Siamo ritornati con le ultime partite d’andata degli ottavi di finale della Champions League. Questa settimana vediamo impegnate le due squadre più sorprendenti del nostro campionato per il loro percorso europeo: Lazio e Atalanta. Entrambe le italiane incontrano due tra gli organici più forti al mondo come Bayern Monaco e Real Madrid.
All’Olimpico di Roma arriva una squadra che non ha proprio bisogno di presentazione: il grande Bayern Monaco! L’impegno appare subito alquanto gravoso, quasi proibitivo. Tuttavia, se Simone Inzaghi deve fare a meno di qualche assenza in difesa, i baveresi, per la trasferta italiana, hanno a disposizione appena diciassette calciatori. Forse si tratta del momento più difficile della gestione Flick, sia per il numero degli indisponibili sia per i diversi passi falsi nel campionato tedesco.
Molto presto, però, le speranze dei biancoazzurri di trovare un Bayern Monaco in crisi svaniscono: i tedeschi impattano il match con una cattiveria agonistica e una forza atletica impressionante. Al 9′, per di più, Musacchio si rende protagonista di un pasticcio (retropassaggio corto e lento) che mette davanti la porta Lewandowski, il polacco salta Reina e segna il più facile dei suoi tanti gol in carriera. La Lazio fatica a reagire a al duro colpo, Immobile e compagni sembrano impotenti dinanzi allo strapotere dei tedeschi. Poco dopo il quarto d’ora di gioco, c’è un contatto sospetto tra Milinkovic Savic e Boateng nell’area (o forse al limite) della squadra ospite, il direttore di gara Grinfeld e il Var non sanzionano nulla.
Al 23′, prima Davies e poi Goretzka escono benissimo dal pressing biancoceleste, il centrocampista tedesco serve la palla al classe 2003 Musiala, che prende la mira e, dal limite d’area, segna il suo primo gol in Champions League. Con questa rete, il diciasettenne diventa il calciatore inglese più giovane a scrivere il proprio nome nel cartellino dei marcatori, superato Oxlade Chamberlain.
A cinque minuti dalla fine del primo tempo, Coman fa tutto da solo: il francese scatta per quaranta metri e calcia in porta; il tiro viene inizialmente ben parato da Reina, ma sulla respinta arriva il compagno di reparto Sanè che spinge agevolmente la palla in porta.
Facile immaginare che concludere la prima frazione di gioco sotto di
tre gol non fosse neanche
nel peggior incubo di mister Inzaghi, eppure
fino a quel momento la sua squadra non è mai stata all’altezza dei
campioni d’Europa in carica.
Il secondo tempo non ha un migliore inizio: Sanè, al primo minuto,
mette in mezzo all’area avversaria una palla velenosa che Acerbi
“trasforma” in uno sfortunato autogol. Non una prestazione da ricordare per l’intero reparto difensivo della Lazio. È proprio questa ennesima sventura difensiva, però, che sembra sbloccare mentalmente i calciatori laziali di maggior estro. Al 49′Correa salta tre avversari e realizza la marcatura che accorcia le distanze tra i due
club. Qualche istante successivo, sempre l’argentino scambia con Immobile e calcia con il piattone, ma Neuer, neanche a dirlo, si fa trovare pronto.
Al 80′, Reina, in fase di possesso, sbaglia il tocco e alza una parabola; Lewandowsi la mette giù e calcia centrando in pieno il portiere ex Milan. Seppur non abbia trovato il gol, la giocata del
campione polacco è da rifarsi gli occhi.
L’incontro termina con il risultato di 1 a 4 per i bavaresi, i quali, in tal modo, hanno praticamente archiviato il passaggio al prossimo turno della Champions League. È vero che il gioco del calcio ci ha regalato grandi sorprese, eppure questa volta la missione remuntada
della Lazio appare alquanto difficile, al limite della fantascienza.
Al Gewiss Stadium arriva il Real Madrid di Zidane. L’allenatore francese non può contare sui due uomini simbolo: il capitano Sergio Ramos e il fuoriclasse Karim Benzema. Dall’altra parte i nerazzurri si schierano in campo con Zapata e Muriel, i quali, secondo Gasperini, potevano mettere in difficoltà la difesa dei blancos.
Al 16′ gli ospiti creano una trama di gioco bellissima che si conclude con Mendy lanciato verso la porta bergamasca, ma il calciatore francese viene fermato da Freuler fallosamente. L’arbitro tedesco Stieler sorprende tutti ed espelle il calciatore dell’Atalanta, valutando questo contatto come da ultimo uomo.
Da questo momento in poi per la Dea diventa molto difficile. A metà primo tempo Nacho Fernandez si trasforma in Sergio Ramos e salta tutta la difesa avversaria, per fortuna per Gollini la sua conclusione termina in fallo laterale.
Al 30′ capitan Toloi e compagni devono fare a meno anche di Zapata, il quale esce per una contrattura al quadricipite. Al suo posto entra Mario Pasalic.
Al 40′ Isco si inventa un passaggio d’esterno con tunnel incluso per Vinicius, il calciatore brasiliano calcia da ottima posizione, tuttavia il piede di Pessina evita il peggio. Ottima partita del centrocampista ex Verona, il quale si è sacrificato molto in fase difensiva sostituendo l’espulso Freuler. Durante i minuti di recupero del primo te
mpo Varane stacca di testa e questa volta deve sporcarsi i guantoni il numero novantacinque nerazzurro.
Nel secondo tempo il copione della partita non cambia: il Real Madrid attacca e l’Atalanta pronta a ripartire in contropiede. Al 48′ la conclusione di punta di Modric esce di poco. Neanche dieci minuti dopo, Vinicius riceve una palla dentro area di rigore e sembra calciare malamente fuori, in realtà è miracoloso l’intervento di Gosens
Quando la partita sembrava concludersi verso il pareggio, un calcio d’angolo dei blancos si conclude con il tiro da fuori di Mendy con il destro, il quale dovrebbe essere il suo piede debole, che si conclude alle spalle di Gollini.
L’incontro termina con una vittoria importantissima di Vazquez e compagni. Nonostante la sconfitta, bisogna elogiare la partita difensiva dei calciatori dell’Atalanta. La squadra bergamasca, difatti, ha dimostrato di potersela giocare la qualificazione al Bernabeu.
Il primo turno dell’andata di Champions League porta solo sconfitte per le squadre italiane. Anche se parliamo di partite totalmente diverse una dall’altra, ora bisogna vincere per continuare il proprio viaggio europeo.
Toti Pulvirenti
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