Dopo un’andata all’insegna del dominio nerazzurro, stasera è andata in scena la semifinale di ritorno di Champions League tra Inter e Milan. Tra ritorni importanti e conferme necessarie di formazione, c’erano tutti gli ingredienti per un match ad alta tensione vista la grande posta in palio, la tanto agognata finale di Istanbul. Andiamo a vedere cos’è successo nel dettaglio.
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Mister Pioli ha ritrovato dal primo minuto Leao e ha preferito Thiaw al posto dell’esperto Kjaer, mentre Inzaghi ha riproposto lo stesso 11 mandato in campo all’andata. Nonostante un avvio piuttosto macchinoso, il Milan prova ad essere leggermente più propositivo, d’altro canto era loro interesse.
La prima occasione cade sul destro di Diaz, il quale riceve un assist perfetto di Tonali dopo una bella cavalcata sul versante sinistro, ma impatta la palla debolmente e non impensierisce Onana. I nerazzurri interpretano al meglio un primo tempo di contenimento, in particolare grazie all’ottima prova di Calhanoglu e Barella in mezzo al campo.
Si doveva rivedere all’opera il tanto atteso Leao, ma giustamente l’ala portoghese non sarebbe mai stata al 100% e lo dimostra pure l’atteggiamento in campo: unico evento da segnalare è la seconda occasione da gol, firmata proprio da lui, il quale dopo aver lasciato dietro Darmian, salta Acerbi ma schiaccia troppo il mancino e la palla esce fuori rasente il palo. Nel finale arriva una gran parata di Maignan su Dzeko su palla inattiva, poi succede poco altro in un primo tempo che vede l’infortunio di Mkhitaryan.
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Il Milan cerca anche nella ripresa la solita costruzione dal basso, ma ciò che non convince del Milan è la scarsa verticalità e apporto delle fasce, che hanno assecondato il costante e ben fatto raddoppio dei giocatori dell’Inter, in evidente stato di ottima forma fisica.
Ci si ritrova a vivere una ripresa in cui i rossoneri smettono di provarci con convinzione e l’Inter, dal canto suo, inizia ad alzare il baricentro e mettere la difesa avversaria in difficoltà. Paradossale come i primi cambi li effettui Inzaghi, nonostante il risultato di vantaggio e Pioli nulla fino ad allora. La partita inizia ad innervosirsi, giocatori come Krunic, Messias (quasi mai in partita) in evidente stato di stallo fisico, patiscono le risalite nerazzurre.
La rete che decide il match arriva dopo una strana mischia in aria di rigore dove sono coinvolti Correa, Lukaku, Kalulu e Tomori: dopo un batti e ribatti, Lukaku, spalle alla porta, si ritrova l’assist per Martinez che batte con un sinistro preciso Maignan sul primo palo. Questo gol mette la parola fine ad un match praticamente scritto, merito sicuramente di una difesa dell’Inter impeccabile, così come le altre fasi ma forse colpa di un Milan estremamente rinunciatario e quasi sfiduciato.
Brutta sconfitta per la squadra di Pioli che ora dovrà buttarsi sul campionato cercando di rincorrere la qualificazione Champions League; l’Inter vola meritatamente in finale aspettando la sua rivale che uscirà tra il Manchester City e il Real Madrid.
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Fonte foto: Inter Twitter
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.