Nella prima giornata di Champions League, tra le italiane vincono soltanto Inter (2-1 in rimonta al Tottenham a San Siro) e Juventus, con i bianconeri che si impongono per 2-0 in casa del Valencia. Mastica amaro il Napoli, che domina in casa della Stella Rossa ma non va oltre lo 0-0, mentre la Roma incassa un pesante ko per 3-0 contro il Real Madrid al Santiago Bernabéu. Bilancio, dunque, tutto sommato positivo per le squadre italiane, con sette punti raccolti in quattro partite.
Se Inter e Napoli, a modo loro, sorprendono (in positivo i nerazzurri, in negativo, almeno per quanto riguarda il risultato, gli azzurri) e la Roma non riesce a tenere testa al Real in quel di Madrid, l’unica vera conferma in positivo è rappresentata dalla Juventus, che al Mestalla si impone per 2-0 e comincia nel migliore dei modi il proprio cammino in campo europeo. Allegri si affida al 4-3-3, dando fiducia a Szczęsny tra i pali, schierando l’ex di turno Cancelo ed Alex Sandro sulle corsie esterne e Bonucci e capitan Chiellini al centro della difesa. In mezzo al campo, invece, spazio a Khedira, Pjanić e Matuidi, con Bernardeschi, Cristiano Ronaldo e Mandžukić a comporre il tridente d’attacco.
Marcelino, dal canto suo, risponde con un 4-4-2 in cui trovano posto l’ex Neto in porta, Rúben Vezo, l’ex Inter Murillo, Gabriel Paulista e Gayà in difesa, Wass e Dani Parejo a centrocampo e Soler e Gonçalo Guedes sulle fasce, con Rodrigo e Batshuayi a formare il tandem offensivo. La Juventus parte col piede giusto ed in poco meno di mezz’ora di gioco ha tre-quattro nitide palle gol che non capitalizza a dovere: prima Mandžukić calcia alto sugli sviluppi di un tiro cross di Ronaldo, quindi tocca a Khedira andare vicino al gol su assist di Bernardeschi e, poco più tardi, Neto si supera sullo stesso Bernardeschi e su Matuidi. Nel frattempo, è costretto ad uscire Khedira per un lieve risentimento muscolare: al suo posto, in campo Emre Can.
Il gol è nell’aria, ma – a circa un quarto d’ora dal termine della prima frazione di gioco – l’arbitro, il tedesco Felix Brych, lascia in dieci uomini la Juventus, espellendo clamorosamente Cristiano Ronaldo, che abbandona il terreno di gioco incredulo: la motivazione è da ricercare nella lisciata ai capelli di Murillo, come per invitare l’ex difensore dell’Inter ad alzarsi. Un gesto che al massimo potrebbe comportare il cartellino giallo, ma l’addizionale di porta Marco Fritz ritiene che ci siano gli estremi per il cartellino rosso, il primo in carriera in Champions League per CR7.
Nonostante ciò, la Juve non subisce alcun contraccolpo psicologico ed è anzi rinvigorita nella forza e nel carattere, tanto da spingere con sempre maggior convinzione, seppur soffrendo in circostanze isolate, tra cui un tiro di Batshuayi che impegna Szczęsny, bravo a respingere. A circa cinque minuti dal duplice fischio di Brych, la Juventus continua a spingere e raccoglie i frutti della propria pressione: Cancelo non riesce a calciare in area, quindi elude l’intervento del marcatore avversario e calcia sulla traversa da ottima posizione, per poi essere steso da Parejo. Calcio di rigore per i bianconeri, trasformato in maniera impeccabile da Pjanić.
Si tratta del gol che serviva come il pane alla formazione di Allegri, che dopo le difficoltà della prima parte di gara ha la possibilità di gestire meglio la situazione nella ripresa, anche perché i padroni di casa sono tutt’altro che lucidi e concreti e non riescono ad impensierire seriamente la retroguardia della Vecchia Signora. In avvio di ripresa, poi, la Juventus guadagna un altro penalty, con Murillo che stende Bonucci in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo: sul dischetto si presenta sempre Pjanić e il risultato non cambia, con gli ospiti che raddoppiano e mettono in cassaforte una vittoria preziosissima, anche e soprattutto alla luce di come era iniziata la serata del Mestalla.
Nel finale, però, il Valencia prova a creare qualche grattacapo alla difesa bianconera e Rugani commette fallo su Gabriel Paulista in area. Brych, anche in questo caso, non esita, assegnando il rigore ai padroni di casa, con Szczęsny che respinge alla grande la conclusione di Dani Parejo, tuffandosi alla sua destra ed intercettando un rigore calciato in maniera tutt’altro che convinta. La Juventus, senza giocatori del calibro di Cuadrado e Dybala e con Douglas Costa infortunatosi dopo essere subentrato a Pjanić, passa per 2-0 in casa del Valencia e dà una dimostrazione di grande compattezza e solidità su entrambi i lati del campo e per ciò che concerne il proprio spessore mentale.
Dennis Izzo
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