Ci eravamo lasciati con la vittoria del Bayer Monaco della Champions League ed oggi ci ritroviamo a commentare l’inizio della nuova edizione di questa competizione. Ad eccezione della Lazio che prende il posto del Napoli, le altre tre squadre italiane qualificate rimangono le medesime dello scorso anno: Juventus, Inter e Atalanta. La domanda è sempre la stessa: riusciranno le quattro squadre a qualificarsi agli ottavi?
La Lazio, che non giocava in Champions League dal 2007, affronta il Borussia Dortmund, una squadra che milita in questa competizione europea ormai da anni. I due organici più forti del girone F si affrontano alla prima partita, test importantissimo per Simone Inzaghi, il quale deve riscattarsi dal brutto inizio di campionato. Il mister Favre schiera la formazione titolare con un tridente da sogno, composto da Haaland, il capitano Marco Reus e Jadon Sancho.
I tedeschi, però, si mettono subito in difficoltà sbagliando un disimpegno difensivo e Correa ne approfitta per consegnare la palla a Ciro Immobile, che, freddissimo, segna e regala il vantaggio ai suoi.
Al 14’ Patric trova un bel passaggio filtrante ancora per il detentore della scarpa d’oro, che, questa volta, non riesce a superare Hitz.
Il Borussia si fa vedere in avanti solo dal 21’ minuto, quando un velo geniale di Haaland innesca Guerriero, che si lascia ipnotizzare da Strakosha: grande parata del portiere albanese. Nella stessa trama di gioco parte il contropiede dei padroni di casa, i quali si rammaricano del gol sbagliato da Correa a tu per tu con il portiere tedesco. Dal conseguente angolo, però, Luiz Felipe spizza la palla, che finisce nella testa di Hitz ed entra in rete. La UEFA assegna l’autogol all’estremo difensore del Borussia Dortmund. I nerogialli non ci stanno e rispondono con un’altra grande occasione declinata dal neoarrivato Meunier.
L’ultimo squillo degno di nota del primo tempo è rappresentato da una conclusione direttamente da calcio d’angolo di Luis Alberto. Questa volta, Hitz si fa trovare pronto.
Nei secondi quarantacinque minuti la trama non cambia: gli ospiti provano a fare il gioco e la Lazio, già in vantaggio due gol, aspetta e tenta di far male con le ripartenze. La prima paura per gli uomini di Inzaghi arriva quando, al 50’, Haaland dribbla tutta la difesa biancoceleste e sfodera un tiro parato ancora da Strakosha. Il gigante buono in maglia numero 11, però, timbra il cartellino al 70’ con una grande conclusione su suggerimento di Reyna. Al 76’ finisce virtualmente il match, grazie a un’azione strabiliante di Luis Alberto e Immobile; il bomber italiano trova solo Akpa Akpro, che segna il gol del 3 a 1. Storia romantica per questo giovane centrocampista, il quale due anni fa era svincolato e ora ha realizzato, addirittura, il sogno di debuttare in Champions League.
Una grande notte europea per la Lazio e una rivincita con stile per Ciro Immobile, che era stato etichettato in questi giorni dalle testate giornalistiche come uno dei peggior acquisti del Borussia Dortmund degli ultimi 10 anni.
La Juventus di Pirlo protagonista all’esordio in Champions League in una trasferta potenzialmente insidiosa. Il mister italiano deve fare a meno dell’asso portoghese Cristiano Ronaldo (fuori per Covid 19) e deve gestire un Dybala non ancora in piena condizione, che, non a caso, parte dalla panchina.
Al 11’ il neoacquisto Chiesa approfitta di un ottimo passaggio di Ramsey per aggirare la difesa avversaria e tirare in porta, ma Brushchan si fa trovare pronto. I bianconeri sfiorano la rete poco dopo su un calcio d’angolo, quando il portiere ucraino smanaccia la sfera e Chiellini non riesce ad approfittarne divorandosi una clamorosa palla gol. Non una notte da ricordare per il difensore italiano, costretto ad uscire al 19’ per l’ennesimo fastidio muscolare. La Juventus non gioca una grande prima frazione, anche se ci prova pure al 34’, con una nuova invenzione del gallese Ramsey che innesca il tacco di Kulusevsky ben respinto da Brushchan,.
Nel secondo tempo la Juve cambia decisamente regime. Al 46’ Chiesa, dopo aver saltato due uomini, serve Ramsey, che con una sfonda di tacco “offre” il tiro a Kulusevsky. Tiro respinto dal portiere avversario e ribattuto prontamente in rete da Alvaro Morata. La Dinamo non sembra capace di rispondere con forza al ritmo della squadra ospite e l’unico tiro degno di nota si vede al 75’, quando Sydorchuk ci prova al volo. Troppo poco per impensierire Sczsesny, che, infatti, para tranquillamente. Al 84’ Cuadrado si inventa un’azione personale conclusa con un perfetto cross per il bellissimo colpo di testa del numero nove spagnolo, che firma il raddoppio e chiude, di fatto, la partita.
Nonostante tutte le difficoltà, buona la prima partita europea della Juventus di Andrea Pirlo.
L’Inter deve approfittare del clamoroso k.o. casalingo del Real Madrid contro lo Shaktar Donetsk. Conte schiera il solito 3-5-2 con il debutto di Darmian da esterno destro e la titolarità di Eriksen e Sanchez. I tedeschi rispondo con un 4-2-3-1 nel quale, tra i tre trequartisti, il punto di riferimento è il figlio d’arte Thuram.
Nel primo tempo, la partita segue una linea piatta, ritmo blando senza troppi capovolgimenti di campo. I padroni di casa non riescono ad avere la stessa propensione offensiva dimostrata in campionato, grazie anche alla forte fisicità degli uomini di Rose. Al 13’ il centrocampista danese Eriksen sporca i guantoni di Sommer con una punizione dai 30 metri non troppo pericolosa. La vera occasione arriva al 40’ dal binario Sanchez-Lukaku: il belga punta Gunter, ma il tiro diagonale finisce fuori di poco.
Nel secondo tempo, il ritmo del match cambia totalmente, le squadre si scoprono e succede di tutto.
AL 48’ Vidal incanta per Lautaro Martinez, l’argentino, pur con una sponda di testa imprecisa, riesce a raggiungere Darmian, il quale, grazie a un rimpallo, fa arrivare la palla a Romelu Lukaku che trasforma in rete. Al 60’, però, il centrocampista cileno commette in area un fallo ingenuo sul numero 10 francese della squadra ospite. L’arbitro, inizialmente, sembra voler fare continuare, ma, poco dopo, sollecitato dall’intervento del Var, assegna il calcio di rigore. Dagli undici metri trasforma l’algerino Bensebaini.
Al 67’ l’Inter tenta di rispondere con un tiro da fuori di Eriksen che esce di poco sopra la traversa. Al 82’ a colpire il palo è il Lautaro Martinez, con una spettacolare conclusione al volo propiziata da un preciso suggerimento di Darmian. Nella stessa azione lancio chirurgico di Neuhaus per Hoffman, che batte Handanovic e porta in vantaggio i suoi. Lungo check del Var per controllare la posizione di partenza del centrocampista destro al momento del tocco sospetto di Plea, ma a tenerlo in gioco è Vidal. A evitare la sconfitta è ancora un tap-in da calcio d’angolo di Romelu Lukaku.
L’Inter, considerando il risultato dei blancos, spreca un’enorme occasione, con la sensazione di un dèjà vu continuo nel proprio percorso in Champions League
C’era curiosità di vedere la risposta della squadra di Gasperini dopo la performance da dimenticare di Napoli. I bergamaschi si affidano al tridente pesante con Alejandro Gomez dietro le due punte Zapata e Muriel.
Al 15’ Freuler imbuca proprio per Zapata che spara sul palo. L’attaccante colombiano, però, non se lo fa ripetere due volte e al 26’ approfitta di una deliziosa sfonda di Romero per segnare il primo gol della serata. Al 33’ Cajuste salta tutto il centrocampo bergamasco per poi consegnare il pallone a Mabil, il quale si vede evitare il gol del pareggio solo grazie all’intervento di Sportiello.
Ci prova il Midtsylland, ma l’ennesima bellissima azione dell’Atalanta viene culminata da un tiro pazzesco di Papu Gomez che scheggia la traversa ed entra in rete. Al 42’ ancora i bergamaschi in avanti con un tiro di Zapata non irresistibile, però il maldestro intervento di Hansen permette la spaccata di Muriel e il 3-0 per gli uomini di Gasperini. Quest’ultimi avrebbero pure la possibilità di segnare il quarto gol con Freuler, il quale cestina l’occasione procuratasi da un forte pressing.
Nel secondo tempo si mischiano le carte con diversi cambi, i quali permettono il riposo ai calciatori più impegnati fino a questo momento. Proprio i neoentrati sono protagonisti al 75’: scambio pazzesco tra Pasalic e Ilicic, il quale riesce aa arrivare alla conclusione pericolosa che viene prima rimpallata dal portiere e poi dal palo. Al 88’ a prendersi la scena è Myranchuk, che prima stoppa col destro e poi trasforma un gol pazzesco di sinistro.
Nonostante le condizioni climatiche presenti in Danimarca , serata da incorniciare per l’Atalanta che ritrova il sorriso e tanti gol. A differenza dello scorso anno, la società di Percassi è partita con il piede giusto in questa Champions League.
Toti Pulvirenti
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