Nel GP di Baku succede, come di consueto, di tutto, ma solo nelle fasi iniziali e finali della gara. Parte centrale avara di emozioni, con Verstappen che sembrava ben avviato verso i 26 punti. Poi il cedimento della posteriore destra manda tutto all’aria quando mancavano solo 4 giri, consegnando a Perez il comando della gara. Alla ripartenza succede di tutto, con Hamilton che va lungo alla prima curva e Gasly, Leclerc e Norris che lottano per il terzo psoto. Il messicano centra la seconda vittoria in carriera (la prima in Red Bull), accompagnato da Vettel (primo podio in Aston Martin) e Gasly (altro grande risultato in Alpha Tauri). Parziale delusione Ferrari vista la grande qualifica del sabato: le prestazioni della domenica calano vertiginosamente e Leclerc e Sainz chiudono in 4° e 8° posizione (il monegasco ha comunque lottato per il podio alla seconda ripartenza).
Al via Leclerc si difende bene e in top 10 rimane quasi tutto invariato. Quasi perchè Perez, partito 6°, alla fine del primo giro è già 4° (sopravanzati Sainz e Gasly). Il monegasco però non tiene a lungo e si fa passare dai 3 piloti dietro in pochi giri. Hamilton dunque comanda la gara, poi Verstappen e Perez. Al 10° giro la situazione è la seguente: Hamilton, Verstappen, Perez, Leclerc, Gasly, Sainz, Alonso, Tsunoda, Vettel, Bottas.
Proprio alla decima tornata Leclerc è costretto a rientrare: un piccolo disastro anche a causa del degrado delle gomme. Davvero peccato: i tifosi del cavallino rampante erano molto fiduciosi sul gp azero. Un giro dopo entra Sainz, al 12° Hamilton, il giro successivo Verstappen, infine Perez. L’olandese riesce nell’overcut grazie a un giro da qualifica, così come Perez. Vettel e Stroll non rientrano: il tedesco è leader al 19° giro (in cui si fermerà), mentre il canadese è quinto.
Proprio il figlio del magnate Lawrence, al giro 32 è il protagonista che ravviva la gara: cedimento della posteriore sinistra e botto poco prima di rientrare ai box. Entra la Safety Car ma nessuno dei piloti approfitta per il cambio gomme. Alla ripartenza (giro 36) Vettel (partiva 6°) supera prima Leclerc, poi Gasly, mentre Sainz sopravanza Ricciardo in nona posizione.
Davanti Verstappen cerca di lasciare il vuoto avanti a sè e a soli 4 giri dal termine, a qualche chilometro dalla vittoria (valevole 26 punti, visto il giro veloce) va a muro a causa del cedimento della posteriore destra. Un incidente molto simile a quello di Stroll. Regime di bandiera rossa e piloti tutti in pit con la seguente griglia in top 10: Perez, Hamilton, Vettel, Gasly, Leclerc, Tsunoda, Norris, Sainz, Ricciardo, Alonso.
Si riparte alle ore 16:51 per gli ultimi due giri di gara: Hamilton va lunghissimo alla curva uno e arriva ultimo. Errore non da lui. Gasly, Leclerc e Norris, invece, danno vita a una lotta per il terzo posto meravigliosa. Poco più giù Tusnoda si fa risucchiare e arriva solo settimo. Alla bandiera a scacchi è tripudio Perez. Questa la top 10 finale: Perez, Vettel, Gasly, Leclerc, Norris, Alonso, Tsunoda, Sainz, Ricciardo, Raikkonen.
Francesco Mascali
Fonte foto: Pagina Facebook Red Bull Racing
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