
Valtteri Bottas, 10 e lode: Bravo, bravo,bravo. Ha dominato letteralment la gara recuperando e sorpassando, con cautela e rispetto sempre, Hamilton. Un vero campione. Speriamo di vederlo cosi pure l’anno prossimo.
Lewis Hamilton, 10: Piccolo strappo alla regola ma d’altronde non può essere diversamente. Parte quinto, sorpassa Vettel all’esterno in curva 8, ok Sebastian era in difficoltà ma la vettura devi buttarla dentro comunque- Inoltre è l’unico a fare una sosta sola, insomma rischia di fare un capolavoro di strategia. Non si prende alcun rischio e porta a casa il mondiale, calcolatore e famelico perchè non si stava accontentando del secondo posto ma voleva vincerla per fare le cose in grande, come piacciono a lui. Meno un titolo mondiale da Schumacher e superato Fangio, stiamo assistendo a un ragazzo che sta riscrivendo la storia moderna di questo sport. Chapeu Lewis.
Max Verstappen, 6.5: Ci si aspettava di più da lui e dalla sua RedBull ad Austin. Sfortunato durante gli ultimi giri quando a causa del problema avuto da Magnussen rimane la bandiera gialla in uno dei punti più ghiotti per passare. Gara tuttavia anonima. Spettatore.
Charles Leclerc, 6: La gomma gialla del primo stint proprio non andava ma l’impressione è che oggi la Ferrari non c’era proprio e fa passare in secondo piano l’ennesimo errore durante i pit stop dei meccanici. Non gridiamo ancora ai fantasmi dell’Ungheria dove la scuderia di Maranello prese oltre un minuto. Raggiunge la sufficienza grazie al giro veloce. È necessario,ma il discorso vale per la scuderia, archiviare velocemente Austin e pensare a terminare con almeno un’altra vittoria la stagione (che su 9 pole position fin qui sono anche poche le 3 di questa stagione).
Alexander Albon, 8: Sfortunato al via quando entra in rotta di collisione con Sainz. Rientra ai box e ricostruisce per intero la gara e grazie anche a dei buoni sorpassi torna lì dove gli compete con la RedBull. Bravo.
Daniel Ricciardo, 7.5: Ottima gara per l’australiano di Sicilia. Sorpassa, guida bene e si sarà sicuramente divertito in vettura. Bello il sorpasso su Norris durante le prime fasi di gara. Daniel is back, ma dategli una vettura competitiva se volete far divertire davvero il pubblico.
Lando Norris, 7: È l’ultimo dei non doppiati e davanti al suo compagno di squadra. Weekend positivo.
Carlos Sainz Jr, 6.5: Arriva a punti ma quanta fatica per lui. Incolpevole, cosi come Albon, al via.
Nico Hulkenberg, 6: Arriva a punti grazie a una buona strategia e questo basta, meriterebbe un sedile l’anno prossimo ma per lui si stanno spalancando le porte del DTM. Peccato.
Sergio Perez, 8: Ottima gara del messicano che nonostante sia partito dal fondo a causa di una sciocchezza durante le fp, arriva a punti grazie a dei sorpassi di pregevole fattura. Demolisce Stroll in gara.
Kimi Raikkonen, 6: Autore di una bella gara fino a un certo punto, poi la sua Alfa Romeo mostra i tutti i suoi limiti e scivola indietro.
Daniil Kvyat, 5.5: Buona gara per lui fino allo speronamento di Perez che gli costa il decimo posto e una penalità. Peccato.
Lance Stroll, 5: Male. Nient’altro da dire.
Antonio Giovinazzi, 5: A causa della vettura è autore di una gara anonima in America. L’Alfa vede del potenziale nel nostro Antonio e dopo delle buone prove nella seconda parte di stagione lo conferma anche per il 2020. La speranza è che il binomio Alfa-Giovinazzi funzioni a livello di classifica, visti i soli 4 punti fin qui rimediati.
Romain Grosjean, 4: Veramente poca roba lui e la sua Haas.
George Russell, 6: Di stima.
I ritirati:
Sebastian Vettel, SV: Austin da dimenticare per lui, ha problemi fin dal primo metro e lo ha denunciato in radio, poi si rompe la sospensione e rischia di far volare la macchina.
Robert Kubica, 6: Ci prova.
Kevin Magnussen, 5: Vittima incolpevole di un cedimento strutturale della sua Haas.
Pierre Gasly, 6: Era in zona punti quando un contatto con il messicano della Racing Point lo mette KO. Sfortunato.
Antonio Maimone
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