Il secondo capitolo dell’avventura di Cristiano Ronaldo al Manchester United giunge al termine in maniera tutt’altro che memorabile. Se nell’estate 2009 il fuoriclasse portoghese lasciava i Red Devils per ben 94 milioni di euro, all’epoca cifra record del calciomercato, per accasarsi al Real Madrid, stavolta saluta Manchester dopo mesi di polemiche e prestazioni altalenanti. Alla vigilia del suo debutto ai Mondiali in Qatar col Portogallo, infatti, Cristiano Ronaldo ha trovato l’accordo col Manchester United per la rescissione del contratto con effetto immediato. Dopo essersi affermato proprio con la maglia dei Red Devils agli ordini di sir Alex Ferguson, il classe ‘85 ha scritto definitivamente la storia nei nove anni trascorsi al Real Madrid, per poi trasferirsi alla Juventus e fare ritorno al Manchester United nell’estate 2021.
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Quello che sembrava un gran colpo di mercato per i mancuniani, però, non ha sortito gli effetti sperati. Ronaldo ha vissuto una prima stagione molto positiva dal punto di vista individuale, mettendo a referto 24 reti in 38 presenze tra campionato e coppe, ma il club inglese non è riuscito nell’intento di tornare a competere per la vittoria della Premier League e si è arreso al cospetto dell’Atlético Madrid agli ottavi di finale di Champions League. Nella prima parte della stagione attualmente in corso, le cose sono decisamente peggiorate. Col nuovo allenatore Ten Hag, infatti, il rapporto non è mai decollato e CR7, abituato ad essere l’uomo copertina in tutte le squadre in cui ha giocato, si è ritrovato a ricoprire il ruolo di comprimario, venendo spesso e volentieri escluso dall’undici titolare o addirittura relegato in tribuna.
L’intervista rilasciata al giornalista britannico Piers Morgan appena una settimana fa, di fatto, rappresenta la definitiva rottura tra Ronaldo e il club che gli ha dato modo di imporsi definitivamente nel calcio che conta. A 37 anni (ne compirà 38 il 5 febbraio), dunque, CR7 pone definitivamente fine alla sua esperienza col Manchester United, il cui bilancio è tutto sommato da incorniciare: per lui, infatti, 346 presenze, 145 gol e dieci trofei, tra cui 3 Premier League, una Champions League e un Mondiale per club, in poco più di sette anni. La scorsa estate, il suo procuratore Jorge Mendes ha provato a piazzarlo un po’ ovunque in Europa, senza successo.
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L’ingaggio faraonico (circa 25 milioni di euro l’anno) lo rende poco appetibile anche per i più grandi club europei. Quale sarà la prossima tappa della carriera di Ronaldo? Il portoghese, si sa, è molto competitivo e potrebbe anche decidere di accettare uno stipendio inferiore a quello che percepiva in Inghilterra per restare in Europa e continuare a competere ad alti livelli. Non è da escludere, però, la pista che porta agli Stati Uniti d’America, con l’MLS che da tempo lo corteggia. In ogni caso, in questo momento CR7 è focalizzato esclusivamente sul Mondiale in Qatar (il quinto in carriera dopo Germania 2006, Sudafrica 2010, Brasile 2014 e Russia 2018), con l’obiettivo di portare il Portogallo per la prima volta sul tetto del mondo e chiudere nel migliore dei modi la sua carriera nella Coppa del mondo.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: Eurosport.com
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