L‘ultima gara ad Abu Dhabi vede, come da pronostico, Lewis Hamilton sul gradino più alto del podio e autore del grand chelem. Un ultimo appuntamento abbastanza deludente a dire il vero: praticamente niente in palio se non il terzo posto nel campionato piloti tra Leclerc e Verstappen (con l’olandese avanti di 11 punti prima del via) e nonostante ciò lo spettacolo non è stato dei migliori, con i piloti molto distanti tra loro senza molti corpo a corpo. La Ferrari ne esce praticamente con le ossa rotta: non solo non riesce a conquistare il podio in campionato, ma in più arriva con la vettura di Vettel addirittura dietro Valtteri Bottas, partito ultimo a causa del cambio di motore e giunto quarto a un non nulla dal monegasco della rossa.
In partenza non cambia praticamente nulla ma poi è bravo Leclerc a passare Verstappen in rettilineo. Vettel sembra averne per recuperare e superare anche lui l’olandese, ma quest’ultimo prende il ritmo e si stacca. Al quinto giro 5 la situazione è sempre la stessa con Albon, Norris, Sainz, Ricciardo, Hulkenberg e Magnussen a completare la top 10. Grande prova di Bottas che è già 14esimo senza poter utilizzare il DRS, impedito per problemi tecnici a tutti i piloti.
Al giro 13 la Ferrari prova a fare il colpo grosso con il doppio pit stop, ma arrivati a Vettel i meccanici perdono 4 secondi per l’anteriore sinistra non agganciata a dovere. Nel frattempo l’utilizzo del DRS continua a non essere permesso e questo fa si che Hulkenberg quarto faccia da tappo a Bottas (risalito in quinta) Vettel e Albon. La gara ne sta inficiando moltissimo e sembra essere ritornati ai tempi di Alonso-Petrov, quando lo spagnolo perse il campionato del mondo all’ultima gara nel 2010.
Al giro 18 viene consentito l’utilizzo del DRS, Bottas supera immediatamente il tedesco, che entra al giro 20 e fa salire Vettel e Albon in classifica. Hamilton conduce con scioltezza nonostante la gomma usurata (+13 secondi su Verstappen), quindi Leclerc terzo, Bottas, Vettel e Albon con soli gli ultimi due a una distanza “accettabile” mentre tutti gli altri viaggiono l’uno ad almeno 15 secondi dall’altro. Brutta gara fin qui. Settimo Perez, poi Kvyat, Norris e Hulkenberg.
Al giro 30 la Mercedes da prova del suo dominio con un giro veloce di Hamilton devastante (un secondo più veloce di tutti), mentre Bottas esce addirittura dietro Albon raggiungendo la top 6 in pochissimo nonostante l’assenza di DRS. Al giro 33 Verstappen passa Leclerc, che non riesce a recuperare e prede tanto terreno.
La Ferrari soffre moltissimo il degrado gomme, così decide di far entrare entrambi i piloti con Leclerc che monta rossa e Seb la gialla. Il monegasco rientra davanti ad Albon, mentre il tedesco è davvero lontano da Bottas. Proprio il finlandese sorpassa il pilota della RB e strappa applausi meritatissimi per la sua gara.
A dieci dalla fine (giro 45) Hamilton procede a distanza siderale da Verstappen, a sua volta distintissimo da Leclerc. Recupera tanto Bottas che vuole lottare per il podio, poi Albon, Vettel, Norris, Hulkenberg, Perez e Kvyat. Le gomme dure non garantiscono buone prestazioni e così i pit stop animano le posizioni di rincalzo. Perez e Kvyat vanno avanti a Hulkenberg.
Le telecamere tornano in cima alla classifica con Bottas che macina secondi su secondi ai danni di Leclerc che soffre ancora il degrado delle gomme. Piccola rivincita per Vettel che al giro 53 supera Albon con una bella manovra, mentre il compagno di squadra resiste sul 77 Mercedes e riesce a chiudere a podio.
Più dietro tantissimi applausi per Norris che con questo settimo posto guadagna la decima posizione in classifica generale (senza contare i tanti ritiri per poca affidabilità). Tanta roba anche Perez e Kvyat, grandi gregari che garantiscono punti con costanza per le proprie scuderie. Il driver of the day è Nico Hulkenberg che dal circus ha raccolto molto meno di ciò che ha seminato: se ne va con il record negativo di maggior numero di gare senza nemmeno un podio. Oltretutto per l’ultima gara dell’anno non è riuscito nemmeno a giungere a punti, con il compagno di squadra e Sainz davanti a lui. Proprio lo spagnolo si prende di diritto la corona di “migliore degli altri”: la sua stagione è stata incredibile e il sesto posto in classifica è solo la ciliegina sulla torta.
Nota di merito per questo podio: senza dubbio il podio che meglio reincarna la stagione appena conclusa. Hamilton ha dimostrato tanta solidità e in certe gare un passo da extraterrestre. Verstappen e Leclerc, d’altro canto sono stati i piloti più emozionanti. I piloti che, Ferrari e Red Bull permettendo, si giocheranno con ogni probabilità i mondiali del futuro fino alla fine. Niente da levare a Vettel e Bottas, gli altri 2 vincitori di questo campionato, ma i due baby fenomeni a podio oggi hanno reso indimenticabile una stagione già conclusa al giro di boa. A tal proposito: il 2020 inizierà con il solito obiettivo: battere Hamilton e la Mercedes. La Ferrari non vince da quell’indimenticabile 2007 (il costruttori dal 2008) ma con una coppia piloti così “on fire” non sembra un lavoro così semplice.
Francesco Mascali
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