La quinta partita dei gironi di Champions League ci porta quasi alla conclusione del primo step europeo. La Juventus ormai qualificata agli ottavi di finale, deve continuare a vincere per inseguire un Barcellona che anche senza Messi non perde un colpo, mentre l’Inter è chiamata a una vera e propria impresa per riuscire a passare il gruppo B. Per Atalanta e Lazio non è bastato questo turno e sarà decisiva la prossima partita.
L’Inter, fino a questo momento, ha profondamente deluso in Champions League. Lo scontro con la prima del girone, quindi, risulta decisivo per segnare il proprio destino: senza vittoria (e con la concomitante vittoria dello Shaktar Donetsk contro il Real Madrid) i nerazzurri sarebbero fuori sia dall’Europa League sia dalla coppa delle grandi orecchie.
Gli ospiti partono bene e appaiono determinati a fare risultato. Così, al 6’, su un cross di Barella, Lautaro Martinez centra al volo l’esterno della rete. Dieci minuti dopo, Gagliardini serve Darmian, che tira di prima e segna facendo passare la palla sotto le gambe di Sommer (errore evidente del portiere svizzero). Superata la mezzora di gioco, l’Inter continua a gestire la partita e si fa vedere ancora in avanti con Lukaku, che dribbla mezzo centrocampo avversario servendo in profondità il numero dieci nerazzurro, il quale tira sul primo palo. In questo episodio, però, è ottimo l’intervento del portiere della squadra di casa. Da questo momento in poi, si sveglia il Borussia Monchengladbac: al 37’, Thuram, protagonista di un’azione personale, calcia bene in porta e obbliga Handanovic agli straordinari. Nell’unico minuto di recupero assegnato nel primo tempo, Lazaro crossa e trova Plea che, tutto solo, realizza di testa la rete del pareggio tedesco.
Nel secondo tempo, Antonio Conte, consapevole della buona prima frazione di gioco disputata dalla sua squadra, schiera gli stessi undici. Al 62’, grande sponda di petto del bomber belga per Lautaro Martinez, il cui tiro, pur se ben calciato a giro, si stampa sul palo. Nell’azione successiva, Brozovic recupera palla a centrocampo e serve in corsa Lukaku, il quale, dopo aver ben protetto la palla dal tentativo di recupero di Zakaria, con una traiettoria ad incrocio segna un gran gol. Al 73’, diventano subito protagonisti i subentrati Sanchez e Hakimi: il primo serve perfettamente il secondo, il centrocampista marocchino passa la palla a un solissimo Lukaku, che, di prima, finalizza il 3 a 1 dell’Inter. A quindici minuti dalla fine e con il doppio vantaggio la partita sembra in totale controllo della squadra di Conte, ma ecco che Sanchez diventa protagonista anche in negativo: il calciatore cileno perde palla in una posizione nevralgica del campo, consentendo a Embolo di regalare un assist a Plea, il quale batte Handanovic e accorcia le distanze. Al 77’, sempre Sanchez, entrato in area, effettua un passaggio che, rimbalzando su un difensore tedesco, serve, involontariamente, Young, ma il calciatore inglese riesce, davanti la porta, a sbagliare. A dieci minuti dalla fine, il Borussia Monchengladbach avrebbe pure trovato, grazie al solito Plea, il clamoroso pareggio, se non fosse stato per una posizione irregolare di Embolo puntualmente rilevata dal Var e (giustamente) ritenuta di ostacolo alla possibile parata del capitano interista.
De Vrij e compagni ottengono la loro prima e pesante vittoria nel girone B. Grazie all’andamento balbettante delle altre squadre, il passaggio del turno è ancora possibile. Per completare l’impresa adesso l’Inter deve vincere contro lo Shaktar Donetsk e sperare che Real Madrid e Borussia Monchengladbach non si “accontentino” di un pareggio che qualificherebbe entrambe. Il rischio del “biscotto” è concreto. In quel caso, ai nerazzurri rimarrebbe la consolazione dell’Europe League.
La Juventus, già sicura del passaggio agli ottavi di finale della Champions League, si gioca il primo posto con il Barcellona. Mister Pirlo, dopo la non felicissima trasferta di Benevento, ritrova, tra gli undici titolari, Bonucci e Cristiano Ronaldo, in una partita che passerà alla storia per essere la prima diretta dall’arbitro donna Stephanie Frappart.
All’ottavo minuto di gioco ci prova Chiesa con una bella conclusione da fuori area che però, causa una deviazione, finisce oltre il palo.
Al 17’, i bianconeri sono pericolosi, per due volte, dal calcio d’angolo: prima da sinistra, con la girata aerea di McKennie e la parata di Bushchan e, poi, da destra, con il tiro di Bentancur, ma, ancora una volta, è bravo l’estremo difensore della squadra ospite.
A metà primo tempo, Alex Sandro è bravo a crossare per Chiesa, l’esterno italiano realizza di testa il gol del vantaggio. Primo gol del giocatore della nazionale in bianconero e in Champions League.
Il terzino brasiliano in forza alla Juventus è in grande serata e lo si capisce al 31’, quando si rende protagonista di un bellissimo stop, con il quale serve Cristiano Ronaldo che tira sulla traversa.
A meno di cinque minuti dalla ripresa si vede in avanti la Dinamo Kiev: sponda di Verbic e tiro ravvicinato di Tsygankov, bella la risposta di Szczesny.
Nella ripresa la squadra di casa sembra abbassare un po’ i ritmi e gli ucraini ci credono di più. Al 54’, un cross insidioso del numero quindici ospite è tolto dalla porta solo grazie all’intervento prodigioso del portiere polacco. Nel momento migliore degli ospiti, Chiesa salta tutti e mette un pallone in mezzo, che, dopo uno strano rimbalzo, carambola nei piedi di Ronaldo. Arriva il raddoppio della squadra di casa e il gol numero 750, tra club e nazionale, per l’asso portoghese, numeri strepitosi!
Non finisce qui la festa in casa Juventus, perché l’ex viola mette un altro cross per Morata, il quale segna il gol del 3 a 0. Sesto gol per l’attaccante spagnolo in questa Champions League (è un record personale dato che non aveva mai segnato così tanto in una singola competizione).
La partita si conclude con il tentativo di Shaporenko di timbrare il gol della bandiera per la sua squadra, eppure il suo bel tiro a giro finisce fuori.
La Juventus vince e si mantiene in corsa per il primo posto del girone, decisiva sarà la gara al Camp Nou contro i catalani. Per qualificarsi come testa di serie, Demiral e compagni dovranno vincere con almeno tre gol di scarto
Tutto lascia pensare a un turno estremamente favorevole per l’Atalanta, dato che la rivale Ajax (sette punti come la dea) gioca ad Anfield contro il forte Liverpool. Per questo motivo, Gasperini non intende rischiare nulla e schiera i titolarissimi (lasciando, però, in panchina Ilicic).
Al 9’, Gomez serve un bel pallone ad Hateboer, che, da buona posizione, tira ma trova la bella risposta di Hansen. Da una successiva rimessa laterale Muriel salta tutta la difesa danese e mette in mezzo per il connazionale Zapata, che, però, sbaglia clamorosamente.
Un quarto d’ora di gioco e passa in avanti, inaspettatamente, il Midtjylland: sponda aerea di Kaba e il capitano Scholz, al volo, batte Sportiello. I bergamaschi subiscono il colpo, tanto che si vedranno in avanti solo al 32’ e, per di più, con un tiro senza pretese di Pessina. Terminano qui le emozioni del primo tempo. La partita non è così facile come poteva sembrare alla vigilia. Mister Gasperini, dunque, cerca di correre ai ripari e decide di fare entrare Josip Ilicic al posto del centrocampista argentino Papu Gomez, che non sembra prendere bene la sostituzione.
L’Atalanta sposta il baricentro in avanti nel disperato tentativo di rimontare. La la prima occasione, però, è degli avversari e giunge alla metà del secondo tempo con uno spettacolare colpo di tacco volante di Kaba: traversa colpita in pieno. Al 76’, Ilicic imbuca per il subentrato Traore, il quale si fa parare il tiro da Hansen, ma ancora più grave è l’errore di Zapata nella ribattuta. Serata (e periodo da dimenticare per il bomber colombiano.
A venti minuti dalla fine, Hateboer crossa in mezzo per Romero, il difensore argentino diventa attaccante e gira benissimo di testa per il gol del pareggio.
Da questo momento in poi l’Atalanta cerca anche il gol del sorpasso, anche se, in realtà, non riuscirà mai a rendersi veramente pericolosa, complice, ovviamente, la bella prestazione dei danesi.
La Dea stecca il possibile match point, ma, per sua fortuna, gli olandesi perdono contro il Liverpool e restano un punto sotto. La partita decisiva, quindi, sarà, tra sette giorni, ad Amsterdam, dove si scontreranno Atalanta e Ajax, con i primi, però, che avranno a disposizione due risultati ( vittoria e pareggio) su tre per passare agli ottavi di finale della Champions League.
Al Signal Iduna Park si gioca la partita più importante del gruppo F. Se la Lazio può contare sul ritorno di tutti i suoi giocatori fondamentali, i tedeschi devono fare a meno di Haaland per un problema all’anca. Il vincitore del Golden boy tornerà a disposizione per il mese di gennaio.
Arrivati al ventesimo di gioco uno bello scambio tra Luis Alberto e Immobile porta Correa davanti al portiere, ma il suo tentativo viene respinto dal piede di Burki. Al 29’ il centrocampista argentino serve Milinkovic Savic, il quale decide di essere altruista e passare la palla ad Acerbi che liscia incredibilmente il tentativo. Probabilmente l’eventuale rete del difensore italiano sarebbe stata annullata per posizione di fuorigioco.
Quando scocca la mezzora di gioco, a provarci è Torgan Hazard con un bel destro a giro ben parato da Reina, anche se la respinta del portiere rischia di portare al gol il capitano avversario Marco Reus.
Nell’ultimo minuto effettivo di gioco del primo tempo, il numero dieci belga innesca il tap in vincente di Guerriero e la rete del vantaggio per il Borussia Dortmund.
Nella ripresa la partita non cambia: entrambe le squadre mantengono alti i ritmi e restano produttive in avanti. Al 50’ il centrocampista giallonero Reina si fa parare il tiro dal suo quasi omonimo Reina. Non manca la volontà della squadra di Simone Inzaghi di ribaltare il risultato, nel quarto d’ora di gioco del secondo tempo, Marusic serve Immobile che di prima tira, ma ancora una volta ottimo è l’intervento del portiere svizzero. La vera svolta arriva al 65’, quando dopo un contatto tra Milinkovic Savic e Schulz l’arbitro fischia un calcio di rigore per i biancocelesti. A presentarsi dal dischetto è Immobile, il quale spiazza Burki e segna la rete del pareggio. Non passano neanche cinque minuti e il difensore tedesco potrebbe rifarsi dall’errore commesso, tuttavia strozza il tiro da buona posizione e la palla esce.
La Lazio, a dimostrazione della grande partita giocata, rischia anche di vincerla al 87’ con un tiro al volo del vincitore della scarpa d’oro ed è ancora una volta bella la parata dell’estremo difensore della squadra di casa. Burki non termina la sua partita qua, perché all’ultimo minuto para una punizione ben battuta da Pereira e permette alla sua squadra di guadagnare un punto.
La squadra di Lotito rimane seconda a un punto sotto i tedeschi ormai qualificati. Decisivo sarà lo scontro all’Olimpico tra le due squadre, alla Lazio per passare agli ottavi di finale basterà non perdere.
La prossima settimana tutte e quattro le italiane avranno delle gare importanti e decisive per il loro destino in Champions League. L’Inter si giocherà la qualificazione agli ottavi (che manca dal 2011) contro Shakhtar, ma con un occhio al Real. La Juve proverà l’impresa per agguantare il primo posto (anche se sembra impossibile), Lazio e Atalanta, infine, sono a un punto dalla qualificazione. Il consiglio ai nostro lettori è quello di non prendere impegni e godersi altre due grandi notti europee.
Toti Pulvirenti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.