Franco Colomba, ex allenatore tra le altre di Reggina, Napoli, Parma, Cagliari e Bologna, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Voci di Città per fare il punto sulla sua carriera, sull’Italia e sulla situazione della Serie A. Ecco le sue parole.
Attualmente è senza panchina. Qual è il suo obiettivo per il futuro?
“L’obiettivo è sempre lo stesso, ossia trovare una squadra che possa garantire una stagione o mezza stagione, di solito mi è capitato di allenare squadre con tante difficoltà, come ad esempio ad Ascoli, a Bologna e a Parma. Spero di trovare una buona occasione, staremo a vedere.”
Lei ha allenato anche il Napoli. Sarri riuscirà a trovare il bandolo della matassa oppure il suo ciclo è finito?
“No, non credo che il ciclo di Sarri sia concluso. Ha avuto n qui tante difficoltà, tra cui soprattutto la mancanza di un centravanti vero. Quando macini gioco e non ottieni i frutti del tuo lavoro diventa tutto più difficile, ma sono convinto che con due o tre vittorie di fila si possa riagganciare al treno della Champions.”
Il Bologna quest’anno è partito bene, nonostante gli infortuni di Destro prima e Verdi poi. Donadoni è ancora
l’uomo giusto?
“Donadoni è al centro del progetto della società, ha un contratto lungo quindi questo vuol dire che c’è la voglia di far crescere questa squadra. Lo stanno facendo, hanno avuto qualche problema con i tanti infortuni e le squalifiche che hanno condizionato il rendimento, però credo che si tratti di un ciclo che andrà avanti ancora per diverso tempo.”
Com’è stata l’esperienza al Pune City, in India? Le piacerebbe tornare all’estero?
“Sì, è stata una bella esperienza, anche se in un calcio più indietro rispetto al nostro, con un campionato con otto squadre e che dura quattro mesi. So che l’anno prossimo vogliono allungare la durata del torneo aggiungendo altre due squadre, quindi direi che piano piano sta crescendo, ma è ancora lontano dall’essere un calcio competitivo. C’è grande volontà di perseguire questo sviluppo, ma il paese deve anche fare i conti con una povertà enorme. L’estero mi piacerebbe, credo che ormai come vengono tanti stranieri in Italia, anche noi italiani possiamo trasferirci all’estero ed esportare le nostre conoscenze calcistiche. Se mi capitasse l’occasione di allenare una squadra fuori dall’Italia, accetterei volentieri.”
Quale squadra le ha lasciato i ricordi migliori?
“I cinque anni trascorsi a Reggio Calabria hanno significato tanto per me. Abbiamo vissuto un periodo importante in Serie A e sono rimasto anche in B, dove abbiamo vinto il campionato. Direi che c’è stato un rapporto tra il Colomba allenatore e anche il Colomba uomo con tutta la città e questo ha contribuito al nostro momento magico.”
Qual è, invece, il giocatore più forte che abbia mai allenato?
“Ho avuto la fortuna di avere tanti ottimi calciatori e di tutti loro ho un buon ricordo. Quando parliamo del più bravo di tutti parliamo di Pirlo ed è abbastanza semplice intuirne il motivo. Già a vent’anni era un maestro di calcio e faceva cose eccezionali. È stato un leader silenzioso ma tecnicamente formidabile.”
L’Italia affronterà la Germania. Ventura darà continuità all’ottimo lavoro svolto da Conte?
“È chiaro che il ciclo di Conte sia ormai finito. Non credo che Ventura riproporrà l lo stesso modulo contro la Germania, potrebbe essere una cosa un po’ rischiosa. L’Italia è una squadra equilibrata ed ha due attaccanti moderni, Belotti e Immobile, che sono una spina nel fianco costante per gli avversari ed hanno bisogno di una squadra solida alle spalle e che li ispiri con palloni intelligenti. Con la Germania potrebbe essere una partita divertente, quando non ci sono punti in palio di solito manca lo spettacolo, ma quando c’è la Germania tutto si trasforma. Potrebbe essere un’occasione per entrambe le squadre per mettere in mostra magari qualcosa di nuovo, perché i cicli finiscono anche per gli altri, non soltanto per noi.”
Quest’anno la Serie A sembra piuttosto equilibrata. Ci si può aspettare qualche sorpresa oppure sarà una passeggiata per la Juventus?
“Non credo che per la Juventus sarà una passeggiata, perché gli anni passano per tutti. Da quando è andato via Conte ed è arrivato Allegri la squadra è pressoché la stessa, tranne qualche variazione, per cui i giocatori non sono più molto giovani ma sono cresciuti, soprattutto i membri del reparto arretrato, per cui direi che non sarà così semplice, anche perché ci sono squadre dietro alla Juventus che possono dire la loro. Penso alla Roma, ma anche l’Inter potrebbe rilanciarsi con il nuovo allenatore Pioli, il Milan sta crescendo, il Napoli lavora sulle sue certezze, che sono un gioco brillante e una manovra fluida, anche se deve trovare un centravanti, chiunque esso sia. Secondo me è un campionato ancora tutto da giocare.”
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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