Clamoroso quel che sta accadendo in casa Milan. Ventiquattr’ore dopo aver chiuso il campionato con una vittoria per 3-1 col Verona a San Siro, occasione in cui Zlatan Ibrahimović ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi dal calcio giocato, infatti, i rossoneri si separano da Paolo Maldini e Frederic Massara, rispettivamente direttore tecnico e direttore sportivo del club meneghino, come riporta l’esperto di calciomercato Fabrizio Romano e lo stesso Milan in un comunicato ufficiale sul proprio sito. La decisione è stata presa dal proprietario Gerry Cardinale, non soddisfatto dei risultati conseguiti dal Milan quest’anno tra campionato (quarto posto con 70 punti), Champions League (semifinali per la prima volta dal 2007), Coppa Italia (sconfitta col Torino agli ottavi di finale) e Supercoppa italiana (ko per 3-0 con l’Inter).
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Nonostante ciò, il tecnico Stefano Pioli, che ha un contratto fino al 30 giugno 2025, non sarebbe a rischio e dovrebbe restare alla guida dei rossoneri anche nella prossima stagione. La proprietà statunitense non avrebbe gradito nemmeno gli investimenti della scorsa estate, che non hanno portato i frutti sperati. Appena 2 gol e un assist in 36 partite per Origi, messo sotto contratto con un quadriennale da quattro milioni e mezzo, mentre De Ketelaere, pagato 35 milioni di euro, non è riuscito a lasciare il segno, mettendo a referto soltanto un assist in 40 presenze.
Maldini e Massara hanno iniziato a rilanciare il Milan nel 2019, prendendo una serie di scelte vincenti che hanno permesso al club rossonero di tornare in alto dopo svariati anni bui. Il 9 ottobre 2019 arriva Stefano Pioli in panchina, il 27 dicembre fa ritorno a Milano Zlatan Ibrahimović. I due sono tra i principali artefici della qualificazione in Europa League, mentre l’anno seguente il Milan torna in Champions League a distanza di sette anni e nel 2021-2022 si aggiudica contro ogni pronostico lo Scudetto dopo undici anni di attesa, scavalcando al primo posto l’Inter dopo una cavalcata da incorniciare (sedici risultati utili consecutivi dal 23 gennaio al 22 maggio).
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Con Maldini e Massara, il Milan non è soltanto tornato a competere ad alti livelli, ma lo ha anche fatto tenendo sempre i conti in ordine e puntando su numerosi giovani talenti che si sono rivelati sin da subito scommesse vincenti (i vari Leão, Tomori, Tonali, Kalulu) e veterani che hanno permesso al club di tornare ad avere una mentalità vincente. Tra questi, Ibrahimović a parte, spicca Olivier Giroud. Oltre a ciò, i rossoneri non hanno accusato più di tanto le partenze di tanti giocatori apparentemente insostituibili, su tutti Donnarumma, Romagnoli, Kessié e Çalhanoğlu. Il portiere italiano, che in molti ritenevano impossibile da rimpiazzare, è stato egregiamente sostituito da Mike Maignan, uno dei migliori acquisti della storia del Milan per rapporto qualità prezzo (appena 15 i milioni versati dai rossoneri nelle casse del Lille per accaparrarsi il fenomenale portiere francese).
Dopo aver lavorato con la proprietà del fondo d’investimento statunitense Elliott Management Corporation di Paul Singer, Maldini e Massara erano stati confermati nei rispettivi ruoli di direttore dell’area tecnica e direttore sportivo anche dalla nuova proprietà, sempre americana, di RedBird Capital Partners, guidata da Gerry Cardinale. Entrambi avevano un contratto valevole fino al 2024, ma la proprietà ha deciso di sollevare entrambi dall’incarico con un anno d’anticipo. A sostituirli saranno l’attuale amministratore delegato Giorgio Furlani e il capo scouting Geoffrey Moncada.
Dennis Izzo
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