Che potesse essere una serata di Champions League da pazza Inter lo si era capito, dopo appena trenta secondi, con il gran gol di tacco di Marcus Thuram. L’attaccante francese trasforma in rete un cross basso dal fondo, colpendo a freddo un Barcellona impreparato. Venti giri di lancette più tardi, il raddoppio interista con una straordinaria acrobazia di Denzel Dumfries (capopopolo dei nerazzurri ieri sera), è un chiaro segnale di belligeranza nei confronti dei blaugrana. I campioni d’Italia in carica non sono arrivati al Montjuic per deporre le armi.
Sotto di due reti dopo appena venti minuti, come accaduto nella semifinale d’andata di Copa del Rey contro l’Atletico Madrid, il Barcellona si sveglia dal torpore iniziale e comincia a fare sul serio. Nella fattispecie, gioca una seconda metà di prima frazione con una qualità e un’intensità offensiva che mette l’Inter alle corde. Prima, il fenomeno Lamine Yamal (autore di una prestazione clamorosa) e, poi, Ferran Torres confezionano le reti con le quali il Barça rimette subito in equilibrio il risultato.
Azione del primo gol dell’Inter con Marcus Thuram che segna di tacco
I ritmi sono alti, la partita davvero divertente. La formazione di Hans Flick, dopo lo shock dei primi minuti, tiene in mano il ritmo della partita. Muove la palla velocemente da destra a sinistra. Si affida alle giocate di un, a tratti, illegale Yamal che rompe qualsiasi raddoppio della difesa nerazzurra. Dall’altro lato, la squadra di Simone Inzaghi è consapevole della forza degli avversari ma, anche, della propria. Il doppio vantaggio iniziale, seppur ripreso nel giro di un quarto d’ora, fa capire alla formazione italiana che la difesa blaugrana è attaccabile.
A tal riguardo, nel finale di primo tempo, la retroguardia del Barcellona perde per infortunio Jules Kounde. Giusto uno, o due, giri di orologio dopo, arriva un altro infortunio. Questa volta in casa Inter. Questo ancora più pesante. Si accascia a terra Lautaro Martinez. Il capitano interista stringe i denti per arrivare all’intervallo ma sa che non può continuare la sua partita. D’altronde, sia il Barça che i nerazzurri sono due delle squadre che hanno giocato di più in stagione e, arrivati a maggio, le fatiche si fanno sentire. Specialmente per chi, praticamente, le partite le gioca tutte.
Esultanza Lamine Yamal, Barcellona – Foto: Champions League (X)
Visto com’era finito il primo tempo, ci si aspettava una seconda frazione tutta di marca blaugrana. Ma, così, non è stato. Taremi prende il posto di Lautaro in attacco. Araujo entra al posto di Gerard Martin con Inigo Martinez che scala sulla fascia sinistra per cercare di contenere (con scarsi risultati) le avanzate di Dumfries. I due allenatori, forzati dagli infortuni, disegnano un nuovo scacchiere per il secondo tempo. E la mossa sicuramente più efficace è quella che manda in campo Carlos Augusto. L’esterno brasiliano, prende il posto di Dimarco dopo 55 minuti, offrendo maggior copertura difensiva ma anche una buona gamba in fase di ripartenza.
Difatti, la ripresa dell’Inter è davvero ottima in entrambi le fasi: sia difensiva che offensiva. In particolar modo, la squadra di Simone Inzaghi riesce a imbastire delle ottime trame di gioco colpendo con gli inserimenti alle spalle la difesa del Barcellona apparsa in difficoltà.
Denzel Dumfries (Inter), Player of the Match
Non a caso, superata di poco l’ora di gioco, i nerazzurri ritornano in vantaggio, ancora da calcio d’angolo, ancora con Dumfries. Ancora una volta, però, la loro gioia dura veramente poco. Il Barcellona risponde subito. Questa volta con Raphinha, con una schema da corner che porta il brasiliano a scagliare un tiro potente da fuori area. La palla, prima, rimbalza sulla traversa, poi, sulla testa di un incolpevole Sommer che involontariamente si butta da solo la palla in porta.
La partita continua a essere divertente. Spettacolare. Con le due squadre che danno tutto per provare a prendersi un piccolo vantaggio nella semifinale d’andata di Champions League in vista del ritorno di martedì sera a San Siro. Nel finale, il Barcellona sembra leggermente stanco. L’Inter non è da meno, ma prova a sfruttare gli spazi che concede la difesa blaugrana. In un’occasione, ne approfitta pure, andando a segno con Mkhitaryan. Un’azione simbolo del calcio di Simone Inzaghi che viene rovinata solamente dal VAR. Il centrocampista armeno, infatti, si trovava in posizione di fuorigioco. Ma un fuorigioco talmente millimetrico che, se avesse portato le scarpe di una misura in meno, probabilmente, sarebbe risultato in gioco.
Si arriva così al triplice fischio finale con il punteggio di 3-3. Un pareggio pirotecnico tra due squadre diverse, con un modo di giocare a calcio quasi agli antipodi, ma ugualmente forti. Il Barcellona quando attacca fa paura. Possesso palla di qualità e giocate fenomenali degne dei propri interpreti. Fra tutti, quel fenomeno di 17 anni chiamato Lamine Yamal che ha fatto impazzire la difesa avversaria. L’Inter si dimostra l’avversario peggiore da incontrare per il Barça. I nerazzurri sanno compattarsi e, quando ripartono, sfruttano gli spazi lasciati liberi dai blaugrana.
In poche parole, il Barcellona è fenomenale ma dietro presenta alcune lacune. L’Inter è una squadra con la S maiuscola. Il risultato è una partita che ha regalato spettacolo al mondo intero. Una semifinale d’andata che lascia ancora tutto aperto in vista del ritorno. Il destino delle due squadre si scoprirà martedì sera a San Siro. Entrambe ci arrivano con grande consapevolezza dei propri mezzi ma, anche, di quelli dell’avversario. È tutto tranne che una lotta impari. In palio, la finale della Champions League. Solo una riuscirà a staccare il biglietto per Monaco di Baviera.
Fonte Foto in Evidenza: Inter (X)
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