A inaugurare la nuova edizione di Champions League è la Juventus, che regola senza particolari patemi d’animo il PSV all’Allianz Stadium. Reduci dal deludente pareggio a reti bianche sul campo dell’Empoli, i bianconeri tornano a giocare nella massima competizione continentale dopo due anni. Thiago Motta, al debutto assoluto nel torneo da allenatore, dà fiducia a McKennie dal primo minuto e si affida al trio composto da Yildiz, Koopmeiners e Nico González alle spalle dell’unica punta Vlahović.
Al 21’, Yildiz si rende autore di un autentico capolavoro, sbloccando il risultato con un gol alla Del Piero, peraltro con lo stesso numero di maglia sulle spalle, il 10. La rete permette al turco scuola Bayern Monaco di superare proprio Del Piero, diventando, a 19 anni e 4 mesi, il più giovane marcatore nella storia della Juventus in Champions League. Il gol del vantaggio galvanizza i padroni di casa, che dopo poco più di 5’ raddoppiano con McKennie. Il centrocampista statunitense si fa trovare al posto giusto al momento giusto e batte Drömmel di prima da distanza ravvicinata sugli sviluppi di una grande azione di Nico González, che vince il duello con Dams e propizia il raddoppio.
Nell’occasione, Vlahović non riesce a battere a rete prima dell’arrivo di McKennie, lesto nell’insaccare da due passi. Il centravanti serbo trova comunque il modo di lasciare il segno, servendo a Nico González l’assist per il 3-0 al 52’. Primo gol con la maglia della Juve per l’attaccante arrivato dalla Fiorentina nella scorsa sessione di mercato. A tempo quasi scaduto, un sussulto d’orgoglio del PSV porta al gol di Saibari, che non lascia scampo a Di Gregorio col mancino (primo gol subito in questa stagione per la Vecchia Signora). Thiago Motta può sorridere, non solo per i tre punti al debutto in Champions.
Le sue mosse, su tutte quella di schierare McKennie titolare (che lo ripaga con un gol, così come avevano fatto i giovani Mbangula contro il Como e Savona contro il Verona), si rivelano vincenti e Koopmeiners offre la miglior prestazione dall’arrivo a Torino, sfiorando anche il gol e recuperando il pallone nell’azione che porta al 3-0. La Juventus torna così a vincere in Champions League dopo ben 713 giorni: l’ultima vittoria nella Coppa dalle grandi orecchie, infatti, risaliva al 3-1 rifilato al Maccabi Haifa il 5 ottobre 2022, con Massimiliano Allegri in panchina. Un’iniezione di fiducia necessaria in vista del big match di Serie A col Napoli dell’ex di turno Conte, dopo che lo 0-0 di Empoli sembrava aver minato tante delle certezze sin qui acquisite.
Tutt’altro stato d’animo, invece, per il Milan, che dopo la roboante vittoria interna col Venezia era chiamato a confermarsi contro il Liverpool a San Siro. I rossoneri partono col piede ben piantato sull’acceleratore e sbloccano il match dopo appena 3’, con Pulisic che si presenta in area a tu per tu con Alisson e lo batte con un gran destro, siglando il suo terzo gol stagionale. San Siro esplode di gioia, ma è un fuoco di paglia. In men che non si dica, infatti, il Liverpool si riassesta.
Al 17’ Salah colpisce la traversa col destro, sei minuti più tardi Konaté anticipa Maignan in uscita e mette dentro di testa su cross di Alexander-Arnold su punizione. Al 29’, la traversa nega nuovamente la gioia del gol a Salah, mentre al 40’ ci pensa Maignan ad opporsi al mancino dell’egiziano. Poco dopo, Van Dijk completa la rimonta con un colpo di testa vincente su corner dalla destra di Tsimikas. Nel secondo tempo, la situazione non cambia, anzi peggiora. In avvio di ripresa, Maignan è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema muscolare: al suo posto entra il 19enne Lorenzo Torriani.
Al 67’, Szoboszlai mette dentro da due passi su assist di Gakpo, archiviando definitivamente la pratica. Il Milan non dà mai l’impressione di poter reagire e incassa la seconda sconfitta in quest’avvio di stagione. Una sola vittoria in cinque partite tra campionato e Champions League per gli uomini di Fonseca. Nel finale, il Liverpool dà spazio anche a Chiesa. Nelle altre gare del martedì, si segnala l’ennesima goleada nel torneo del Bayern Monaco, che dopo il 7-1 alla Roma nel 2014 e l’8-2 al Barcellona nel 2020 si ripete con la malcapitata Dinamo Zagabria. A Monaco di Baviera finisce addirittura 9-2 per i tedeschi, con Harry Kane sugli scudi.
L’attaccante inglese, infatti, diventa il primo giocatore nella storia della Champions League a segnare tre rigori nella stessa partita e mette a referto un poker, mentre Olise, al debutto in Champions, sigla una doppietta. A segno anche Guerreiro, Sané e Goretzka. Agli ospiti non bastano le reti di Petković e Ogiwara, che avevano illuso i croati riducendo lo svantaggio da 3-0 a 3-2, prima che il ciclone Bayern Monaco si abbattesse senza pietà sulla squadra di Jakirović.
Vince anche il Real Madrid di Carlo Ancelotti, che regola, non senza qualche difficoltà, lo Stoccarda al Bernabéu. Il 3-1 finale porta le firme di Mbappé, Rüdiger ed Endrick, con Undav che illude i tedeschi col gol del momentaneo pareggio. L’Aston Villa, dal canto suo, si impone per 3-0 sul campo dello Young Boys grazie alle reti di Tielemans, Jacob Ramsey e Onana.
A chiudere il cerchio è il successo dello Sporting Lisbona, partito fortissimo in questa stagione. Il 2-0 con cui i portoghesi si sbarazzano del Lille (reti di Gyökeres e Debast) rappresenta la sesta vittoria consecutiva tra campionato e Champions per lo Sporting. Questa sera toccherà, tra le italiane, al Bologna, che ospiterà lo Shakhtar Donetsk, e all’Inter, che affronterà il Manchester City.
Dennis Izzo
Fonte foto in evidenza: JuventusFC
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