Quella appena conclusa al Maradona tra Napoli e Milan è stata una serata ad altissima intensità, merito di un tifo che merita un plauso e di uno stadio che ha saputo dar valore ad una partita così importante: in palio c’era l’accesso alla semifinale di Champions League. Andiamo a vedere cosa è successo nel dettaglio nel big match tutto italiano.
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La squadra di Spalletti ha dovuto far fronte alle pesanti assenze di Kim e Anguissa, sostituiti da Juan Jesus e Ndombele; il Milan, dall’altro lato, ha riproposto la stessa formazione che era uscita vincente a San Siro, con gli stessi interpreti.
Il match parte come ci si aspettava da parte di tutti: il Napoli spinge fin da subito, attaccando sul lato di Kvaratskhelia e Mario Rui conquistando diversi angoli. Il pubblico ha svolto un ruolo importante, specie nel primo tempo ma gli azzurri, nonostante una grande mole di gioco e possesso palla, non sono mai riusciti a creare una vera occasione da gol pericolosa. Gli uomini di Pioli hanno difeso egregiamente e rischiano per due volte di andare in vantaggio: prima Giroud sbaglia clamorosamente un rigore, poi lo stesso francese sciupa un rigore in movimento dentro l’area calciando debolmente. Per i padroni di casa, come se non bastasse, escono per infortunio sia Mario Rui che Politano (tra i migliori dei suoi).
Quasi al termine della prima frazione arriva la doccia fredda per il Napoli: da una passaggio sbagliato di Ndombele parte un contropiede fulmineo di Leao, che diventa imprendibile per tutti (seppur sia Di Lorenzo che lo stesso Ndombele abbiano potuto spendere un fallo tattico probabilmente) e riesce a servire Giroud che insacca Meret per il vantaggio rossonero.
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Il secondo tempo si apre con un incursione molto pericolosa di Kvaratskhelia, che prima salta due avversari, poi rientra sul destro ma tira troppo forte. Da qui in poi la manovra del Napoli si rinforza sempre di più, ma ciò che stupisce maggiormente è la scarsa verve in attacco, anche negli inserimenti dei centrocampisti: in particolare, però, spicca la prova sottotono di Osimhen, sempre troppo schiacciato tra Kjaer e Tomori, abili marcatori in questa serata praticamente perfetta per loro.
La statistica in cui il Napoli ha continuato a crescere è il numero di calci d’angolo, surclassando i rossoneri ma i partenopei solo in qualche occasione con Oliveira (subentrato a Mario Rui) si sono resi pericolosi. Intorno all’80esimo arriva la possibile svolta: Tomori tocca con il braccio ed è rigore per il Napoli. Sul dischetto si presenta Kvaratskhelia, ma il georgiano si fa ipnotizzare e Maignan respinge il tiro.
Questo errore risulta essere fatale nella psicologia degli uomini di Spalletti, consapevoli di averle provate quasi tutte contro un Milan ben organizzato dietro. Nei minuti di recupero si riapre uno spiraglio con la rete di Osimhen ma oramai è troppo tardi: i rossoneri si aggiudicano il passaggio del turno, forse contro i pronostici di tutti: merito di un’ottima prova tattica e atletica della squadra di Pioli. Grande delusione in casa azzurra, ma questo non compromette il percorso fatto dal Napoli fino ad ora e il raggiungimento di un risultato storico come i quarti di finale di Champions League.
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Fonte foto: Milan Twitter
Alex Privitera
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Nasce a Catania in quel soleggiato Aprile del 1996. Racconti familiari lo ritraggono sin da piccolo con un pallone tra i piedi. Crescere non ha fatto altro che rafforzare quell’amore verso il gioco del calcio e qualsiasi altro sport, con o senza un pallone. Laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari, si dice che tra le sue altre passioni non possano mancare musica, cinema e tecnologia. Particolarmente testardo e deciso, crede sia molto importante saper condividere i propri pensieri. Proprio per questo, da tempo affascinato dal giornalismo sportivo, decide di intraprendere questa avventura con Voci di Città. Un capitolo tutto da scrivere, una nuova sfida da affrontare un passo per volta.