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Champions League: la Juventus vince facile, ok la Lazio. Inter a Atalanta nei guai!
05 Novembre 2020
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Champions League: la Juventus vince facile, ok la Lazio. Inter a Atalanta nei guai!

Home » Voci di Sport » Champions League » Champions League: la Juventus vince facile, ok la Lazio. Inter a Atalanta nei guai!
6 minuti (tempo di lettura)

La terza partita dei gironi di Champions League è già un giro di boa per molte squadre. A complicare la situazione contribuisce il caos tamponi, che dopo la falsa positività di Hakimi, si è manifestato anche in casa Lazio durante questa giornata.

 

Real Madrid-Inter:

Sulla carta si affrontano le due squadre più forti del girone, anche se, in realtà, al terzo turno di questa Champions League entrambe le squadre non hanno ancora trovato la prima vittoria. Prima del calcio d’inizio, quindi, per Antonio Conte e Zidane vi è un solo imperativo: vietato sbagliare.

Il tecnico italiano deve fare a meno di Romelu Lukaku per un problema muscolare, mentre il mister francese ha a disposizione la migliore formazione possibile (tra i titolari si rivede Haazard). Proprio il belga, al quarto minuto, perfora la difesa ospite e serve Asensio che, dal dischetto d’area, sfodera un tiro ben parato da Handanovic.

Al 10’ arriva la risposta dell’Inter: Hakimi trova Perisic, il croato mette un uomo a terra e inventa un cross sul quale Barella colpisce la traversa. I nerazzurri ci credono e continuano a provarci al 14’, quando Lautaro Martinez, nella fascia esterna, lotta con Sergio Ramos e, grazie a una sponda centrale ben fatta, propizia un gran tiro di Vidal che esce di poco!

Al 25’ Hakimi sbaglia goffamente il retropassaggio ad Handanovic e Benzema, smarcando il numero uno ospite, insacca in rete. De Vrij e compagni si lamentano di una possibile spinta di Mendi ai danni del calciatore marocchino, tuttavia il direttore di gara e il Var confermano il gol del vantaggio degli uomini di casa.

Passano solo sette minuti e arriva il raddoppio dei padroni di casa: traversone di Kross da calcio d’angolo e Sergio Ramos, di testa, schiaccia il pallone in rete: gol numero cento per il difensore spagnolo con la maglia dei blancos, un giocatore extraterrestre!

Al 35’ Barella incanta con un grande assist di tacco per la girata e il gol di Lautaro Martinez, che riduce così le distanze tra le due squadre. Si va al riposo.

I primi venti munti del secondo tempo sono di totale equilibrio, fin a quando, al 66’, la puntata di Vazquez uscita fuori di poco, dà il via a un emozionante finale di partita.

Al 68’ il toro nerazzurro sfugge alla difesa avversaria e serve Perisic che, con un tiro a giro, mette la palla dietro le spalle di Courtois per il gol del pareggio.

L’Inter, al 75’, avrebbe perfino l’opportunità per passare in vantaggio, eppure Lautaro Martinez da ottima posizione apre troppo il piattone.

Il Real Madrid sembra in difficoltà, ma al minuto 80 passa addirittura in vantaggio grazie a due subentrati: Vinicius scatta sulla fascia servendo un palla bassa in aerea per Rodrygo. Il brasiliano, classe 2001, mette la palla all’incrocio dei pali.

All’83’ Benzema avrebbe pure l’occasione per segnare la doppietta personale, ma liscia clamorosamente la palla.

Mister Conte e i suoi continuano a non vincere in Europa e retrocedono all’ultima posizione del girone, mentre Modric e compagni fanno, in ottica qualificazione, un notevole passo in avanti.

Atalanta- Liverpool:

Al Gewiss Stadium di Bergamo si gioca una sfida utile a definire gli equilibri del girone D di Champions League. Ad affrontarsi sono due organici che fanno della velocità e delle verticalizzazioni il loro punto di forza. Jurgen Klopp, orfano di Van Dijk per un brutto infortunio, schiera due giocatori nati nel 2001: il centrocampista Jones e il difensore Williams. Per la squadra di casa solito tridente pesante, formato da Zapata, Muriel e Gomez.

Al 2’ il Liverpool parte subito fortissimo con Diego Jota che scarta un difensore avversario, facendosi poi parare il tiro da un attento Sportiello.

Al 15’ Muriel approfitta di un lancio e dal limite d’area tira cercando di prendere in contropiede Alisson, ma il portiere ex Roma si fa trovare pronto. Non passa molto da questa occasione bergamasca che Arnold trova un filtrante per Jota, il quale salta Palomino e, con un mini cucchiaio, segna la rete del vantaggio ospite.

Arrivati alla mezzora di gioco i reds trovano il raddoppio: lancio fantastico di Joe Gomez e ancora Jota mette la palla in rete. Qualche minuto dopo, Manè parte in contropiede e il suo piattone non entra in porta solo grazie al prodigioso intervento del numero 57 nerazzurro.

Nella ripresa, corrono appena due lancette d’orologio quando, da un rilancio di Jones su calcio d’angolo battuto dai padroni di casa, parte il contropiede degli ospiti, perfettamente completato dalla rete di Salah. L’Atalanta non c’è più e al 49’ Manè segna di pallonetto la rete del poker. Il controllo del gioco, da parte del Liverpool, è totale, al punto che tra le due squadre sembra esserci una netta differenza categoria. A peggiorare la situazione arriva il lancio dell’attaccante senagalese che trova Jota, che, prima, salta Sportiello e, poi, realizza la tripletta personale: 5 a 0!

Che non sia proprio  serata per gli uomini di Percassi diventa evidente quando, arrivati a metà del secondo tempo, Zapata, dopo aver dribblato un avversario, fa partire un tiro che colpisce il palo interno ed esce. Il colombiano salta tutta la difesa avversaria e ci riprova al 67’, ma, in questo caso, è il buon intervento di Alisson a negargli il gol della bandiera.

A cinque minuti dalla fine c’è ancora spazio per un tentativo del Liverpool, ma Salah, in ripartenza, spreca la potenziale sesta rete ed l’umiliazione totale dei nerazzurri.

Il Liverpool, quindi, vince e consolida la prima posizione. L’Atalanta, dal canto suo, è apparsa molto lontana dalle grandi performances alle ci aveva abituati (anche in impegni di lusso) in un passato non molto lontano. Ora, in classifica la società di Percassi si trova a pari punti con il giovanissimo Ajax.

Zenit-Lazio:

La squadra di Simone Inzaghi, mentre cerca di mantenere l’imbattibilità in Champions League, deve fare i conti con la situazione assurda riguardanti i tamponi. Se per la partita di serie A contro il Torino i tamponi di Immobile, Strakosha e Lucas Leiva erano risultati negativi, i risultati epidemiologici effettuati per la UEFA su questi calciatori hanno dato esito positivo. Questione per la quale è stata già aperta un’inchiesta.

Al 12’ Correa ci prova direttamente da calcio d’angolo (non è la prima volta che, nel corso della stagione, i calciatori biancocelesti tentano questa tipo di soluzione offensiva).

Allo scoccare della mezzora lo Zenit sblocca una partita fino a quel momento equilibratissima: Dzyuba, in un’azione fatta di quattro passaggi al volo, serve Erokhin, che segna la rete del vantaggio.

Dopo il gol per vedere la prima occasione si deve attendere il 61’, quando il neoentrato Mostovoy salta tutta la fascia destra della Lazio e mette di poco fuori. La squadra ospite dà segnali di vita al 78’ con Correa, il quale, in seguito una serpentina, calcia dentro l’area, ma bella è la parata di Kerzhakov.

A poco meno di dieci minuti dalla fine, Acerbi, in una parte di campo inusuale per lui, mette un bel cross per Caicedo, che, di prima intenzione, batte il portiere russo e segna il gol del vantaggio.

Quando siamo vicini allo scadere dei 45 minuti, Milinkovic Savic fa partite un missile al volo che esce davvero di poco. In questa fase della partita la Lazio sembra averne di più, eppure al 93’ lo Zenit troverebbe il gol con Mostovoy, se non fosse per la posizione di fuorigioco del centrocampista russo.

Marusic e compagni continuano l’imbattibilità in questa esperienza europea. In attesa di vedere in campo la miglior Lazio, però, il Borussia Dortmund passa in testa al girone F grazie alla vittoria sul Club Brugge.

 

 

Ferencvaros-Juventus:

Ad accogliere la Juventus di Andrea Pirlo c’è un ormai insolito pubblico composto da ben 20.000 spettatori. Il tecnico italiano schiera e ritrova tra gli undici titolari l’asso portoghese Cristiano Ronaldo, che compone un tridente di lusso con Chiesa e Morata. Proprio il bomber spagnolo riceve un pallone da Cuadrado e segna il più facile dei suoi gol dopo neanche dieci minuti. Al 25’ Chiesa si mette in proprio saltando un paio di uomini e, dopo uno scambio con Cr7, cerca il tiro, che viene, però, respinto dalla difesa ungherese.  Il Ferencvaros si vede in avanti per la prima volta alla mezzora di gioco, quando Kharatin mette in mezzo per un maldestro tentativo di Zubkov da ottima posizione.

A dieci minuti dalla fine del primo tempo, Ronaldo fa un grande uno-due con Morata e si vede privato del ritorno al gol europeo solo a causa di un intervento miracoloso di Blazic.

Nel secondo tempo la trama della partita non cambia: bianconeri in avanti e squadra di casa che attende e, raramente, riparte. Al 57’ Somalia sbaglia un disimpegno e serve per errore Cristiano Ronaldo, il quale, davanti al portiere, mette incredibilmente fuori. Due minuti dopo, arriva il raddoppio della Juventus: Morata raccoglie il passaggio di un compagno e, con precisione chirurgica, apre il piattone. L’attaccante ex Atletico Madrid sta vivendo una seconda gioventù con i bianconeri.

Con un risultato ormai al sicuro (anche per le evidenti differenze di qualità tra gli organici), entra anche Dybala. Il centrocampista argentino avrà un rapporto di particolare amicizia con il portiere Dibusz, visti gli autentici regali che questo gli riserva!  Il primo arriva a venti minuti dalla fine della partita, allorquando Dibusz, nel tentativo di effettuare un disimpegno, offre letteralmente un assist a Dybala per il gol del 3 a 0. La scena si ripete all’81’, con il numero novanta ungherese che passa incredibilmente la palla al numero dieci bianconero, per il quale mettere il pallone in porta è un gioco da ragazzi. In realtà, pare che in questa occasione la Uefa abbia assegnato l’autogol al difensore centrale Divali (che colpisce il pallone nel maldestro tentativo di toglierlo dalla porta), privando così il fantasista juventino del secondo generoso dono offertogli dall’imbarazzante Dibusz.

Nei minuti di recupero c’è gloria per Boly , che mette in rete la palla del 4 a 1.

Toti Pulvirenti

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Toti Pulvirenti

About Toti Pulvirenti

Salvatore Pulvirenti, chiamato da amici, parenti e animale domestico più semplicemente “Toti” nasce a Catania il 17/05/97. Passa l’infanzia a rincorrere un pallone e tra un’interrogazione e l’altra continua a farlo anche al Liceo Scientifico Boggio Lera di Catania, dove si diplomerà nel 2016. Lo stesso anno inizia l’avventura universitaria presso la facoltà di Scienze Politiche a Catania. Oggi, a oltre 20 anni, Continua a vivere tra un esame e quel pallone che non abbandonerà mai.

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