Giunti al giro di boa dei gironi di Champions League è tempo di calcoli per le italiane in campo europeo. Il martedì è quasi agli antipodi per il nostro tricolore: l’Atalanta passa in vantaggio all’Etihad, prima di farsi demolire dai citizen; la Juve dal canto suo passa in svantaggio nel primo tempo, ma un super Dybala ribalta il risultato in soli due minuti. Il risultato in inghilterra sembra avere il sapore di condanna per gli uomini di Gasperini, mentre la Juventus porta a casa un risultato tanto importante quanto complicato viste le difficoltà contro i russi.
Benissimo, invece il mercoledì, con Inter e Napoli che fanno vivere una serata da sogno ai propri tifosi. I nerazzurri salgono al secondo posto nel girone grazie alla prima vittoria europea. I partenopei vincono 2-3 in trasferta, mantenendo la vetta della classifica di un girone che potenzialmente poteva diventare davvero complicato.
Come detto gli inizi delle italiane del martedì sembravano invertiti. I nerazzurri passano incredibilmente in vantaggio al 28′ minuti: è Malinovskiy, grande sorpresa di questo inizio di stagione, a realizzare il rigore del momentaneo vantaggio. Momentaneo, sì, perchè nel giro di soli 1 minuto Aguero riesce addirittura a ribaltare il risultato (goal da attaccante al 34′, rigore trasformato al 38′). Dal secondo tempo in poi, cambiano tutte le carte in tavola, con il City che sale in cattedra e dà prova dell’enorme differenza tecnica rispetto agli uomini di Gasperini.
Al 58′ Sterling conclude un’azione da capogiro con un semplice appoggio davanti alla porta. La squadra di Manchester sembra davvero troppo e la dea crolla. Tra il 64′ e il 68′ Sterling riesce a portarsi il pallone a casa, facendo segnare un passivo davvero pesante per i bergamaschi. Discutibile al dir poco questa prima avventura in Champions per quella che ormai è una grande realtà del calcio italiano.
0 punti dopo tre partite sono quasi una sentenza, gli 11 goal subiti, invece, sono davvero troppi. Sembra quasi incomprensibile quest’avventura europea per i nerazzurri, non tanto per la differenza tecnica, quanto per l’atteggiamento, con una serie di crolli psicologici davvero inspiegabili.
I primi 45′ della Juventus, invece, hanno il sapore della paura vera. Il goal al 30′ di Milanchuck permette ai russi di barricarsi in difesa e i bianconeri, azione dopo azione, hanno non poche difficoltà a trovare il guizzo vincente. L’ago della bilancia ha il numero 21 sulla schiena ed entra al 47′. Il trio con Ronaldo e Dybala, con quest’ultimo dietro le punte a disegnare calcio. I 25 minuti delle tre punte di diamante bianconere sono da capogiro. La Juve cambia marcia, assedia il muro russo e dimostra di volere i 3 punti con le unghia e con i denti.
Al 76′ è una perla di Dybala a far esplodere di gioia l’Allianz Stadium: passaggio di Cuadrado, fin lì il più propositivo dei suoi, stop e tiro con i contagiri sul secondo palo della Joya. I bianconeri sono carichi e galvanizzati dal pubblico non mollano un centimetro trovando il vantaggio solo 2 minuti dopo: tiro dalla distanza di Alex Sandro, parata non perfetta di Guilherme che permette a Dybala di siglare la doppietta con un tap-in vincente. Poco dopo è ovazione per il 10, che dimostra di essere perfettamente compatibile con Higuain (protagonista di due belle occasioni) e Cristiano Ronaldo (non al meglio stasera). Sarri sorride, i tifosi della Juventus pure: è vetta della classifica, ma con lo stesso punteggio dell’Atletico. Proprio con gli spagnoli sarà un crocevia per il primo posto, salvo risultati inaspettati contro il Leverkusen.
Gli uomini di Conte avevano bisogno di una vittoria come l’ossigeno. E l’ossigeno è arrivato. Una serata maiuscola dei nerazzurri, che dimostrano che con concretezza e giocate semplici possono essere annichiliti anche degli ottimi palleggiatori come quelli del Dortmund. La prima vittoria arriva al solito modo: tanta intensità e altrettanta sofferenza. Ma con un unico denominatore: lo straordinario Lautaro Martinez. L’argentino, che sigla il vantaggio dell’1-0 al 22′, è l’uomo del momento. Quasi una sentenza il suo goal, dimostrando che se ben servito può essere davvero devastante. Lo stop e il movimento alle spalle della difesa sullo splendido lancio di De Vrij (migliore in campo quest’ultimo) è da vero bomber d’area di rigore. Si può sempre migliorare e Zhang farebbe bene a blindarlo.
Il Borussia ci prova, ma si mostrano poco concreti. Bravo comunque Handanovic a farsi traovare pronto quando chiamato in causa, come all’inizio del primo tempo su Sancho prima e Brandt poi. Il rigore sbagliato da Lautaro fa sudare freddo i tifosi accorsi a San Siro, salvo poi tirare un sospiro di sollievo all’89’, quando Candreva concretizza uno splendido contropiede. Incredibile la situazione dell’esterno italiano: dai margini del progetto è adesso uomo chiave dell’11 di Conte, che tra l’altro sembra valorizzare come pochi le doti da velocista dell’87. Il Dortmund è ora secondo a parimerito. Proprio in Germania, tra due settimane, si deciderà buona parte del destino nerazzurro.
Questo è sempre più il Napoli di Dries Mertens. Il belga sale a quota 116 goal con la maglia degli azzurri, supera Maradona e regala tre punti d’oro ai suoi. Alla Red Bull Arena la squadra di Ancelotti dà prova di tutto il talento e tutta la grinta a disposizione. Mertens e Haaland si contendono il ruolo di migliore in campo a suon di goal. Inizia le danze “Ciro” che spara un destro sul palo più lontano al 17′. Il giovane attaccante del Salisburgo pareggia i conti a fine primo tempo con un sinistro angolatissimo. Al secondo tempo è ancora Mertens a riportare in vantaggio gli azzurri, che sempre di destro fulmina Coronel. 8 minuti dopo ancora Haaland segna il pari di testa, aiutato da un liscio inaspettato di Koulibaly.
Neanche un minuto dopo, ci pensa il più discusso dei protagonisti a fissare il punteggio sul 2-3 finale. Sempre Mertens al centro dell’azione, che decentrato sulla destra mette in mezzo un pallone perfetto per Lorenzo Insigne che di destro insacca lo sfortunato Coronel, ingannato da una leggera deviazione di Ramalho. Il 24 azzurro va a festeggiare con la panchina, abbracciando e urlando insieme ad Ancelotti, poi travolto da tutta la squadra. Dopo il passo falso contro il Genk il Napoli riprende il rolino di marcia, sempre da leader del girone con 7 punti (Liverpool a 6 secondo, Salisburgo a 3, terzo).
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»