Atmosfera fantastica quella del San Siro in occasione della semifinale di Champions League di andata tra Milan ed Inter. Ennesimo scontro stagionale tra le squadre milanesi che stavolta, dopo ben 20 anni, si giocano l’accesso alla tanto agognata finale. Andiamo a vedere cos’è successo nel match.
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I due allenatori conoscono a memoria il sistema di gioco della squadra avversaria, ma in questo preciso momento sportivo, i nerazzurri sono sicuramente più in forma e la partita dice altrettanto. Pioli ha dovuto, come preannunciato, rinunciare al suo uomo chiave Leao (in dubbio anche per la partita di ritorno), facendo affidamento al buon Saelemeakers, con la formazione tipo.
L’Inter sin dalle prime battute domina la manovra di gioco con le aperture sulle fasce e le verticalizzazioni. La partita si sblocca all’improvviso su un calcio d’angolo di Calhanoglu: il turco trova magistralmente una gran girata mancina di Dzeko (per distacco il migliore dei suoi), che anticipa Calabria (forse da rivedere il miss-match fisico tra i due per i rossoneri) ed insacca Maignan.
Come se non bastasse qualche minuto dopo Di Marco, su impostazione dal centro sinistra, si ritrova campo per poter mettere un cross rasoterra arretrato, Martinez lascia passare il pallone trovando l’inserimento perentorio di Mkhitaryan, il quale dribbla un difensore e sigla lo 0-2.
Buio totale per il Milan, in totale balia degli avversari: i rossoneri perdono Bennacer per infortunio e rischiano di subire il terzo gol su rigore di Kjaer, poi revocato dopo un controllo del Var. Attenzione anche ad una possibile trattenuta di Acerbi in aria nerazzurra su Giroud, non segnalata. E si va negli spogliatoi con un netto dominio dell‘Inter.
An incredible 45 minutes for Inter ⏱️#UCL pic.twitter.com/zJ4uvIezmZ
— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) May 10, 2023
Nella ripresa la squadra di Inzaghi sembra dare l’impressione di voler provare a controllare il match, mentre il Milan prova ad alzare il baricentro, ma non riesce ad essere incisivo (brutta partita di Hernandez su tutti, quasi mai pericoloso).
Il cambio di Origi e Thiaw per Saelemaekers e Kjaer riaccende, seppur lievemente, gli animi dei padroni di casa, in particolare grazie all’attaccante belga, il quale si rende pericoloso con qualche incursione sulla fascia, ma scarsamente supportato su quel lato.
La prima vera occasione per il Milan è opera di Tonali che prende il palo dopo una buona azione rifinita da Diaz (un’altra buona occasione è stata un clamoroso rigore in movimento sciupato da Messias). I nerazzurri contengono le deboli sortite rossonere, senza mai andare in affanno: si tratta di una vera debacle del Milan, perchè si può giustificare un assenza importante, ma l’atteggiamento sfiduciato di alcuni giocatori in campo è stato piuttosto evidente.
Ci si giocava una partita importante, seppur si sia trattata di un’andata e ancora può succedere di tutto, ma l’Inter ha sicuramente dimostrato di meritarsi questa posizione e ha vinto meritatamente. Tra 6 giorni nel match di ritorno si conoscerà chi delle due milanesi riuscirà ad andare in finale di Champions League ad Istanbul.
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Fonte foto: Inter Twitter
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.