Valtteri Bottas vince il gran premio d’Australia. Bastano queste parole a descrivere lo stupore di questa prima gara, in cui il finlandese spazza via le scorie del 2018 con una prova dominante. Piccola delusione per Hamilton, che si vede sfilare dal compagno di squadra al via, per poi rinunciare, giro dopo giro, al gradino più alto del podio. Male invece le Ferrari (quarto Vettel, quinto Leclerc), che dopo un avvio tutto sommato positivo, scendono dal podio tra mille interrogativi. Terzo Verstappen che conclude la gara a poco dal campione del mondo in carica, davvero troppo distante dal vincitore della gara. Ottima prova di Magnussen, Hulkenberg e Raikkonen, mentre stupiscono Stroll e Kvyat, nono e decimo.
Al via il finlandese sfila già al rettilineo Hamilton. La vittoria del 77 non è stata minimamente in dubbio durante tutti i 58 giri del GP, con il compagno di squadra mai in grado di colmare il distacco che lo separava dal primo posto. Per Bottas è una vittoria quanto mai inaspettata: addetti al lavoro e non hanno parlato in lungo e in largo di Hamilton, Verstappen e Vettel, grandi protagonisti della scorsa stagione. Addirittura Leclerc e Gasly, al loro esordio con le big, hanno avuto maggiore spazio durante tutto l’inverno. A vincere e straconvincere è invece lui, il finlandese tanto bistrattato durante la scorsa stagione, che guadagna ben 26 punti in virtù anche del punto extra per il giro veloce.
Proprio Vettel, invece, si rende protagonista di una prova al dir poco opaca. Parte senza un grande spunto, poi dagli specchietti retrovisori intravede il nuovo compagno di squadra, salvo chiuderlo e costringerlo a subire il sorpasso da Verstappen. Male allo spegnimento del semaforo anche il beniamino di casa Ricciardo: l’australiano va sull’erba per tentare sin da subito di risalire la classifica, poi un dosso spezza i sogni di gloria e anche l’ala anteriore. L’ex pilota Red Bull sarà poi costretto al ritiro al giro, deludendo le grandi aspettative che il circus intero nutriva su di lui. Bene, anzi benissimo il compagno di squadra Nicolas Hulkenberg, che mantiene viva l’eterna sfida per il quarto posto con la Haas grazie al suo settimo posto. Anche la scuderia americana viene costretta a concludere la gara con una sola vettura (Grosjean si ritira al giro ), con un ottimo Magnussen che conclude sesto.
Nei primi giri, a parte qualche errore di Leclerc accade veramente poco. Poi al giro 16 Vettel rientra per montare la gomma gialla. Il box mercedes fa altrettanto con Hamilton, ma dopo poche tornate è evidente come la scelta non paghi affatto. Bottas e Verstappen con gomma rossa tengono un ritmo costante e veloce, mentre l’inglese e il tedesco arrancano e non poco più dietro. La prima sosta per i primi due arriva circa dieci giri più tardi: il finlandese rientra primo e indisturbato, mentre l’olandese è quarto dietro i due campioni del mondo.
Hamilton e Vettel continuano a faticare, tanto che Verstappen, con la stessa gomma (ma più fresca) divora, giro dopo giro, i secondi di distacco dal tedesco. Al giro 31, infatti, arriva il sorpasso. È notte fonda per la Ferrari, ma ancora più per Vettel, che vedendo il compagno di squadra sopraggiungere dagli specchietti chiede al box “Perché vado così piano?”. Insomma basta questo team radio per sintetizzare la deludente gara della rossa e del 4 volte campione del mondo, mai come oggi così in crisi con la nuova vettura. Leclerc alla fine raggiunge proprio il compagno di squadra, senza però tentare il sorpasso a fine gara.
Chi tra i big può davvero sorridere a parte Bottas è dunque Verstappen. Il 33 è il primo pilota capace di portare il motore Honda a podio durante l’era ibrida. Prima fa di un sol boccone il 5 in Ferrari, poi, non contento, cerca di raggiungere anche Hamilton, distante solo 1 secondo e mezzo sotto la bandiera a scacchi. Male, anzi malissimo il compagno di squadra Gasly. Partito 17esimo tenta la rimonta grazie a una macchina tutto sommato in forma. Poi l’ottimo Kvyat si mette davanti dopo la tornata di pit-stop e non si scolla più. Per il russo è un ritorno in Formula 1 più che piacevole: arriva in zona punti, batte il compagno di squadra che aveva fatto meglio in qualifica e poi mette dietro la della squadra che 3 anni fa l’aveva silurato senza se e senza ma.
Grande soddisfazione, poi, anche per Lance Stroll. Come avevamo già detto il canadese deve dimostrare durante questa stagione di meritare un sedile al di là degli investimenti del padre. Dopo una qualifica davvero deficitaria è invece bravo a gestire le gomme, giungendo nono e soprattutto battendo Perez, partito 6 posizioni avanti in partenza. Raikkonen, per completare la situazione dei primi 10, conclude una gara con solidità e freddezza, concludendo all’ottavo posto. Il nostro Giovinazzi parte male e dopo aver cercato di infiammare una gara soporifera deve cedere al trenino che aveva creato per relegarsi in un anonimo 15esimo posto.
Nonostante le poche emozioni in pista, dunque, la parola d’ordine è stupore. Stupore per la prova eccellente di Bottas, perfetto e capace di zittire i detrattori che tanto l’avevano criticato durante la scorsa stagione. Stupore, conseguentemente, per Hamilton, che alla fine della gara si fa dare ben 20 secondi dal finlandese. Stupore, infine, per le Ferrari. La rossa dopo dei test sopra le righe viene costretta a leccarsi le ferite, e Vettel, protetto evidentemente dagli ordini di scuderia, vede sopraggiungere un compagno di squadra che senza gli errori iniziali avrebbe potuto anche trovarsi davanti. Il circuito di Melbourne è atipico e molto differente, ad esempio, dal prossimo GP del Bahrain. Sembra che le rosse possano dare molto di più e che questa sia stata una gara diversa da come dovrebbe andare il resto della stagione. Certo che concludere la prima gara sotto il podio dopo 5 anni che non accadeva fa molto male.
Francesco Mascali
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